Il 25 marzo a Beijing, si è aperto il 22° China International Education Exhibition Tour 2017, a cui ha presenziato la delegazione italiana composta da 14 atenei.
Secondo quanto appreso, la delegazione italiana, organizzata da Uni-Italia, associazione ufficiale per la promozione del sistema d'istruzione italiano, è composta da 14 atenei tra università, accademie e istituti linguistici, rappresentando un nuovo record per la presenza italiana alla fiera. Durante la fiera, i rappresentanti degli atenei italiani presenteranno agli studenti cinesi i corsi migliori, innovativi e quelli tenuti in inglese.
Tra i professori presenti figurano Angelo Chiuchiù, fondatore dell'Accademia Lingua Italiana Assisi, insieme a sua figlia, la Dott.ssa Gaia Chiuchiù, insegnante di lingua italiana all'Accademia e autrice per le case editrici Hoepli e goWare , giunti all'Università di Lingue Straniere di Pechino per dare lezioni agli studenti della facoltà di lingua italiana e promuovere le cooperazioni didattiche e accademiche con l'università. Ecco di seguito la nostra intervista in merito.
Innanzitutto, quali novità ci ha portato in Cina questa volta?
Questa volta ci sono due grandi novità: ci sono le pubblicazioni realizzate dalla Casa editrice Hoepli di Milano e accolte dal mondo cinese, per cui ci sarà una versione in lingua cinese a cura della FLTRP, il libro si chiama "In italiano. Il corso". A nostro modo di vedere si tratta di un materiale molto innovativo perché include tantissime risorse in formato digitale e prevede l'utilizzo di più supporti. L'altra grande novità è l'e-book, di cui forse abbiamo già avuto modo di parlare tempo fa, è un e-book per studenti cinesi, si chiama Yidali, è già disponibile su Amazon China ed è pensato per studenti completamente principianti che non hanno molto tempo per imparare l'italiano. Yidali è un buon inizio per chi desidera imparare l'italiano.
Come è andata la tournée dell'Accademia Lingua Italiana Assisi alla fiera internazionale dell'educazione svoltasi qui a Pechino? E con l'Università di Lingue Straniere di Pechino e altri istituti linguistici, ci sono in cantiere collaborazioni in ambito di scambi culturali, professionali o tra personale?
Noi siamo soprattutto qui per questo grande progetto con la Casa Editrice di Pechino, e abbiamo anche avuto modo di visitare la fiera.
Abbiamo un buon numero di studenti che ogni anno vengono a visitare l'Accademia e frequentano con buoni risultati il nostro corso.
Inoltre lavoriamo molto per la formazione degli insegnanti, è un altro scenario, diverso dal programma Marco Polo e Turandot, ma è un aspetto per noi molto stimolante. La formazione degli insegnanti è un progetto sviluppato in partenariato con un gruppo di università inglesi, il nostro referente per la ricerca in Second Language Acquisition si chiama Alessandro Benati e con lui stiamo promuovendo un corso per insegnanti teso a presentare i più recenti risultati sull'apprendimento delle lingue e la loro possibile applicazione alla didattica.
Quanto alle collaborazioni in cantiere, a noi farebbe molto piacere avere scambi con l'Università. Questa mattina abbiamo avuto la fortuna di lavorare con un gruppo di studenti veramente bravi e sarebbe un privilegio poter accogliere in Accademia questi studenti per un periodo piuttosto lungo. Spero quindi di poterti rispondere positivamente in futuro.
Ci potrebbe presentare in sintesi la vostra scuola e la multimedialità e il metodo scientifico d'insegnamento dell'italiano che vanta l'accademia? Quali sono i corsi distintivi frequentati dagli studenti del primo livello?
La scuola si trova al centro storico di Assisi, in una posizione privilegiata perché in realtà la città è come se fosse un piccolo campus, i ragazzi vivono in case che si trovano a due minuti a piedi rispetto alla scuola.
La nostra scuola ha delle classi molto piccole e soprattutto ha come obiettivo quello di avere classi internazionali, quindi se all'inizio per alcuni studenti principianti è necessario fare un lavoro specifico vicino alla loro lingua di origine, già dopo i primi due o tre mesi riusciamo ad avere tutti gli studenti inseriti in classi internazionali. Questo è un grande vantaggio perché è il motivo per cui i ragazzi useranno la lingua italiana tutti i giorni. I nostri insegnanti sono molto preparati, formati da noi in Accademia e da anni collaborano con noi alla sperimentazione e alla realizzazione dei materiali didattici e alla creazione di attività online.
Il corso dura 10 mesi e prevede 100 ore al mese. Oltre alle lezioni in aula invitiamo gli studenti a muoversi, a visitare la città, a girare video, a intervistare le persone, a chiedere informazioni su vari argomenti che possono essere di loro interesse. In questo modo gli studenti entrano nel tessuto sociale della città, contattano la gente, diventano conoscenti e amici con le persone di Assisi, e vivono un'atmosfera di serenità, di conoscenza dell'ambiente in cui operano. I nostri studenti sono inseriti in un contesto sociale e facciamo il possibile per invitarli a confrontarsi con le persone del posto.
In Accademia sono intervenute negli ultimi anni personalità molto interessanti, per citarne solo alcune, recentemente abbiamo ospitato Alessandro Masi che ha tenuto una bellissima lezione per i nostri studenti, è intervenuto Francesco Sisci, un giornalista che sicuramente conoscerete, sono intervenuti gli esperti di Uni-Italia, abbiamo invitato i rappresentanti dell'ufficio mobilità del Politecnico di Torino che hanno presentato l'ateneo ai nostri studenti, sono intervenute le redazioni della casa editrice Hoepli e della casa editrice di Firenze goWare.
Quanti studenti cinesi si sono iscritti in media ogni anno alla vostra scuola nel corso degli ultimi anni?
Gli studenti del Marco Polo Turandot quest'anno sono 40 e lo sono stati anche negli anni precedenti, quindi c'è una continuità e speriamo di avere in futuro un numero maggiore. Abbiamo iniziato a lavorare nell'ambito del Marco Polo Turandot con soddisfazione e entusiasmo e ci farebbe piacere continuare anche attraverso altre forme d'iscrizione.
Quali sono le aspettative che vorrebbe esprimere agli studenti che intendono studiare la lingua italiana o andare in Italia?
In questo momento mi sento di dire che i ragazzi dovrebbero capire l'importanza di conoscere bene l'italiano prima di frequentare un corso di studi universitario. Qualche volta i ragazzi sono giustamente preoccupati ad esempio dell'esame di fisica o di logica e cominciano a studiare le materie in questione. Questo è giusto e importante, però è altrettanto importante arrivare all'università, accademia o conservatorio, con la capacità di fare tante cose in italiano, di avere delle relazioni con la segreteria, con i professori in lingua italiana. Purtroppo non sempre questo è chiaro a tutti i ragazzi che arrivano in Italia. Io li capisco perché hanno davanti a loro obiettivi tanto grandi, qualche volta mi dispiace vedere che trascurano lo studio dell'italiano come se fosse meno importante, mentre è invece il punto di partenza che garantisce il successo dei loro studi in Italia.