Giornalista italiano: apprezzamento sull'innovazione scientifica e tecnologica della Cina
  2018-03-19 15:38:27  cri
Il 5 marzo, presso il Palazzo dell'Assemblea del Popolo di Beijing, si è aperta la prima sessione della XIII Assemblea Popolare Nazionale, durante la quale il primo ministro cinese Li Keqiang, a nome del Consiglio di Stato cinese, ha presentato il rapporto di lavoro del governo, nel quale ha fatto riferimento alla parola "innovazione" per più di 50 volte. Francesco Radicioni, giornalista che lavora per il giornale italiano La Stampa, ha affermato che il rapporto riserva un notevole spazio alla scienza, tecnologia e innovazione, il che dimostra appieno che l'innovazione scientifica e tecnologica è diventata un'importante forza motrice dello sviluppo cinese.

"I progressi sono evidenti sotto molti punti di vista. Prima di tutto abbiamo avuto questo tentativo di trasformazione economica passando dalla Cina come fabbrica del mondo che conoscevamo, sempre più orientata verso il settore dei servizi, il settore dell'innovazione e della tecnologia, con il piano Made in China 2025. Tutto il lavoro sia dal punto di vista istituzionale che dal punto di vista economico è puntato proprio in questa direzione."

Negli ultimi 5 anni, lo sviluppo cinese spinto dall'innovazione ha ottenuto dei risultati fruttuosi. Gli investimenti dell'intera società nella ricerca e sviluppo sono aumenti dell'11%, classificandosi al secondo posto al mondo. Il tasso di contributo dei progressi tecnico-scientifici è passato dal 52,2% al 57,5%. Sono emersi continuamente importanti risultati innovativi, tra cui la navigazione spaziale con equipaggio umano, l'esplorazione nel mare profondo, la comunicazione quantistica e l'aereo C919. La cosa che attira la maggiore attenzione di Francesco Radicioni è l'affermazione di Li Keqiang nel suo rapporto di lavoro sul rafforzamento della ricerca, sviluppo e applicazione dell'intelligenza artificiale di nuova generazione.

"La parte della ricerca, soprattutto in materia di nuove tecnologie. Lo sviluppo rispetto all'intelligenza artificiale è molto promettente. Sull'intelligenza artificiale il governo centrale sta dimostrando una forte determinazione nella ricerca in questo campo. Seguono tutte le startup private il piano del governo."

I progressi tecnico-scientifici coprono tutti gli aspetti della vita quotidiana e molti prodotti innovativi hanno apportato tanta comodità alla vita della gente, cambiando in certa misura il tradizionale modo di mangiare, vestire, abitare e viaggiare della gente. Oggi "l'imprenditoria e l'innovazione popolare" sono diventate un fenomeno comune, e hanno promosso la nascita di un gran numero di aziende innovative. Tutto ciò ha lasciato una profonda impressione a Radicioni e molti altri stranieri che hanno vissuto o lavorato in Cina.

"Io da Pechino, conosco il vantaggio di queste startup come Ofo, Mobike. Conosco il vantaggio di potere uscire dalla casa senza un portafoglio grazie alla wallet di wechat. Ci sono tutte queste nuove forme di tecnologia, che ancora molti italiani non conoscono, mi chiedono i dettagli, veramente la Cina sta cambiando. Su questo dovrebbe essere maggiore la nostra responsabilità in quanto l'operatore dell'informazione di scrivere e di far capire al pubblico questa enorme trasformazione che sta interessando l'economia cinese."

Nel settore dell'innovazione scientifica e tecnologica la Cina e l'Italia vantano sempre una cooperazione, realizzando uno sviluppo comune. Per esempio alla fine del gennaio scorso è stato lanciato con successo il satellite sperimentale per il monitoraggio elettromagnetico "Zhang Heng N.1" dotato di 8 tipi di payload, tra cui i rivelatori di particelle ad alta energia sviluppati e costruiti in cooperazione dai due paesi. Secondo Radicioni, sia nel settore innovativo delle aziende che in quello delle università e istituti di ricerca, l'Italia e la Cina hanno un ampio spazio di cooperazione.

"Sarebbe importantissima una cooperazione in questo ambito con la Cina. In qualche modo, a parte qualche eccellenza, mi dicono alcuni amici in Italia tutto questo sta facendo i passi indietro nel nostro paese, come investimenti in Università, che invece sono fondamentali, su questo la Cina può essere come modello per alcuni aspetti."

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