Inoltre, secondo quanto specificato dal portavoce, da quest'anno, già 47 imprese o istituti cinesi sono stati inclusi nella cosiddetta "Entity List" statunitense, la lista nera del commercio USA. L'estensione del concetto di sicurezza nazionale e l'abuso di misure di restrizione dell'export violano il principio della concorrenza di mercato, interferiscono con i regolari scambi in campo tecnologico e commerciale tra i due Paesi, e danneggiano gli interessi sia delle imprese cinesi che di quelle USA. Pertanto, non favoriscono la soluzione del problema dello squilibrio commerciale, tema costantemente al centro dell'attenzione di Washington. La Cina si oppone fermamente a ciò.
Gao Feng ha concluso sottolineando che il sistema della "lista delle entità inaffidabili", istituito dalla Cina, è rivolto a quelle azioni compiute non a fini commerciali e nocive per il mercato. Per questo motivo, le imprese che rispettano le norme e le leggi cinesi, si attengono alle regole del mercato e allo spirito dei contratti non hanno nulla di cui preoccuparsi. Beijing protegge gli interessi legittimi delle imprese straniere presenti in Cina e salvaguarda fermamente l'ordine del mercato basato sul diritto e sugli obblighi contrattuali.