Che gli amici cinesi diventino più italici!
  2016-05-26 17:16:48  cri

 

Organizzando in Cina un gran numero di eventi, in 20 anni la CCIC ha contribuito attivamente con i suoi servizi alla cooperazione economico commerciale bilaterale, in una alleanza sempre più dinamica e stretta. Secondo il presidente della CCIC quale sarà l'avvenire delle relazioni economico commerciali sino-italiane? A quali settori la Camera in futuro darà maggiore priorità e perchè?

L'obiettivo principe è senza dubbio riequilibrare la bilancia commerciale, cercando di valorizzare quei settori dove l'Italia è leader. Secondo la Banca Mondiale, l'Italia è quinta tra i Paesi del G20 per avanzo commerciale dei beni manifatturieri al netto di energia e minerali. Tra i Paesi europei, l'Italia occupa la seconda posizione alle spalle della Germania. Merita anche ricordare che, su un totale di 5117 categorie merceologiche registrate nel 2012 dalla Fondazione Edison, il numero di prodotti nei quali l'Italia detiene le prime posizioni al mondo per surplus commerciale sono nel complesso 935, somma di 235 primi posti, 377 secondi posti e 323 terzi posti.

L'obiettivo della CCIC è fornire assistenza e supporto alle attività dei propri soci, con particolare attenzione ai settori prioritari identificati dai governi dei due Paesi. Per il 2016, sicuramente è prioritaria la sanità, a seguito del lancio dello slogan vItalyty in occasione della visita del ministro Beatrice Lorenzin lo scorso gennaio e delle attività del Gruppo di Lavoro del settore servizi sanitari della CCIC.

Con il rallentamento della crescita economica cinese e l'arrivo nella Nuova Normalità lo sviluppo economico vive un periodo di transizione e riforma. Come vede la Camera il futuro sviluppo economico cinese e le possibili ricadute sulla cooperazione sino-italiana?

Nessuna economia può crescere a doppia cifra per sempre. Il rallentamento della crescita cinese è quindi fisiologico e la crescita in alcune realtà rimane importante. Si pensi ad esempio a Chongqing, dove il Pil non solo cresce ancora a due cifre (nel 2015 è stato +10%), ma cresce anche la velocità della sua crescita... La Nuova Normalità veicolerà nuove opportunità in altri settori. Un esempio sono sicuramente i beni di consumo ed il turismo.

Il 23 gennaio scorso la CCIC ha infatti inaugurato un ufficio a Chongqing. E' un segnale di fiducia della Camera verso lo sviluppo economico cinese? Quali opportunità la Cina sud-occidentale, compresa Chongqing, può fornire alle imprese italiane?

Ad aprile 2014 l'Italia ha aperto un proprio Consolato Generale a Chongqing. La Camera, che tra le proprie finalità si prefigge anche il supporto alla rete Consolare, ha quindi investito nell'apertura di una propria sede, le cui attività sono iniziate a gennaio 2015. E a distanza di un anno, il 23 gennaio scorso, abbiamo inaugurato l'ufficio e organizzato una serata di Gala, rallegrata da circa 200 rappresentanti della comunità d'affari cinese e italiana e delle varie istituzioni. Chongqing rappresenta la nuova frontiera della Cina, il perno logistico-infrastrutturale del Sud-ovest. Assieme a Chengdu, Chongqing costituisce il quarto motore della crescita, un agglomerato urbano di circa 100 milioni di persone. Un nuovo mercato e la presenza delle istituzioni italiane sono gli asset su cui le aziende italiane possono contare per cercare le proprie opportunità e svilupparle. In aprile la Camera, assieme al Consolato Generale di Chongqing, organizza una missione economica plurisettoriale di aziende venete, coordinate da Veneto Promozione Scpa, un partner di lunga data della Camera e dei CCPIT di Chongqing e del Sichuan.

La strategia "One belt, One Road" proposta dalla Cina potrebbe dare chance di sviluppo alle imprese italiane già nel Paese e a quelle che vogliono entrarvi? Che ne pensa la Camera? Elaborerete piani speciali o progetti ad hoc?

Per il momento nessuna attività è stata promossa in questo ambito... ma la Camera ha curato diversi seminari per presentare "One Belt, One Road" e sensibilizzare le aziende italiane.

Infine, la sua opinione su questa fresca alleanza tra la CCIC e Cinitalia.

Sono molto lieto della nostra collaborazione. Il magazine bilingue di Radio Cina Internazionale è sicuramente un nuovo canale di comunicazione di grande prestigio con cui promuovere le attività e le aziende vicine alla CCIC. Saluto e invito le aziende italiane a contattare la nostra struttura per essere sempre più coinvolti, utilizzando questo spazio editoriale per condividere le proprie storie. Al contempo invito gli amici cinesi a seguire periodicamente la rivista e diventare un po' più italici, come direbbe l'imprenditore Piero Bassetti...


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