Giorni fa, alcuni Paesi hanno presentato una lettera congiunta al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite in cui hanno criticato le politiche cinesi sulla regione autonoma del Xinjiang. A tale proposito, durante una conferenza stampa tenuta l'11 luglio, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Geng Shuang ha affermato a Beijing che il governo e il popolo cinesi hanno più voce in capitolo sulla questione del Xinjiang, e che la Cina non permette a alcuna forza esterna di intervenire negli affari di Xinjiang della Cina. La parte cinese esprime in merito forte insoddisfazione e ferma opposizione.
Geng Shuang ha reso noto che la Cina ha già presentato severe rimostranze ai Paesi relativi. La Cina ha esortato tali paesi a rispettare i fatti, abbandonare i pregiudizi, a rispettare gli obiettivi e i principi della Carta delle Nazioni Unite, nonché a smettere di politicizzare le questioni dei diritti umani e di interferire negli affari interni della Cina prendendo a prestito la questione del Xinjiang. Gli affari del Xinjiang sono puramente affari interni della Cina e sono legati alla sovranità, alla sicurezza e all'integrità territoriale della Cina.