Il 9 luglio, il Fondo Monetario Internazionale ha ritoccato al ribasso le previsioni di crescita economica mondiale nel 2015, ritenendo che, a causa dei rischi presentati dalla turbolenza dei mercati finanziari e dalla forte fluttuazione dei prezzi della proprietà a breve termine, l'economia mondiale si troverà di fronte la possibilità di un rallentamento della crescita.

Nei nuovi contenuti del "Rapporto sulla prospettiva dell'economia mondiale", diffuso lo stesso giorno, si prevede che la crescita economica globale aumenterà quest'anno del 3,3%, meno rispetto al 3,5% previsto ad aprile. Il fattore principale alla base di questa flessione nel primo trimestre dell'anno è la debolezza dell'economia americana, che ha influenzato negativamente quella di due grandi paesi come il Canada e il Messico, mentre è rimasto invariato il tasso della crescita economica previsto dal FMI al 3,8% per il prossimo anno.

Sempre il 9, il primo economista del FMI, Olivier Blanchard, ha affermato che l'attuale ristrutturazione economica della Cina è abbastanza sana, ed è rappresentata dalla diffusione di investimenti in ambito immobiliare e dalla razionale velocità di crescita dei prestiti.