Il 4 marzo, il segretario di Stato Usa Kerry e il ministro degli Esteri iraniano Zarif, hanno concluso a Montreux in Svizzera le trattative a porte chiuse sul problema nucleare iraniano durate 3 giorni, ma le divergenze tra i due Paesi non sono ancora state appianate.
Al termine del colloquio, Kerry ha comunicato ai media che, sebbene il colloquio bilaterale abbia fatto passi avanti, esiste ancora una distanza evidente fra Washington e Teheran e occorre prendere decisioni importanti. Zarif ha a sua volta affermato che l'Occidente deve fare una scelta fra il raggiungimento di un accordo e il mantenimento delle sanzioni contro l'Iran, e deve ritirare queste ultime se è davvero intenzionato al raggiungimento di un'intesa.
Sempre il 4 marzo, nel corso della riunione del Consiglio dell'AIEA, il rappresentante permanente cinese presso l'Onu e altre organizzazioni internazionali a Vienna, Cheng Jingye, ha affermato che le trattative per un accordo complessivo sul problema nucleare iraniano sono già in vista del traguardo e i sei Paesi coinvolti nei negoziati (Usa, Gran Bretagna, Francia, Russia, Cina e Germania ) insieme all'Iran hanno manifestato una forte volontà politica di raggiungere un accordo, per cui è stato accelerato il ritmo dei negoziati e ci si sta avvicinando a delle idee che permettano una soluzione generale delle questioni al centro delle trattative.