Tibet: il Dalai Lama non può negare il diritto di decidere del governo centrale sulla reincarnazione del Buddha vivente
  2015-09-06 20:21:37  cri
Il 6 settembre a Beijing, l'Ufficio stampa del Consiglio di Stato ha convocato una conferenza stampa, illustrando la riuscita applicazione del sistema dell'amministrazione autonoma nelle regioni delle minoranze etniche in Tibet. Circa la recente affermazione del Dalai Lama che ritiene il Partito Comunista Cinese non capisca il concetto della reincarnazione, il membro del consiglio del Dipartimento del Fronte Unito della regione autonoma del Tibet, Norbu Dondrup ha risposto che non importa che cosa abbia detto o fatto il 14° Dalai Lama, perché non può negare il diritto di decidere del governo centrale sulla reincarnazione del Buddha vivente.

Secondo Norbu Dondrup, la reincarnazione del Buddha vivente costituisce un importante eredità del buddismo tibetano, il governo centrale ne è consapevole. In particolare dopo la formazione di questo sistema, nel 1793, le autorità dell'impero Qing emanarono le Regole imperiali sulla successione religiosa in Tibet, definendo ulteriormente il diritto della reincarnazione del Buddha vivente. Le autorità centrali quindi rispettano e prestano attenzione alla storia e le norme religiose in Tibet. Nel 2007, il Dipartimento degli Affari religiosi del Consiglio di Stato cinese ha emanato dei regolamenti sulla reincarnazione del Buddha vivente in Tibet, definendoli dettagliatamente.

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