La visita del presidente Mattarella promuove l'ulteriore sviluppo della cooperazione economica e commerciale sino-italiana
  2017-05-11 08:40:46  cri
All'inizio del 2017, il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha visitato la Cina. Si è trattato della prima visita effettuata da un capo di stato straniero in Cina nel nuovo anno, ed è anche stata la prima visita di Mattarella in Cina da quando ha assunto, nel 2015, la carica di presidente italiano. Nei pochi giorni trascorsi in Cina, dal 21 al 26 febbraio, il presidente Mattarella ha visitato le quattro città di Beijing, Shanghai, Chongqing e Xi'an; oltre agli incontri con i leader cinesi, ha partecipato anche a numerose importanti attività bilaterali nei settori dell'economia e commercio, delle scienze e tecnologia, della cultura e istruzione, ed ha presenziato alla firma di una serie di diversi accordi di cooperazione tra Cina e Italia. Si può, quindi, tranquillamente sostenere che la visita sia stata molto fruttuosa.

Negli ultimi anni, la ripresa dell'economia italiana è rimasta debole, e l'approfondimento del mercato interno europeo ha incontrato molte difficoltà. In questo contesto, gli esponenti politici e commerciali italiani hanno raggiunto un ampio consenso sulla necessità di stimolare la crescita economica e l'occupazione tramite la cooperazione economica con gli altri paesi, in particolare con la Cina. Negli ultimi tre anni, la Cina e l'Italia hanno continuato a consolidare la fiducia politica reciproca, le tendenze della cooperazione economica e commerciale sono incoraggianti, gli investimenti cinesi in Italia hanno registrato una rapida crescita, divenendo un nuovo punto luminoso nelle relazioni economiche e commerciali tra i due Paesi. La visita del presidente Mattarella promuove senza dubbio un ulteriore sviluppo della cooperazione economica e commerciale sino-italiana.

In futuro la cooperazione economica e commerciale sarà ulteriormente ampliata e approfondita

La delegazione economica e commerciale guidata dal presidente Mattarella era composta da più di 230 persone, tra cui i rappresentanti di grandi aziende italiane, di importanti piccole e medie imprese e degli imprenditori cinesi che operano in Italia. La grande dimensione della delegazione riflette la forte volontà italiana di rafforzare la cooperazione economica con la Cina. Inoltre, nel giorno del suo arrivo a Beijing, il presidente Mattarella ha consegnato l'onorificenza di "Commendatore dell'Ordine della Stella d'Italia" a Liu Chuanzhi e a Ma Weihua, figure centrali del Club degli imprenditori cinesi, il che rispecchia pienamente l'alta attenzione rivolta dall'Italia alla continua promozione degli scambi commerciali bilaterali.

Il 22 febbraio, alla presenza dei due capi di Stato, le due parti hanno firmato 13 accordi governativi e commerciali bilaterali, uno dei risultati più importanti della visita del presidente Mattarella. Questi accordi riguardano principalmente i settori dell'economia e della scienza e tecnologia; alcuni di essi mirano a costruire, o a migliorare, il meccanismo di cooperazione bilaterale, altri sono invece diretti a progetti di cooperazione concreta.

Rispetto all'ambiente e ai settori di cooperazione – energie rinnovabili, agricoltura, urbanizzazione sostenibile, prodotti alimentari farmaceutici e igiene, aeronautica e astronautica - decisi con la firma del "Programma d'azione in tre anni per rafforzare la cooperazione economica sino-italiana (2014-2016)" nel 2014, si può dire che i nuovi accordi (ad esempio, il piano di cooperazione medica siglato dalla Commissione nazionale cinese per la Sanità e la Pianificazione familiare e il Ministero della Sanità italiano; gli accordi di cooperazione firmati dall'Ufficio cinese per i voli spaziali con equipaggio umano e l'Agenzia Spaziale Italiana; il memorandum di cooperazione firmato dalla Compagnia Shanghai Electric e la Cassa Depositi e Prestiti), da un lato, consolidano e approfondiscono i risultati di cooperazione raggiunti negli ultimi tre anni; dall'altro, innalzano ulteriormente il livello di cooperazione ed ampliano i settori di cooperazione (ad esempio, il memorandum per la costruzione di grandi navi da crociera cinesi firmato dal Gruppo Navale Cinese e il Gruppo Fincantieri; l'accordo per costruire la Base della progettazione e dell'innovazione sino-italiana raggiunto dall'Università Tsinghua e il Politecnico di Milano). Con la graduale attuazione dei suddetti accordi, i contenuti del prossimo programma di cooperazione economica tra i due Paesi saranno sicuramente più ricchi.

"Una Cintura e una Via", nuovo strumento per approfondire la cooperazione economica e commerciale sino-italiana

Negli ultimi due anni, molti paesi dell'Europa occidentale, ivi compresa l'Italia, hanno cambiato notevolmente il loro atteggiamento verso l'iniziativa "una Cintura e una Via". All'inizio, avevano assunto, infatti, un atteggiamento piuttosto freddo, poi l'hanno gradualmente accettata e imparato a conoscerla meglio. Di recente, hanno cominciato a parteciparvi attivamente. In particolare, nel contesto generale di recessione economica globale e di debole ripresa dell'economia europea, è evidente che l'Italia consideri già l'iniziativa "una Cintura e una Via" come un'opportunità per dare nuovo impulso alla propria crescita economica. Nel corso della sua visita, il presidente Mattarella ha dimostrato, in molte occasioni importanti, la volontà di rafforzare la cooperazione economica e commerciale sotto il quadro di "una Cintura e una Via".

