Nella vecchia concessione italiana di Tianjin, in un'area di circa 30 ettari delimitata da quattro importanti arterie della città – Wujing lu, Bo'ai lu, Shengli lu e Jianguo lu – sorge ancora oggi quello che è generalmente conosciuto come "quartiere italiano". Qui è possibile vedere oltre 200 edifici in stile europeo, tutti ben conservati, costruiti agli inizi del Novecento. L'obiettivo dell'amministrazione cittadina è quello di trasformare questo quartiere del distretto Hebei in una zona multifunzionale dedicata al turismo, al commercio, al tempo libero, all'intrattenimento e alla cultura.
Il quartiere italiano di Tianjin si trova non molto lontano dal Fiume Hai ̶ il fiume principale della città ̶ e, come si può facilmente intuire dal nome, vi sono numerosi edifici con uno stile che ricorda quello del Belpaese. Entrando nel quartiere si ha infatti l'impressione di camminare per le strade di una cittadina italiana. L'atmosfera è tranquilla e particolarmente piacevole. Nel cuore del quartiere vi è la vecchia Piazza Regina Elena, ribattezzata dai residenti Piazza Marco Polo; vi sono, poi, numerosi edifici relativamente antichi, in cui hanno vissuto diverse persone celebri e personaggi illustri della storia cinese. Vale la pena ricordare, ad esempio, la casa dove abitò Liang Qichao, le residenze di Cao Yu e Li Shutong e le dimore di Yuan Shikai e Feng Guozhang.
Alla fine del 1998 Tianjin ha avviato, come parte del piano di sviluppo e costruzione dell'area del Fiume Hai, un progetto di riqualificazione del quartiere italiano. Diverse opere cinematografiche e televisive molto celebri tra il pubblico cinese ̶ come ad esempio Sophie's Revenge, The Founding of a Republic, Empire of Silver, The Message, Forever Enthralled e The Story of a Noble Family ̶ sono state girate in questo quartiere ed è molto probabile che se ne continueranno a girare di altre anche in futuro, non solo perché la zona è molto bella, ma anche perché è un luogo ricco di storia.
Parlando del quartiere italiano, non si può non menzionare Piazza Marco Polo, al centro della quale si erge una scultura che raffigura la Dea della Pace. L'opera, che fu progettata da un noto scultore italiano e realizzata nel 1923, si compone di diversi elementi: una fontana, un basamento, una colonna in marmo in stile neoclassico e la statua della dea. La statua, alta 13,6 m e completamente in granito, è posta su un basamento decorato con quattro volti in altorilievo dai tratti spiccatamente europei; la dea è raffigurata con le ali distese e un ramo d'ulivo in mano, quale simbolo di amicizia e pace, temi universali sempre attuali.
Al civico n.72 della Chifeng lu troviamo la China House. Originariamente questa era una villa in stile francese con cento anni di storia, ora divenuta una lussuosa "casa di porcellana". L'edificio è considerato come un "museo di antiche porcellane cinesi" dal valore inestimabile.
La China House è infatti decorata da oltre 4 mila antiche porcellane, 400 sculture in marmo bianco e 20 tonnellate di cristallo di rocca e agata. Oltre che dal suo stile pittoresco, l'edificio è riconoscibile dalla scritta CHINA sul tetto della casa, realizzata con vari frammenti di vasi di porcellana. Ricordiamo che, in inglese, il termine "China" non è usato solo per indicare la Cina, ma anche la porcellana (nel qual caso è scritto con la lettera iniziale minuscola, "china"), da cui secondo alcuni il Paese deriverebbe il suo nome nelle lingue occidentali.
Le pareti della casa sono state completamente intarsiate con diverse centinaia di milioni di frammenti di porcellana, che risalgono a periodi differenti della storia cinese. Per far aderire perfettamente i frammenti all'edificio e, quindi, divenirne parte integrante, sono stati usati diversi materiali, quali ad esempio il cemento e la colla per marmo.
Data l'originalità del design, in cui elementi artistici classici cinesi si sposano con lo stile artistico rinascimentale, la China House è stata inserita dall'Huffington Post nell'elenco dei "Quindici musei del mondo con design unico", di cui fanno parte anche alcuni tra i più famosi templi dell'arte mondiale, come il Museo del Louvre e il Centro nazionale d'arte e di cultura Georges Pompidou.
Il Tientsin Eye, che si staglia sul Fiume Hai nel distretto Hongqiao, è l'unica ruota panoramica al mondo costruita su di un ponte ed è anche uno degli edifici più rappresentativi di Tianjin.
Il diametro del Tientsin Eye è di 110 m, dispone di 48 cabine trasparenti in grado di ruotare di 360 gradi; ciascuna di esse contiene 8 persone, per un totale di 384 passeggeri. La ruota impiega 28 minuti per completare un giro completo. Dal suo punto più alto è possibile vedere un panorama che copre un raggio di ben 40 km, motivo per cui ha preso il nome di "occhio di Tianjin".
Nel distretto Nankai vi è, infine, la Gu wenhua jie (Via della cultura antica), una famosa strada pedonale commerciale della città e area di interesse paesaggistico di livello nazionale 5A. La Gu wenhua jie è da sempre gestita nell'ottica di preservarne il "sapore" tipicamente cinese, tianjinese, culturale e storico. Lungo la strada ci sono circa cento negozi che vendono principalmente articoli culturali. Quella della Gu wenhua jie è infatti l'area con maggiore concentrazione di vecchi negozi e negozi di prodotti artigianali tradizionali di Tianjin; oltre a questi, è possibile inoltre acquistare numerose prelibatezze e spuntini tipici della città, come ad esempio i famosissimi panini al vapore "gou bu li baozi", le frittelle di riso "erduo yan", le crêpe cinesi "jianbing guozi" e le trecce di pasta fritta di Tianjin "Tianjin mahua".