Il 17 settembre, la Cina ha pubblicato il Bollettino statistico annuale degli investimenti diretti cinesi verso l'estero. Il documento mostra che fino alla fine del 2014, per quanto riguarda gli investimenti diretti verso le economie dei Paesi sviluppati, gli USA sono già diventati la terza maggiore destinazione degli investimenti cinesi. Un funzionario del Ministero del Commercio cinese ha affermato che gli investimenti e le collaborazioni tra Beijing e Washington hanno una grande complementarietà reciproca e, anche in futuro, gli investimenti delle imprese cinesi tenderanno ancora a crescere rapidamente.

Nel bollettino si legge che nel 2014 il totale degli investimenti cinesi destinati all'estero ha raggiunto il record storico di 123,12 miliardi di dollari, la terza maggiore somma al mondo per il terzo anno consecutivo. Gli USA sono invece al terzo posto fra le destinazioni cui tali investimenti sono rivolti. Il vice delegato per i negoziati commerciali del Ministero del Commercio cinese Zhang Xiangchen ha spiegato: 　　

"Alla fine del 2014, la Cina ha creato più di tremila imprese negli Stati Uniti, con vari tipi di investimenti per un valore di 65,22 miliardi di dollari, tra cui 38,01 miliardi di investimenti diretti, il 58,3% del totale. Gli Stati Uniti sono così diventati la terza grande destinazione di investimento per la Cina, subito dopo Hong Kong e l'Australia."

Secondo il bollettino, alla fine del 2014 gli investimenti cinesi negli Stati Uniti abbracciavano 18 tipologie industriali. Quelli nei settori finanziario, manifatturiero, minerario, e immobiliare ammontavano a 47,97 miliardi, circa l'80% del totale. Il manifatturiero, il commercio all'ingrosso e le vendite al dettaglio rappresentavano invece oltre il 60% delle imprese cinesi aperte nel Paese.

Al fine di promuovere gli investimenti e l'apertura, si è già tenuta la 21° tornata dei negoziati bilaterali sino-americani BIT, iniziati 7 anni fa. Zhang Xiangchen ha affermato che in questa tornata c'è stato lo scambio delle liste nere revisionate fra i due Paesi.

"Durante la nuova tornata di negoziati, la Cina e gli USA si sono scambiati le liste nere revisionate. I rappresentanti dei due Paesi hanno valutato tali liste. Il sistema statunitense di controllo e sicurezza è una questione che preoccupa la Cina e, durante i negoziati, spingeremo gli Usa ad aumentare la trasparenza e semplificare le procedure."

Parlando dei negoziati bilaterali BIT, il ministro del Commercio cinese Gao Hucheng ha affermato in precedenza che, una volta sottoscritto, il trattato avrà una profonda influenza a livello globale sulle regole di investimento.

Negli ultimi mesi, con l'aumento del tasso di occupazione e la ripresa del mercato immobiliare statunitense, le previsioni della Fed sul rialzo dei tassi di interesse dovrebbero aumentare. Zhang Xiangchen ha affermato che la Cina sta valutando l'influenza di tale eventualità sul Paese, secondo i risultati preliminari, il suo 'impatto sarebbe limitato'. Zhang ha inoltre riferito che l'investimento delle imprese cinesi in USA manterrà la sua tendenza ad una rapida crescita. 　　

"Sugli investimenti diretti verso gli Stati Uniti, le imprese cinesi considerano complessivamente alcuni elementi fondamentali come lo sviluppo industriale a lungo termine e quello strategico. Ovviamente anche le politiche macroeconomiche del Paese ospitante, comprese quelle sui tassi di interesse rientrano nelle loro valutazioni, ma l'aspetto più importante è la ricerca di opportunità di sviluppo adatte a loro, basate sulle richieste del proprio settore e nell'ottica della ristrutturazione industriale globale. Dai dati riferiti al passato che possediamo, le imprese cinesi mostrano ancora un atteggiamento positivo riguardo agli investimenti negli USA."

Secondo i dati, nei primi otto mesi dell'anno il totale degli investimenti cinesi verso gli Stati Uniti ha raggiunto i 4,43 miliardi di dollari, con un incremento del 35,9%.