| Il partito Syriza ha vinto le elezioni parlamentari greche tenutesi il 20 settembre con il 35,47% dei voti. In serata, il leader del partito Alexis Tsipras ha prestato giuramento come premier. Gli esperti dei think tank greci ritengono che il nuovo governo ha ancora davanti a sé molteplici sfide, ora che dovrà occuparsi dell'attuazione immediata del terzo accordo di assistenza con i creditori internazionali, di rimettere in moto l'economia sotto un regime di controllo dei capitali, nonché della grave crisi di rifugiati.
Durante l'elezione del 25 gennaio, Tsipras ha conquistato il sostegno degli elettori con i suoi slogan per una politica contro l'austerità. Tuttavia, nel corso dei successivi otto mesi, i negoziati tra Grecia e i creditori internazionali non sono approdati ad alcun risultato, causando la chiusura delle banche e il controllo di capitali e portando infine alla firma di un terzo accordo di assistenza con i creditori internazionali dai contenuti ancora più stringenti. Tsipras, un tempo strenuo oppositore delle politiche di austerità, ha invertito completamente il proprio atteggiamento accettando le richieste dei creditori e ciò gli avrebbe fatto perdere la fiducia di parte degli elettori.
Ciononostante, il premier ha riportato nuovamente una grande vittoria, superando con oltre il 7% di scarto Nuova Democrazia, il secondo maggiore partito greco. Per quanto riguarda le ragioni di questa vittoria, l'esperto George Tzogopoulos ha affermato:
"Innanzitutto, un gran numero di impiegati pubblici ha ancora fiducia in Tsipras; in secondo luogo, da tempo il maggior partito di opposizione non è affidabile agli occhi della popolazione greca."
Secondo Tzogopoulos, le prime azioni che il governo greco deve intraprendere dopo il suo insediamento sono: attuare il terzo accordo di assistenza con i creditori internazionali, le riforme e le misure di austerità come l'aumento delle tasse e l'accelerazione delle privatizzazioni, al fine di ottenere il prestito di assistenza del valore di 86miliardi di euro, eliminare il controllo dei capitali e far ripartire l'economia. A questo proposito, Tzogopoulos ha detto:
"La mancanza di capitali ha limitato la crescita economica. Le aziende greche hanno bisogno di importare, ma non dispongono di fondi sufficienti a causa del controllo di capitali. Inoltre, le aziende straniere non hanno molto fiducia nell'economia del Paese e non sono pronte a esportare in Grecia e c'è scarsa fiducia di entrambe le parti. La mancanza di capitali limita la ripresa e lo sviluppo economico, e costituisce il maggiore problema con cui il Paese è alla prese dall'inizio del controllo di capitali lo scorso luglio."
D'altra parte, a partire da quest'anno, ci sono già oltre 300mila rifugiati che sono sbarcati in Grecia. Benché il Paese non sia la loro destinazione finale, il governo greco, già provato profondamente dalla crisi di debito, ha dovuto dedicare molte energie per gestire il loro transito. La questione di rifugiati è un'altra sfida per il nuovo governo. Su ciò, Tzogopoulos ha osservato:
"La questione di rifugiati è molto grave e la Grecia da sola non può fare molto, ma ha bisogno del sostegno dell'Unione Europea. Servono dunque più soldi per fornire l'aiuto necessario ai rifugiati. Essi non hanno intenzione di fermarsi qui, ma sono diretti verso altri Paesi. Ma questi ultimi purtroppo non sono pronti a riceverli, il che rende questa vicenda senza uscita. Ma questo è un problema comune a tutta l'Unione Europea."
Secondo le previsioni di Tzogopoulos, dopo l'elezione Tsipras formerà un governo insieme al Partito Indipendentista, ma questo non significa che la Grecia potrà recuperare facilmente la stabilità politica. Egli ha affermato che rimane un'incognita se governo e parlamento riusciranno a mantenere l'unità durante l'attuazione del terzo accordo di assistenza e se Tsipras sarà in grado di tenere fede alle sue precedenti promesse di grandi riforme.
