Il 18 maggio presso l'Ufficio commerciale dell'Ambasciata d'Italia a Beijing, si è tenuto un dibattito sino-italiano sulla protezione ambientale, a cui hanno partecipato imprenditori e ricercatori cinesi e italiani. Le due parti hanno proceduto a un ampio scambio di vedute sulla cooperazione nel riciclaggio delle risorse rinnovabili, raggiungendo consensi positivi.

Secondo quanto appreso, la parte cinese era composta dalla China Recycling Development Corporation Ltd. e dall'International Technology Transfer Network of China(ITTN), mentre la controparte era composta dall'Energy Environment Global Exchange, da Unindustria Bologna e dall'organzzazione non lucrativa Quale Medicina 2000.

Durante la conferenza, la parte cinese ha osservato che il varo della nuova legge cinese sulla tutela ambientale sta portando opportunità importanti per le collaborazioni tra Cina e gli altri paesi, e che la Cina apprezza molto le tecnologie ed esperienze italiane nel riciclaggio delle risorse rinnovabili, sperando di portare avanti, tramite il centro sino-italiano per il trasferimento tecnologico appartinente all'ITTN, la creazione di joint venture sino-italiane specifiche, in modo da svolgere in maniera innovativa dei progetti pilota in Cina, in particolare nella campagna cinese.

La controparte italiana ha replicato che l'Italia, per la diversità geografica e la flessibilità delle piccole e medie imprese, vanta delle tecnologie e soluzioni all'avanguardia di diversi generi nel riciclaggio delle risorse rinnovabili, e propone progetti pilota in tre campi: la bonifica dei fanghi industriali, il trattamento dei rifiuti petroliferi e la creazione di termovalorizzatori in Cina, attraverso le quali essa spera di diffondere le esperienze di eventuali collaborazioni con la Cina in altre parti del mondo.