Intorno alle 23:30 del 12 agosto, si è verificata una serie di violentissime esplosioni in un deposito di materiale infiammabile della compagnia Ruihai, presso il Centro logistico del porto internazionale di Tianjin. Al momento si contano 17 morti e 32 feriti gravi, mentre 283 persone si trovano ancora in ospedale per accertamenti medici.
Il Comitato centrale del PCC e il Consiglio di Stato hanno seguito attentamente la vicenda. Il segretario generale del Comitato centrale, capo dello Stato e presidente della Commissione Militare Centrale, Xi Jinping, ha immediatamente chiesto alla municipalità di Tianjin di prestare la massima cura nelle operazioni di soccorso ai feriti, nella ricerca dei dispersi, e nel controllo delle fiamme. Il presidente cinese ha inoltre chiesto di accertare il prima possibile eventuali responsabilità e perseguirle in base alla legge, parlando inoltre della necessità di fornire supporto ai familiari delle persone coinvolte nell'incidente. Xi Jinping ha infine sollecitato le autorità competenti ad occuparsi della sicurezza, a placare le preoccupazioni dei cittadini e garantire concretamente la sicurezza del personale impegnato nelle operazioni di soccorso.
Anche il membro del Comitato permanente dell'Ufficio politico del Comitato centrale del PCC e premier cinese, Li Keqiang, ha richiesto il massimo impegno per estinguere l'incendio, nell'accertarne le cause e nel prestare aiuto ai feriti. Il premier cinese ha inoltre sottolineato l'importanza della "scientificità" delle operazioni di soccorso e della prevenzione di incidenti collaterali.
In base alle direttive fornite dal capo dello stato e dal premier cinese, il ministro della Pubblica Sicurezza, Gun Shengkun, si è recato sul luogo del disastro con un gruppo di lavoro per dirigere le operazioni di soccorso, insieme ai membri principali del Comitato del PCC e ai responsabili del governo municipale di Tianjin.