Quando il liuto incontra la pipa
  2017-09-30 09:00:29  cri
Forse vi stupirete, ma il mio primo incontro con il liuto risale solo al trenta aprile scorso, data del concerto di apertura della Mostra Roma/Seicento: verso il Barocco. Con una cassa piriforme a fondo convesso, lo strumento ha un manico largo e corto e un suono che penetra nell'anima! Il concerto ha avuto come protagonista per la parte italiana il grande musicista Massimo Marchese, per la prima volta in Cina. Diplomato all'Imperial College di Londra, Marchese svolge attività concertistica dal 1980 come solista o membro permanente di numerosi ensemble, sia in Italia che all'estero.

Le prime note scritte riferite al liuto europeo si devono ai Cantigas de Santa Maria, risalenti alla fine del XIII secolo. Nel corso del Rinascimento il liuto fu considerato il "re degli strumenti musicali", al punto da diventare lo strumento solista più amato nella società. Gli spartiti, al tempo un migliaio, sono simili a quelli per chitarra. Liuto è anche il nome collettivo di strumenti simili in voga dal Medioevo al Barocco. Tuttavia, dopo il XVIII secolo, lo strumento è scomparso, riemergendo soltanto negli anni '70-'90 del XX secolo, grazie ad una corrente di ritorno all'antico.

Nel concerto del trenta aprile il liuto era accompagnato dalla pipa.

Conoscete i versi "Clamore e sussurro s'intrecciano, come se perle grandi e minute cadessero in un piatto di giada", e "Abbraccia la pipa, che le copre metà del viso"? Sono tratti da "Ascoltando la melodia della pipa" di Bai Juyi, un grande poeta dell'epoca Tang (618-907). La pipa è considerata la regina della musica tradizionale cinese. Dai due caratteri che formano il termine pipa, emerge il suono fresco e puro del tocco di due giade.

Grazie a quella poesia di Bai Juyi la figura della suonatrice di pipa si è impressa nel profondo del cuore dei cinesi. Alla serata del trenta aprile la suonatrice di pipa era Jiao Xiangwen, una giovane diplomata al Conservatorio della Cina. In abito lungo, la pipa posta in verticale come nella poesia, i suoi tocchi leggeri hanno fatto cadere "perle grandi e minute nel piatto di giada"...

Come si sono incontrati il liuto occidentale e la pipa orientale? Alcuni dicono che hanno lo stesso aspetto, altri la stessa origine. In merito a quest'ultima interpretazione non possiamo non citare la Via della seta e gli arabi.

Secondo le fonti storiche nel IX secolo d.C. il liuto fu portato dagli arabi in Spagna, da dove si diffuse nel resto dell'Europa. In Cina, al tempo delle Dinastie del Nord e del Sud (386-589), la Via della seta favorì gli scambi culturali tra la Cina e l'Asia centrale e la pipa dal manico curvo entrò dalla Persia in Cina attraversando l'attuale Xinjiang.

Le tonalità dei due strumenti sono tuttavia del tutto diverse. Quella del liuto è piena e dolce, perfettamente adeguata all'atmosfera armoniosa in voga nel Rinascimento. In paragone, il timbro della pipa è più acuto, da cui l'evidente impressione di "perle che cadono in un piatto di giada".

Il liuto è il re degli strumenti occidentali, la pipa la regina della musica tradizionale cinese. Quando il liuto incontra la pipa, anche se è difficile integrare la pienezza e la dolcezza del primo con la freschezza della seconda, nascono dei ritmi del tutto nuovi.

Se un incontro è predestinato, la combinazione successiva necessita però dell'impegno comune. Ma questo è naturale, perché la bellezza nasce proprio dalla continua combinazione di più elementi. Dalla Via della seta all'introduzione in Oriente del sapere occidentale iniziato alla fine della dinastia Ming, fino alla recente diffusione nel mondo delle Aule Confucio, l'avvicinamento fra le culture orientale e occidentale continua, foriero di cambiamenti.

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