Cina: nuovi punti di forza in commercio estero combinati a strategia "una Cintura e una Via"
  2015-05-28 21:18:15  cri

 

Giorni fa, il Consiglio di Stato cinese ha pubblicato "Le opinioni sui nuovi vantaggi dell'accelerazione della formazione della concorrenza nel commercio estero", che mira a promuovere la trasformazione della Cina da un grande Paese commerciale a una potenza commerciale. Il 27 maggio, il vice direttore del Dipartimento del Commercio estero del Ministero del Commercio cinese, Zhi Luxun, ha affermato che rispetto ai documenti precedenti, "Le opinioni" prestano più attenzione alla qualità degli obiettivi di sviluppo e, con l'integrazione della strategia "Una Cintura e una Via", mirano a velocizzare la formazione dei vantaggi della concorrenza nel commercio estero.

A partire dalla politica di Riforma e Apertura e dall'ingresso nel WTO, la Cina ha partecipato in modo completo alla concorrenza internazionale e porta avanti attivamente la delocalizzazione manifatturiera internazionale, ottenendo così grandi risultati nel commercio estero. I dati mostrano che l'ammontare complessivo dell'import-export cinese è aumentato dai 20,6 miliardi di dollari del 1987 fino ai 43 mila miliardi del 2014, affermandosi per due anni consecutivi come il più grande Paese commerciale.

Tuttavia, con i cambiamenti della situazione interna ed esterna, il commercio estero del Paese ha mostrato gradualmente lo squilibrio tra le sue dimensioni e la sua qualità. A questo proposito, il vice direttore de Dipartimento del Commercio estero del Ministero del Commercio cinese, Zhi Luxun, ha indicato che le tre basi della crescita del commercio estero sono già profondamente cambiate.

"La prima base è la domanda, la domanda estera è cambiata da un livello di prosperità a lungo termine precedente alla crisi finanziaria ad uno di lenta crescita successivo ad essa. La seconda riguarda il trasferimento produttivo adottato dal nostro paese: da una delocalizzazione realizzata dalle multinazionali si è passati a un ritorno della manifattura nei Paesi sviluppati. La terza base concerne i nostri punti di forza competitivi tradizionali: ormai con i cambiamenti delle condizioni interne ed esterne, i nostri punti di forza tradizionali si sono indeboliti, mentre non se ne sono ancora formati di nuovi."

La Cina non ha raggiunto per 3 anni consecutivi gli obiettivi che si era prefissata per l'import-export. Secondo gli ultimi dati pubblicati dalla dogana cinese, nei primi 4 mesi di quest'anno, il totale dell'import-export cinese si è ridotto del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, il che mostra come la situazione del commercio estero del Paese non sia ancora migliorata.

Di fronte all'indebolimento dei punti di forza tradizionali nel commercio estero e della mancanza di nuovi, il Consiglio di Stato cinese ha pubblicato "Le opinioni sui nuovi vantaggi dell'accelerazione della formazione della concorrenza nel commercio estero". Spiegando il documento, Zhi Luxun ha affermato che esso si concentra sul miglioramento di 5 aspetti:

"Dobbiamo migliorare le condizioni del mercato internazionale e delle regioni interne, la struttura dei prodotti destinati al commercio estero, le entità operative e le modalità commerciali. Bisogna promuovere l'integrazione di prodotti, servizi, tecnologie e capitali, formando così rapidamente nuovi punti di forza basati su tecnologia, marchio, qualità e servizi. Occorre anche creare attivamente degli stimoli all'innovazione e costruire punti di forza concorrenziali internazionali e legali."

Rispetto ai documenti precedenti, "Le opinioni" combinano la promozione dei nuovi punti di forza con la strategia "Una Cintura e una Via". Secondo i dati, dal 2001 al 2014, l'aumento annuale del totale del commercio di merci tra la Cina e i Paesi lungo "una Cintura e una Via" è stato del 22,2%, 4,4 punti percentuali in più rispetto alla crescita media del commercio estero cinese.

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