Li Keqiang: la porta del Paese sarà sempre più aperta, la Cina non cercherà mai di espandersi
  2018-03-21 19:32:27  cri

Martedì 20 marzo si è conclusa a Beijing la prima sessione della 13esima APN. Durante la conferenza stampa a margine della cerimonia di chiusura, il primo ministro del Consiglio di Stato cinese Li Keqiang ha risposto a decine di domande avanzate dai giornalisti cinesi e stranieri sugli affari interni ed esteri della Cina. Li Keqiang ha indicato che gli evidenti risultati socio-economici ottenuti dalla Cina negli ultimi 40 anni sono strettamente collegati all'apertura. La Cina continuerà a tutelare il libero scambio e la sua porta sarà sempre più aperta. Il premier cinese ha anche sottolineato che la Cina non cercherà mai di espandersi e che si concentrerà sui propri affari.

Quest'anno ricorre il 40esimo anniversario della riforma e apertura della Cina. Li Keqiang ha indicato che il governo cinese si sta impegnando per rendere il mercato di un miliardo e 300 milioni di cinesi un mercato in cui le varie imprese cinesi e straniere possano avere una competizione equa, dando più scelta ai consumatori cinesi e promuovendo lo sviluppo di prodotti e servizi cinesi di alta qualità.

"L'economia cinese è già profondamente integrata con l'economia mondiale, per cui una eventuale chiusura significherebbe crearci da soli degli ostacoli. Per quel che riguarda l'apertura, abbiamo ancora un margine e potenzialità piuttosto grandi. Se si considera, ad esempio, il commercio di beni, i nostri dazi sulle importazioni si attestano ad un livello medio rispetto a quelli del resto del mondo, ma è nostra intenzione assumere un atteggiamento ancora più aperto per abbassarne ulteriormente il livello. Il punto chiave nella prossima fase sarà ampliare l'accesso al settore terziario. Apriremo, inoltre, in maniera completa il settore manifatturiero e apporteremo ulteriori adeguamenti alla struttura della lista negativa degli investimenti stranieri".

Negli ultimi anni, la Cina ha contribuito per oltre il 30% alla crescita dell'economia mondiale e la forza di attrazione dei capitali e del mercato cinesi continua a crescere. Rispondendo a una domanda di un giornalista, Li Keqiang ha ribadito che:

"In primo luogo, la Cina non cercherà mai di espandersi. La Cina è un paese in via di sviluppo e non intende espandersi. Anche quando sarà diventata una potenza, la Cina non intraprenderà la strada dell'egemonia. Le cooperazioni tra la Cina e gli altri paesi sono tutte portate avanti in conformità con le norme mercato e i principî del commercio. Nel sostenere l'iniziativa una 'Una cintura e una via', il nostro obiettivo altro non è che promuovere le consultazioni, la costruzione congiunta e la condivisione. Forniamo tutto l'aiuto possibile ai paesi in via di sviluppo e, in particolare, a quelli meno sviluppati, senza porre alcuna condizione politica. In secondo luogo, ci concentriamo sui nostri affari interni per cogliere il maggior numero di opportunità win-win per lo sviluppo cinese".

A proposito delle relazioni tra le due sponde dello Stretto di Taiwan, Li Keqiang ha affermato che la Cina continentale desidera condividere le opportunità di sviluppo con i compatrioti di Taiwan, ma non può tollerare alcun tentativo o rivendicazione della "Indipendenza di Taiwan", né permettere a forze estere di giocare "la carta Taiwan". Nel contempo, il premier cinese spera che Hong Kong e Macao si integrino nel quadro dello sviluppo nazionale. In merito, ha aggiunto che la Cina continuerà a mantenere un orientamento caratterizzato da un'alta autonomia riconosciuta alle due ex colonie, continuando ad aderire al principio "Un Paese, due sistemi", e a quelli della "amministrazione di Hong Kong da parte dei residenti di Hong Kong" e la "amministrazione di Macao da parte dei residenti di Macao". Il premier ha inoltre affermato che occorre realizzare un nuovo livello di crescita dell'area metropolitana Guangzhou-Hong Kong-Macao.

Cina e Usa rappresentano le due maggiori economie del mondo, perciò gli scambi bilaterali sono sempre al centro dell'attenzione. Li Keqiang ha sottolineato che da una guerra commerciale non uscirebbe nessun vincitore, sperando che le due parti mantengano un atteggiamento razionale senza trattare i problemi in maniera troppo impulsiva, così da scongiurare un'eventuale guerra commerciale.

"Lo scorso anno il commercio sino-americano ha raggiunto i 580 miliardi di dollari. Si è trattato di un risultato promosso dal mercato e dalle regole commerciali. Nemmeno la Cina è contenta di vedere un deficit commerciale piuttosto consistente. In futuro, la Cina continuerà ad aprirsi maggiormente nel settore dei servizi, nel manifatturiero e nei beni, auspicando allo stesso tempo un ampliamento delle esportazioni statunitense in Cina di prodotti ad alta tecnologia e ad alto valore aggiunto, delle quali tuteleremo rigorosamente la proprietà intellettuale. Perciò, speriamo che gli Stati Uniti non perdano l'occasione di usare questo strumento per bilanciare il commercio bilaterale, altrimenti perderebbero una chance di fare soldi".

Soffermandosi sul commercio con la Russia, il capo del governo cinese ha espresso la speranza che i due Paesi si impegnino a far crescere gli scambi bilaterali fino a toccare una quota vicina ai 100 miliardi di dollari, attraverso l'esplorazione delle potenzialità e l'adozione di meccanismi innovativi.

Riguardo alla situazione della penisola coreana, Li Keqiang ha osservato che la Cina è contenta di vedere segnali di distensione, aggiungendo che il Paese sostiene tutti gli sforzi favorevoli alla soluzione della questione nucleare attraverso il dialogo e i negoziati, e riferendo che Beijing si impegnerà al massimo per promuovere la realizzazione della denuclearizzazione della penisola coreana, così da mantenere la pace e la stabilità della penisola.

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