Le opinioni estere criticano il Libro Bianco sulla Difesa giapponese che ingrandisce eccessivamente "la teoria delle minacce cinesi"
  2015-07-22 11:04:53  cri

Dopo che il Giappone ha autorizzato il 21 luglio il Libro bianco sulla difesa, studiosi e media di vari paesi tra cui Russia, Indonesia, Tailandia, Giappone, hanno l'uno dopo l'altro espresso la propria critica nei confronti del Libro Bianco per aver ingrandito eccessivamente "la teoria delle minacce cinesi" e diffuso la necessità della mozione sulla difesa della sicurezza, evidenziando al contempo che la vera minaccia nei confronti della comunità internazionale è data dal riemergere delle forze militariste all'interno del Giappone.

Il direttore del Centro delle ricerche sul Giappone dell'Istituto dell'Estremo Oriente dell'Accademia russa, Valery Kistanov, ha affermato che è assurdo che il Giappone abbia diffuso attraverso il Libro Bianco che a provocare tensione nella questione delle dispute territoriali sia l'atteggiamento della Cina. Al contrario, è stato proprio "l'acquisto" delle isole Diaoyu da parte del governo giapponese nel 2012 ad aver acutizzato le contraddizioni regionali, creando rapidamente l'escalation delle divergenze sulle isole.

Il presidente della Fondazione Nanyang ASEAN, Bambang Suryono, ha affermato che l'esagerazione maligna del Libro Bianco sulla "teoria delle minacce cinesi" altro non è che un processo intentato da una parte maligna, e che il riemergere delle forze militariste all'interno del Giappone costituisce la vera minaccia alla comunità internazionale. Le manovre militari Giappone-Filippine sul Mar meridionale e l'intervento negli affari del Mar meridionale da parte di Usa e Giappone costutiscono il maggiore elemento d'instabilità che influenza la pace del Mar meridionale.

Inoltre, il 21 scorso il ministero degli Esteri sudcoreano ha pubblicato una dichiarazione, in cui ha rilevato che nel nuovo Libro Bianco sulla Difesa giapponese, si dichiara di nuovo di possedere l'isola Dokdo (chiamata l'isolaTakeshima dal Giappone), il che dimostra che il Giappone nega la sua storia di aggressione imperialista. In occasione dell'arrivo del 70esimo anniversario della conclusione della Seconda Guerra mondiale, tale azione giapponese dimostra alla comunità internazionale che il Giappone non è ancora riuscito a riconoscere giustamente la propria storia d'aggressione.

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