Nel 2014, in occasione del decimo anniversario dell'allacciamento delle relazioni di partenariato strategico globale tra Cina e Italia, i due Paesi hanno avviato il Programma d'azione in tre anni per rafforzare la cooperazione economica bilaterale. Parlando dell'attuazione del programma di azione, la professoressa Luo ha affermato che le due parti hanno rafforzato ulteriormente la cooperazione economica, commerciale e finanziaria, ottenendo eccellenti risultati nei rispettivi processi di risanamento economico e finanziario e di riforma, promuovendo al contempo la trasformazione positiva della cooperazione economica e commerciale bilaterale.
"Grazie all'attuazione del Programma d'azione in tre anni, la cooperazione sino-italiana è divenuta sempre più vantaggiosa per le due parti. In passato, la Cina esportava solo prodotti di bassa qualità ma, ora, le imprese cinesi possono esportare anche prodotti di qualità medio-alta. Abbiamo introdotto tecnologie avanzate dall'Italia ed esportato, nel frattempo, le nostre tecnologie in Italia. Gli investimenti in passato erano unilaterali; oggi sono bidirezionali. La cooperazione tra Cina e Italia risulta, quindi, sempre più ampia. Nel 2014, le due parti hanno firmato una serie di accordi per ampliare la cooperazione in cinque settori - agricoltura, sicurezza alimentare, sanità, industria aerospaziale e città intelligenti. In questo momento stiamo rafforzando anche la cooperazione nel settore delle infrastrutture. Ciò dimostra che l'attuazione del Programma d'azione in tre anni sta dando molti frutti".
Nell'autunno del 2013, il segretario generale del Comitato centrale del PCC Xi Jinping ha presentato per la prima volta l'iniziativa "Una cintura e una via", che riveste un significato importantissimo in termini di ulteriore promozione dell'apertura e riforma della Cina e per lo sviluppo comune dei Paesi circostanti. L'iniziativa crea, inoltre, grandi opportunità per lo sviluppo economico dell'Italia e offre la possibilità di ampliare la cooperazione sino-italiana.
"L'iniziativa 'Una cintura e una via' lanciata dal presidente Xi Jinping è particolarmente significativa per due motivi principali. In primo luogo, la Cina propone un'alternativa all'attuale modello di sviluppo economico e di relazioni internazionali basato sulla 'legge della giungla', promuovendo un modello che si pone come obiettivi, invece, la condivisione delle risorse, l'adozione di una strategia win-win e lo sviluppo armonioso. Questo è un atteggiamento responsabile della Cina. In secondo luogo, l'iniziativa 'Una cintura e una via' fa rivivere l'antica Via della Seta, offrendo non solo opportunità ai cinesi di fare affari con l'estero, ma anche ai popoli dei vari Paesi di condividere i risultati dello sviluppo. Ciò è particolarmente vero nel caso dello sviluppo delle relazioni di partenariato strategico globale tra Cina e Italia'.
Negli ultimi anni, nel contesto generale della recessione economica globale e della debole ripresa dell'economia europea, l'Italia ha cominciato a considerare in maniera sempre più esplicita l'iniziativa "Una cintura e una via" come un'opportunità per dare nuovo impulso alla propria crescita economica. Gli italiani nutrono un vivo interesse nei confronti di questa iniziativa e sono sempre più intenzionati a prendervi parte. La professoressa Luo ha fatto notare che, per ragioni storiche, l'Italia ha con questa iniziativa un legame che risale ai tempi antichi. In passato, la penisola italiana era infatti il punto di arrivo in Occidente dell'antica Via della Seta; il Belpaese è, inoltre, uno snodo importante di "Una cintura e una via" anche nella nostra epoca, e possiede vantaggi e competenze all'avanguardia in numerosi settori. Vi sono, infine, molti punti su cui i due Paesi potranno accordarsi in futuro.
"La Cina e l'Italia erano il punto d'inizio e d'arrivo dell'antica Via della Seta, oltre che culle di due tra le più grandi e importanti civiltà della storia dell'umanità. Ai tempi della Via della Seta, i due Paesi godevano inoltre dello sviluppo più rapido e prospero del mondo conosciuto di allora. L'iniziativa "Una cintura e una via" favorisce la promozione della cooperazione economica e commerciale, di quella culturale e gli scambi di personale. Inoltre, i due Paesi possono diventare un luogo di cooperazione trilaterale con i Paesi circostanti. Questa iniziativa rappresenta, quindi, un importante canale per arricchire il contenuto del partenariato strategico globale sino-italiano".