In realtà, le grandi imprese italiane, che hanno uno spiccato fiuto commerciale, si sono interessate all'iniziativa "una Cintura e una Via" ancor prima degli esponenti politici e dei media, ed hanno già tentato di utilizzare questo nuovo quadro per avviare cooperazioni con le imprese cinesi. Nel 2015, la China National Chemical Corporation ha acquistato per una somma di 7,1 miliardi di euro la famosa azienda di pneumatici Italiana Pirelli; il Fondo "Via della Seta", costituito poco prima, è entrato nell'affare acquisendo il 25% del capitale. Si è trattato anche del primo progetto industriale del Fondo "Via della Seta". Quest'acquisizione ha attirato un forte interesse delle grandi imprese italiane verso "una Cintura e una Via", ed è stato proprio grazie all'attiva promozione degli imprenditori che il governo italiano e i media hanno iniziato a conoscere questa iniziativa. Durante la visita del presidente Mattarella, si è tenuta la quarta riunione della Commissione degli imprenditori cinesi e italiani. Nei loro discorsi, i rappresentanti di Pirelli e di Fincantieri hanno lanciato un appello affinché gli imprenditori italiani partecipino attivamente a "una Cintura e una Via".

Inoltre, visto che l'Italia si affaccia sul Mar Mediterraneo e che possiede molti porti eccellenti, quella di trovare un modo per contribuire all'iniziativa attraverso la collaborazione tra porti è già diventata una priorità della cooperazione tra i due Paesi. Durante la visita del presidente Mattarella, i due Paesi hanno firmato accordi di cooperazione tra la Dogana di Ningbo e il Porto di Genova, che fanno seguito alla partecipazione delle imprese cinesi nella gestione delle operazioni del Porto di Napoli. Il potenziale di cooperazione tra i porti dei due Paesi nella costruzione congiunta di "una Cintura e una Via" è enorme.

Ampie prospettive per la connessione delle strategie di sviluppo industriale dei due Paesi

Durante l'incontro con il presidente Mattarella, il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato che la Cina e l'Italia devono prestare attenzione alle nuove rivoluzioni tecnologiche ed industriali globali, ed approfondire la cooperazione nel settore dell'innovazione. Dato che entrambi i Paesi sono grandi potenze dell'industria manifatturiera, e stanno portando avanti un profondo aggiustamento delle rispettive strutture industriali, in futuro ci saranno ampie prospettive per la connessione delle strategie di sviluppo industriale.

Nel 2015, il governo cinese ha lanciato il piano strategico "Made in China 2025", individuando dieci settori principali di sviluppo, che includono tecnologie dell'informazione di nuova generazione, macchine utensili a controllo numerico, attrezzature per l'industria aerospaziale, attrezzature per l'ingegneria marittima, navi ad alta tecnologia, attrezzature avanzate per il trasporto ferroviario, risparmio energetico ed automobili alimentate con nuove fonti energetiche, apparecchiature elettriche, nuovi materiali, medicina biologica e dispositivi medici avanzati. Nel 2016, il governo italiano ha lanciato il piano "Industria 4.0", definendo la direzione dello sviluppo dando priorità alla digitalizzazione industriale e alla sostenibilità ambientale, ed adottando una serie di misure di incentivazione, come agevolazioni fiscali, aiuti alle piccole e medie imprese e sovvenzioni per la ricerca e l'innovazione. Data la forte complementarità tra Cina e Italia nei settori della tecnologia, dei capitali e nel mercato, esistono enormi potenzialità di realizzare una connessione delle strategie di sviluppo tramite la cooperazione. Nel 2014, il Gruppo Shanghai Electric ha acquistato una parte delle azioni di Ansaldo Energia, dando il via a un nuovo modello di cooperazione tra le imprese industriali dei due Paesi. L'impresa italiana ha ottenuto i fondi che le servivano per fare un passo avanti nello sviluppo e nell'innovazione, ampliando nel frattempo la sua fetta di mercato in Cina; mentre l'impresa cinese ha potuto godere a pieno della tecnologia chiave delle turbine a gas, sviluppata dall'impresa italiana. Durante la visita del presidente Mattarella, entrambe le parti hanno proposto di promuovere la connessione del piano "Made in China 2025" e del piano italiano "Industria 4.0", e firmato a tale fine la "Strategia comune sino-italiana Scienza e Tecnologia 2020". Non è difficile prevedere che, con la promozione di tale strategia, in futuro le prospettive di cooperazione industriale tra i due Paesi saranno ancora più ampie.

(Sun Yanhong, dottorato in economia, assistente ricercatore dell'Istituto Europeo dell'Accademia cinese delle Scienze Sociali, vice direttore dell'Ufficio delle Politiche Tecnologiche Europee, segretario generale del Consiglio Italiano della Cina. I principali settori di ricerca di cui si occupa comprendono l'economia europea, la tecnologia e l'industria europea, l'Italia, le relazioni economiche sino-europee e sino-italiane)

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