Dall' "APEC azzurro" alle attuali "Due sessioni azzurre". Queste nuove espressioni riferite al cielo pulito si sono ampiamente diffuse in quanto veicolano le attese di miglioramento ambientale del popolo cinese. Ma com'è possibile rendere durature le occasionali giornate di cielo azzurro? E quando riuscirà la Cina a realizzare l'obiettivo "avere sempre cielo azzurro, montange verdi e acqua limpida"? Questi sono diventati temi caldi e sono finiti al centro delle discussioni fra i membri partecipanti alla riunione annuale dell'APN.

Il 2014 viene chiamato in Cina l' "anno dello smog". Secondo i dati pubblicati dall'Ufficio Nazionale di Statistica, nell'anno appena trascorso, la qualità dell'aria di più del 90% di 161 città cinesi non rientrava nei parametri standard. Oltre all'inquinamento atmosferico, anche quello idrico e geologico sono molto gravi. A tal proposito, il membro dell'APN e presidente del Wahaha Group, Zong Qinghou ritiene che questi problemi ambientali siano collegati al tipo di sviluppo economico estensivo verificatosi in passato in Cina.

"In passato, la modalità del nostro sviluppo economico ha perseguito un'espansione cieca. Con l'unico obiettivo di rispondere alle esigenze di cibo e vestiario, ci si è dedicati senza riserve allo sviluppo, trascurando l'inquinamento eventualmente causato e provocando di conseguenza i problemi attuali. Questa fase è del tutto normale ed è stata attraversata da ogni Paese nel corso del suo sviluppo. Per questo, ora viene proposto un sviluppo economico di qualità ed efficienza, cioè che tenga conto anche della tutela ambientale."

Il membro dell'APN e assessore all'ambiente della Provincia del Jiangsu, Chen Mengmeng concorda con l'analisi di Zong Qinghou e sostiene che solo cambiando tipologia di sviluppo sarà possibile risolvere il problema dell'inquinamento ambientale.

"Per promuovere in ogni modo il settore manifatturiero avanzato sono necessari innovazione tecnologica e sviluppo del terziario, nonché un cambiamento del modello di economia online. In questo modo la proporzione di settori ad alta emissione di inquinanti vedrà una riduzione significativa. "

Per quanto riguarda invece le industrie fortemente inquinanti e ad alto consumo energetico già attive, come ad esempio la siderurgia e la chimica, diventa imperativo il risparmio energetico e la riduzione di emissioni. Il membro dell'APN e presidente della Taishan Steel dello Shandong, Wang Shoudong, ha dichiarato senza mezzi termini che il risparmio energetico e la riduzione di emissioni creano obiettivamente grandi difficoltà allo sviluppo delle imprese, poiché i loro investimenti annuali negli impianti ecologici ammonta ad oltre il 35% degli investimenti totali. Tuttavia, Wang ritiene che solo uno sviluppo davvero pulito possa garantire una crescita aziendale sostenibile.

"È impossibile che un'impresa abbia zero emissioni, tuttavia queste devono mantenersi nei limiti stabiliti dalla legge. Sia il governo che il popolo devono intensificare il monitoraggio e solo così le imprese potranno realizzare una produzione rispettosa dell'ambiente. "

Attualmente è ancora rilevante in Cina la contraddizione fra sviluppo e protezione ambientale e continua ad esserci un fortissimo inquinamento. Tuttavia nel frattempo, si fa sempre più forte fra la gente il desiderio di cieli azzurri, montagne verdi e acqua limpida. Come si può dunque rispondere a questa richiesta del popolo? Presentando all'APN il "Rapporto sul lavoro del governo", il premier cinese Li Keqiang ha affermato che l'inquinamento ambientale è un pericolo per la vita e una sofferenza nel cuore della popolazione e che pertanto va risolto in modo deciso.

"Dobbiamo essere rigorosi nell'applicazione delle leggi in materia di tutela dell'ecosistema, colpendo duramente chi rilascia clandestinamente nell'ambiente sostanze inquinanti e assicurandoci che paghi un prezzo salato. Bisogna mettere di fronte alle proprie responsabilità coloro che si comportano in modo indulgente e connivente e far sì che ricevano sanzioni adeguate. "