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Il 18 agosto si è tenuto a Beijing il Seminario di alto livello nell'ambito della "Via della Seta della salute" e di "Una Cintura e una via", dal tema "Costruire insieme la 'Via della Seta della salute' e condividere lo sviluppo nel settore sanitario". Durante il seminario, il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha affermato che la Cina si trova in una posizione di leadership a livello mondiale nella prevenzione e controllo delle malattie, per questo l'OMS intende collaborare con la parte cinese per portare benefici ai paesi coinvolti nell'iniziativa "Una Cintura e una via".
La mattina del 18 agosto, durante il Seminario di alto livello della "Via della Seta della salute" tenutosi a Beijing, i rappresentanti dell'Organizzazione mondiale della Sanità, del Programma delle Nazioni Unite sull'HIV/AIDS (UNAIDS), dei governi, delle istituzioni di ricerca scientifica e delle organizzazioni non governative di oltre 30 paesi hanno discusso in merito alla promozione della cooperazione nei settori della prevenzione e controllo delle malattie infettive, delle emergenze sanitarie e dei soccorsi sanitari nel quadro di "Una Cintura e una via".
Liu Yandong, vice primo ministro cinese, ha pronunciato un discorso tematico, indicando che la Cina è un attivo promotore e un attore perseverante della cooperazione sanitaria globale. Nell'ultimo mezzo secolo, la Cina ha inviato 25 mila medici in 69 paesi e regioni, che hanno trattato e curato oltre 280 milioni di persone. In futuro, la Cina continuerà a dare il proprio contributo alla sanità e alla sicurezza mondiali.
"Nei prossimi tre anni, il governo cinese attuerà 100 progetti di assistenza medica e guarigione, adotterà un programma per la formazione di mille talenti per il settore sanitario e implementerà il progetto per il recupero della salute di mille pazienti; avvierà, inoltre, la cooperazione con 20 ospedali nei paesi africani, costruirà 30 centri di medicina tradizionale cinese all'estero e stabilirà la Lega degli ospedali lungo 'Una Cintura e una via', così che i popoli dei vari paesi interessati possano percepire i benefici tangibili della cooperazione sanitaria".
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'OMS, ha partecipato al seminario a capo della sua delegazione ed è intervenuto sul tema, affermando che l'organizzazione intende collaborare con la parte cinese per portare benefici ai paesi coinvolti nell'iniziativa "Una Cintura e una via'.
"Ci sono forti corrispondenze tra il programma della strategia di sviluppo della Cina e il programma dell'OMS. La Cina ha anche rafforzato il sistema di cooperazione per migliorare la cooperazione sanitaria a livello regionale e ha presentato molte soluzioni pratiche per realizzare l'iniziativa 'Via della Seta della salute'. Ad esempio, ha proposto di stabilire una rete per gli scambi e la cooperazione sanitaria a livello politico e di istituire la Lega degli ospedali. L'OMS vuole promuovere i progetti di cooperazione secondo il memorandum d'intesa che le due parti hanno firmato lo scorso gennaio".
Michel Sidibé, vice segretario generale nonché direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l'HIV/AIDS, ha affermato che l'Onu collaborerà intensamente con la Cina per migliorare la salute pubblica dei paesi coinvolti nell'iniziativa "Una cintura e una via":
"Il nostro obiettivo è quello di costituire una piattaforma per organizzare tutte le nostre risorse e per promuovere, nel quadro dell'iniziativa 'Una cintura e una via', una 'Via della Seta della salute'. L'iniziativa migliorerà la salute dei nostri popoli e renderà la nostra società ancora più inclusiva e giusta, facendo in modo che la gente possa sostenere il costo dei prodotti farmaceutici e dei vaccini. Le Nazioni Unite coopereranno strettamente con la Cina. Noi siamo partner dell'iniziativa cinese e stiamo già traducendo la visione in azioni. Siamo felicissimi di avere questa piattaforma per concretizzare la nostra road map nella cooperazione con i vari paesi". Nel corso del seminario, la Cina ha firmato 17 accordi di cooperazione con i governi e le istituzioni di ricerca scientifica di altri paesi come la Mongolia e l'Afghanistan.