Di recente, vi sono stati frequenti scambi di visite ad alto livello, i due governi hanno emanato politiche favorevoli e risolto gradualmente alcuni problemi nella cooperazione economica e commerciale. Per creare un ambiente più equo e più stabile per le imprese, i dipartimenti interessati dei due Paesi hanno effettuato scambi più efficaci per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale. La professoressa Luo afferma che la tutela dei diritti di proprietà intellettuale costituisce da sempre un problema fondamentale per la cooperazione economica e commerciale sino-italiana, a cui entrambi i Paesi prestano molta attenzione. Le due parti hanno istituito a tal fine un gruppo di lavoro e una commissione per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale. Negli ultimi anni, è stata gradualmente rafforzata la consapevolezza delle imprese cinesi sulla questione dei diritti di proprietà intellettuale; la loro tutela non è, tuttavia, qualcosa che si possa ottenere in un sol giorno, ma richiede un impegno continuo.
Durante il colloquio tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente italiano Sergio Mattarella, nel corso della visita in Cina di quest'ultimo nel 2017, i due leader hanno sottolineato che la Cina e l'Italia devono seguire con attenzione il nuovo ciclo di trasformazioni tecnologiche e industriali a livello globale ed approfondire la cooperazione innovativa. Entrambe le parti hanno proposto di promuovere la connessione tra il piano "Made in China 2025" e il piano italiano "Industria 4.0", e firmato a tal fine la «Strategia comune sino-italiana su Scienza e Tecnologia per il 2020». La professoressa Luo ha spiegato che il piano "Made in China 2025" mira a realizzare la trasformazione innovativa dei prodotti industriali; mentre il piano italiano "Industria 4.0" punta a rinvigorire la produzione industriale, e a permettere all'economia industriale di tornare a svolgere un ruolo dominante. Uno degli obiettivi comuni dei due piani è l'applicazione delle nuove tecnologie in ambito industriale. Una delle prime iniziative lanciate dalla Cina è stata "Internet+", che consiste nell'integrazione delle tecnologie dell'informazione alla produzione industriale; sia il governo che le imprese italiane hanno subito mostrato un forte interesse verso Internet+, soprattutto per via dell'enorme potenziale di una eventuale connessione tra l'industria dell'informazione e il piano italiano "Industria 4.0".
"Negli ultimi anni, la ripresa dell'economia italiana è rimasta debole, il Paese ha quindi incontrato alcune difficoltà nelle esportazioni. In questo contesto, un'attiva cooperazione con le imprese cinesi di Internet potrebbe dare nuovo impulso alle esportazioni italiane, rivelandosi vantaggiosa per entrambi i Paesi. L'ottima qualità dei prodotti italiani può offrire infatti una maggiore possibilità di scelta ai consumatori cinesi. Tutte le industrie italiane che presentano evidenti vantaggi comparati - ad esempio, l'industria aerospaziale, il settore della manifattura di macchinari e quello dei beni di lusso - possono ricavare enormi benefici dalle nuove tecnologie. E la Cina, dopo il percorso di sviluppo portato avanti negli ultimi trent'anni, possiede tecnologie all'avanguardia in settori come quello delle tecnologie dell'informazione, delle ferrovie ad alta velocità e delle infrastrutture. Per queste ragioni, ritengo che tale cooperazione e la connessione delle reciproche strategie di sviluppo possano portare molti frutti e risultati positivi".
Attualmente, la Cina sta promuovendo una completa intensificazione delle riforme e ha avviato una nuova fase di apertura verso il mondo. L'enorme mercato cinese è molto allettante per le PMI italiane; allo stesso tempo, le PMI cinesi hanno un urgente bisogno di realizzare una trasformazione tecnologica e del brand, e una forte volontà di rafforzare la cooperazione nei prodotti di alta qualità con le imprese italiane. La professoressa Luo afferma che per intensificare la cooperazione tra PMI cinesi e italiane, negli ultimi anni, il governo ha fornito un sostegno politico più completo e creato un ambiente migliore per favorire "l'uscita all'estero" delle imprese cinesi.
"Il governo cinese presta alta attenzione alla cooperazione con le PMI italiane: le banche cinesi hanno specificamente istituito politiche di finanziamento per la cooperazione tra le PMI cinesi e quelle italiane; il Ministero del Commercio cinese ha condotto ricerche sull'ambiente degli investimenti italiano e pubblicato una guida agli investimenti. Tutte queste sono misure di sostegno per aiutare le imprese cinesi a fare investimenti in Italia e ad avviare collaborazioni con le PMI italiane".
Le relazioni economiche e commerciali sino-italiane corrispondono in piccolo al diverso modello di relazioni economiche che la Cina ha instaurato con l'estero dopo l'adozione della politica di riforma e apertura. Attualmente ci troviamo a un nuovo punto di partenza. La Cina non fermerà, né rallenterà il ritmo della sua apertura; continuerà, invece, ad ampliarla e ad approfondirla, allo scopo iniettare sempre nuova energia nelle relazioni sino-italiane e favorire uno sviluppo vantaggioso per tutti a livello mondiale.