Il 21 gennaio, la Corte Suprema federale irachena ha espresso parere contrario sul rinvio delle elezioni parlamentari previste dalla Costituzione, mettendo la parola fine alle discussioni tra le fazioni politiche sull'opportunità di rimandare la consultazione elettorale.
Lo stesso giorno il portavoce della Corte Suprema federale ha dichiarato che, in base alla richiesta presentata dal Parlamento il 21 gennaio, e in conformità con l'articolo 56 della Costituzione, tutte le parti in causa dovranno rispettare le scadenze per il rinnovo del parlamento come stabilito dall'articolo stesso. L'attuale parlamento terminerà le sue funzioni il primo luglio mentre la data prevista per le elezioni è il 16 maggio.
Al momento i partiti politici iracheni presentano divergenze sulla data delle elezioni. Il partito sciita ha insistito per tenerle nei tempi previsti, mentre quello sunnita ne ha proposto il rinvio per garantire prima il ritorno di molti cittadini ai loro luoghi di origine.