L'Arte buddhista del Gandhara: simbolo degli scambi culturali sulla Via della Seta
  2016-08-25 17:37:27  cri

di Piero Cellarosi

Nell'antichità, gli scambi commerciali tra l'Impero Cinese e quello Romano erano condotti lungo numerosi itinerari - terrestri, marittimi e fluviali –, che presero in seguito il nome comune di Via della Seta. Le vie carovaniere attraversavano l'Asia centrale e il Medio Oriente, collegando la città cinese di Chang'an (odierna Xi'an)all'Asia Minore e al Mediterraneo, passando per il Medio e Vicino Oriente. Diramazioni della Via della Seta si estendevano verso est, in Corea e Giappone e, a Sud, fino all'India. Oltre alle merci, lungo queste rotte viaggiavano anche persone provenienti da regioni e culture molto distanti tra loro, portando con sé usi e costumi delle proprie terre. Questo incontro tra diverse culture favorì non solo la diffusione di tradizioni e religioni, ma anche il fiorire di nuove forme di sincretismo: miti, divinità, idee e concetti circolavano e finivano per attecchire in aree diverse da quelle che li avevano originati e che spesso ospitavano già altre tradizioni culturali.

Destino simile toccò al Buddismo: filosofia e religione che, secondo alcuni storici - come Hans W. Schumann -, sarebbe nata sulle pendici del Nepal intorno all'anno 600 a.C., tra la tribù degli Shakya – da cui il nome del Budda storico, Shakyamuni (Śākyamuni), "Saggio degli Shakya" – per poi svilupparsi in India, prima di una sua più ampia diffusione in Asia centrale e orientale. Tale diffusione del Buddismo dal suo luogo d'origine al resto dell'Asia deve molto alla Via della Seta e, in particolare, al ruolo di mediazione svolto dai popoli dell'Asia Centrale nei confronti di culture – ellenica, persiana, indiana e cinese - parimenti antiche ma, al contempo, molto diverse tra loro. Crocevia di queste civiltà era la regione del Gandhara (odierno Pakistan), dove si trovava una delle due capitali dell'Impero Kusana (I–III secolo circa), Peshawar.

 

Il territorio dell'Impero Kusana, al suo apice si estendeva dal Tagikistan al Mar Caspio e all'Afghanistan, fino alla valle del Gange. L'impero fu fondato dalla tribù degli Yuezhi, provenienti dall'attuale provincia autonoma cinese del Xinjiang. Ebbero contatti diplomatici con l'Impero Romano, Persiano e Cinese, e furono a lungo al centro degli scambi tra Oriente e Occidente. La tribù dei Kusana - dal cinese Guishuang, nome di una delle cinque tribù che formavano la confederazione di popoli indoeuropei degliYuezhi -, dopo essere stata costretta a migrare, nel II sec. a.C., dalle aride pianure del Bacino del Tarim (attuale Xinjiang) verso Ovest dagli Xiongnu, nel corso del I sec. a.C. ottenne la supremazia sulle altre tribù ad essa confederate e unificò la regione. Conquistando, gradualmente, il controllo dell'area dalle tribù indo-scitiche, i Kusana si espansero a sud, nella regione tradizionalmente nota come Gandhara. Qui assorbirono molti elementi della cultura ellenica della regione della Battriana, in cui si erano insediati. Nel I sec. d.C., iniziarono ad adottare la cultura indiana, dapprima con lo Śivaismo, successivamente assimilando un'ampia varietà di divinità indiane o dell'Asia Centrale, tra cui Buddha.

Tra il I e il II sec.d.C., l'Impero Kusana ebbe rapporti continuativi – anche se non sempre pacifici - con l'Impero cinese degli Han. Questa interazione costante tra i due imperi favorì, inevitabilmente, anche gli scambi culturali tra i due popoli: in questo periodo si ha, ad esempio, testimonianza della presenza di missionari buddhisti dell'Impero Kusana nelle città capitali dell'Impero cinese, come Luoyang e Nanchino, dove si distinsero particolarmente per i loro lavori di traduzione. Furono proprio questi monaci-tra i quali si ricordano Lokaksema, Zhiqian e Dharmaraksa-i primi a tradurre in cinese le scritture del Buddhismo Hinayana e Mahayana, contribuendo enormemente alla diffusione di questa dottrina filosofico-religiosa lungo la Via della Seta.

Dalla regione del Gandhara si diffuse, inoltre, una prima forma di iconografia buddhista, fortemente influenzata dall'arte ellenica e romana. Si ritiene, infatti, che le prime raffigurazioni in forma umana del Buddha e dei bodhisattva siano state opera di artisti del Gandhara; queste presentavano ancora molti elementi e lineamenti tipici delle opere d'arte d'ispirazione greca e romana, differenziandosi enormemente dalla successiva produzione artistica buddhista. Ciò rende questo stile artistico unico nel suo genere, perfetta fusione tra i raffinati canoni estetici dell'arte occidentale antica e una delle più elevate espressioni della filosofia orientale, che ne fanno un simbolo dell'enorme potenziale degli scambi culturali tra Oriente e Occidente.

Focus
Social Media

Riviste
Eventi
© China Radio International.CRI. All Rights Reserved.
16A Shijingshan Road, Beijing, China. 100040