Cina: misure seriali per migliorare l'importazione dei prodotti di consumo
  2015-05-29 20:24:27  cri

Dal primo giugno, la Cina ridurrà il tasso dei dazi doganali su alcune merci d'importazione di uso quotidiano, coprendo 14 voci soggette al dazio, e portando a oltre il 50% la riduzione media dei dazi doganali dei prodotti interessati. Secondo quanto appreso il 29 maggio dal funzionario del Ministero delle Finanze cinese a Beijing, questa misura mira a soddisfare le diverse esigenze dei consumatori cinesi e ad aumentare il consumo all'interno della Cina. Oltre alla riduzione tariffaria, la Cina adotterà una serie di politiche tra cui la facilitazione commerciale e l'aumento dei negozi duty-free ai porti d'entrata.

La notizia d'inizio anno dell'accaparramento di tutte le scorte comprabili di veli sanitari per water pubblici da parte di turisti cinesi in Giappone ha attirato grande attenzione pubblica. La riduzione tariffaria andrà a coprire principalmente prodotti di cura per la pelle, scarpe e vestiti, tutti prodotti che coincidono con le prime scelte dei consumatori cinesi all'estero. In merito, il vice ministro delle Finanze cinese, Shi Yaobin, ha affermato che la politica di riduzione tariffaria non è diretta ad alcun Paese specifico, ma è volta ad attrarre il consumo dei cinesi dall'estero all'interno, mirando proprio a soddisfare le diverse esigenze dei consumatori cinesi.

"Alcune delle misure stabilite alla riunione esecutiva del Consiglio di Stato cinese sui dazi doganali e sulla facilitazione commerciale mirano a soddisfare le esigenze personalizzate e differenziate dei consumatori, ovvero a soddisfare innanzitutto le diverse esigenze dei consumatori per diversi prodotti, il che permette di arricchire la tipologia di consumo nel nostro mercato interno. Logicamente parlando, la riduzione dei dazi doganali di alcuni prodotti aumenterà il loro tasso d'importazione, e di conseguenza anche la loro varietà nel mercato interno, il che renderà il loro acquisto sempre più conveniente."

Shi Yaobin ha aggiunto che questa politica non punta a far aumentare i profitti alla dogana, infatti si basa proprio su una riduzione dei dazi doganali. E' tuttavia ancora difficile fare una stima esatta in numeri del beneficio effettivo di cui i consumatori potranno infine godere.

Oltre ai dazi doganali, anche i prezzi dei prodotti importati sono stati influenzati da una pluralità di fattori, anche se nel territorio cinese l'alto prezzo di alcuni prodotti è comunque una realtà ben tangibile. In merito, il vice ministro del Commercio cinese, Wang Shouwen, ha affermato che il divario dei prezzi diminuirà, e che per di più la tendenza a tale diminuzione è già tangibile nel mercato interno del Paese.

"Il numero dei concorrenti è aumentato di pari passo con l'aumento dei canali d'ingresso dei marchi stranieri nel mercato cinese. Ad esempio in passato potevamo vedere gli 'Outlets' solo nei paesi stranieri, ma oggi esistono anche in Cina. L'aumento dei concorrenti ha ridotto anche i prezzi dei marchi. Questi sono i risultati dell'apertura commerciale della Cina. Un altro esempio è dato dalla promozione di una nuova politica nella Zona di libero scambio di Shanghai, che permette l'importazione parallela di automobili, e con la quale è stato indebolito il monopolio dei commercianti di marchi stranieri nel mercato cinese. Queste misure sono favorevoli alla diminuzione del divario dei prezzi dello stesso prodotto nel mercato cinese ed estero."

Secondo quanto appreso, il governo cinese ha anche programmato di aumentare i negozi duty-free ai porti d'entrata. In merito, il vice direttore dell'Ufficio generale del Servizio doganale cinese, Lu Peijun, ha affermato:

"I negozi duty-free ai nostri porti d'entrata non sono affatto molti, e si trovano principalmente a Beijing, Shanghai, Shenzhen e Zhuhai. Secondo la decisione e la distribuzione del Consiglio di Stato, coopereremo con i dipartimenti interessati del Ministero delle Finanze per recuperare e aumentare i nostri negozi duty-free."

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