Il 19 maggio presso l'Ambasciata d'Italia a Beijing, si è tenuto un seminario intitolato "Il risveglio dei Giganti: I Giganti di Mont'e Prama, la straordinaria storia di una scoperta archeologica", con la presenza dell'ambasciatore d'Italia in Cina, Ettore Francesco Sequi, e quasi un centinaio di partecipanti tra cui esperti, studiosi e cittadini comuni cinesi e italiani. Durante l'evento, tre professori provenienti dall'Università di Sassari e dall'Università di Cagliari hanno illustrato la storia, i risultati archeologici e la dimostrazione dopo il restauro del sito archeologico dei Giganti di Mont'e Prama, presentando la lunga storia civile e gli abbondanti beni culturali della Sardegna.

Secondo quanto appreso, il sito dei Giganti di Mont'e Prama, composto da oltre 5 mila pezzi di statue rotte, è stato scoperto per caso a marzo 1974 da un contadino locale nell'area centro-occidentale della Sardegna. In base ad una verificazione, si tratta delle statue di pietra più antiche nel Mediterraneo centrale e occidentale, la cui produzione risale a 2.800 anni fa.

Va citato che la tempistica della scoperta dei Giganti di Mont'e Prama ha deviato per pochi giorni da quella dell'Esercito di terracotta di Xi'an, e che, nonostante una bella differenza tra i rispettivi quantità, materiale e cronologia di statue, i due siti archeologici sono accomunati molto per la qualità artistica e il metodo di ritrovamento. Questi preziosi patrimoni e tesori archeologici hanno avvicinato ad un certo livello le grandi civiltà cinese e mediterranea.