Storie di sportivi cinesi: Nie Weiping
  2015-12-25 22:11:57  cri

Nie Weiping, celebre giocatore cinese di weiqi - gioco da tavola strategico per due giocatori, anche noto come go, dal nome giapponese. Nato il 17 agosto 1952 a Beijing, in una famiglia originaria del distretto Shen della provincia dello Hebei. All'età di 9 anni, iniziò a imparare da autodidatta il weiqi e, dopo un solo anno, ottenne il titolo di campione nel Torneo di weiqi juniores di Beijing. Ciò spiega perché fosse considerato, sin da bambino, un vero talento naturale in questa disciplina. Nel 1975, vinse per la prima volta la medaglia d'oro ai Giochi Nazionali e, nei quattro anni successivi, conquistò tutti i primi posti nei tornei a livello nazionale, dando inizio all'era di Nie Weiping. Durante la competizione amichevole tra Cina e Giappone tenutasi nel 1976, Nie, che era a capo della delegazione cinese, sconfisse l'avversario giapponese con notevole scarto, dando inizio a un'epoca di "antagonismo" negli scambi di Weiqi tra i due paesi. Nel 1988, fu insignito del titolo onorifico di "saggio del weiqi" dalla Federazione cinese, come miglior giocatore cinese della disciplina per tutti gli anni '70 e '80 del secolo scorso.

Bambino competitivo

Sin da piccolo, Nie Weiping era un bambino con una forte personalità competitiva. Amava competere con gli amici su tutto. Tuttavia, a causa di una malattia cardiaca congenita, subiva spesso le angherie e prepotenze dei compagni di classe più grandi e più forti di lui. Dato che non amava doversi nascondere, sperava di poter diventare all'improvviso grande e alto, così da poter dare una lezione ai ragazzi prepotenti che lo avevano umiliato.

I difetti fisici non hanno fatto perdere la speranza al piccolo Nie Weiping, che decise di interessarsi alle attività in cui poteva vincere con l'intelligenza, per essere il migliore di tutti. La matematica è sempre stata la sua materia preferita, sin dalle elementari. Per lui, la matematica non ha risposte verosimili, ciò che è giusto è giusto, ciò che è sbagliato è sbagliato; la competizione sta nel trovare prima degli altri la risposta esatta. Alle lezioni di matematica, i suoi compagni lo guardavano con ammirazione e ciò permise a Nie Weiping di soddisfare finalmente, almeno in parte, il suo senso di rivalsa. Quando, poi, ai test di matematica prendeva voti alti e i compagni prepotenti rimanevano, invece, delusi dai propri risultati, si sentiva ancora più felice. L'interesse e la passione per la matematica avrebbero svolto, in futuro, un ruolo molto importante per il miglioramento tecnico nel weiqi da parte di Nie.

In realtà, oltre alla matematica, Nie Weiping da bambino era molto bravo negli indovinelli, nei giochi di carte e negli scacchi, oltre che nei test d'intelligenza. Ciononostante, mai avrebbe pensato di diventare un giocatore professionista di weiqi. Iniziò a imparare il weiqi per via dell'influenza dei suoi genitori e del nonno materno, che erano tutti grandi appassionati e ci giocavano spesso nel tempo libero. In particolare, Nie Weiping amava molto quando, in estate, la sua famiglia si riuniva in cortile, dopo la cena, a prendere il fresco. In quei momenti, giocare a weiqi era, infatti, la principale attività degli adulti della famiglia. I piccoli si riunivano dietro i grandi, facendo il tifo. L'atmosfera di gioia permeava l'intero cortile.

Assistendo più volte alle partite dei grandi, Nie Weiping e suo fratello minore impararono gradualmente a giocare. All'età di 9 anni, non potendo più resistere alla curiosità, Nie Weiping e il fratello cominciarono a giocare di nascosto, quando i suoi non erano in casa. Benché non sapesse ancora giocare bene, fin da bambino Nie rimase subito affascinato dal mondo altamente competitivo del weiqi.

All'inizio, poiché stavano imparando insieme a giocare al weiqi, Nie Weiping rimase allo stesso livello del fratello; pian piano, il fratello minore, Nie Jibo, divenne addirittura più bravo di Nie Weiping, tanto che per un lungo periodo non riuscì a sconfiggerlo. Nie Weiping, già abituato a vincere nelle gare d'intelligenza, non si scoraggiò. Per riuscire a battere il fratello, Nie si dedicò completamente al weiqi. Ogni giorno, tornato da scuola, la prima cosa che faceva era sfidare il fratello che, essendo competitivo quanto lui, accettava sempre la sfida del fratello più grande; per lui era un vero piacere sconfiggerlo sulla scacchiera di weiqi. Una volta, i due fratelli continuarono a giocare dalla mattina al tramonto, poi, però, Nie Weiping perse improvvisamente i sensi, facendo spaventare i genitori. Non si è mai saputo se lo svenimento sia stato causato dalla delusione dovuta alle continue sconfitte contro il fratello minore o per la stanchezza, o se invece sia stato causato dalle sue condizioni di salute congenite. Il fatto che Nie Weiping e suo fratello riuscissero a giocare a weiqi, anche senza che nessuno glielo avesse insegnato, incuriosiva molto i loro genitori, cosicché, di tanto in tanto, giocavano con loro. Tuttavia, temendo che la loro passione sottraesse troppo tempo allo studio, la mamma stabilì che non potevano giocare tutti i giorni e che la sera, prima delle 9, dovessero andare a letto. I due ragazzi, però, non obbedirono alle regole imposte dalla madre. Talvolta, Nie fingeva di dormire, poi, quando la madre tornava nella propria camera, lui si alzava e riaccendeva la lampada della scrivania per giocare un pò con il fratello. Ovviamente quando fu scoperto dalla madre venne sgridato.

Il "Tifone Nie" si abbatte sul torneo tra Cina e Giappone

Nel 1976, la delegazione cinese di weiqi partì da Beijing per andare in Giappone, per partecipare al Torneo amichevole tra Cina e Giappone. Durante il viaggio in aereo, Nie Weiping - in qualità di capitano della squadra cinese - era molto eccitato. Era la prima volta che andava all'estero per prendere parte a un torneo. Nie Weiping, che aveva ottenuto per due volte consecutive il titolo di campione cinese, subito dopo essersi fatto un nome nel mondo del weiqi cinese, dovette immediatamente affrontare delle grandi sfide: ad aspettarlo in Giappone vi erano, infatti, molti eccellenti giocatori del Sol Levante.

Il weiqi ebbe origine in Cina, poi si è diffuso in Giappone, diventando arte nazionale del paese. Tuttavia, dall'epoca moderna fino alla fondazione della nuova Cina nel 1949, lo sviluppo del gioco in Cina rimase molto indietro a causa della povertà del paese e del basso tenore di vita popolare. Negli anni '60, quando gli scambi fra Cina e Giappone ebbero inizio, i cinesi avevano ancora un livello basso rispetto agli avversari giapponesi. Durante le gare tenute all'inizio degli anni '60, il Giappone vinse sempre con grande facilità. A tal proposito, il generale Chen Yi avanzò l'obiettivo di "raggiungere il livello giapponese entro 10 anni", così da incoraggiare il mondo del weiqi cinese ad elevare la competitività del gioco in Cina.

Prima di recarsi in Giappone, Nie Weiping aveva avuto modo di confrontarsi con alcuni giocatori giapponesi già dal 1973. Passando da una prima fragorosa sconfitta nella partita d'esordio a una successiva vittoria con un giocatore giapponese professionista di nono grado - il massimo livello nel weiqi -, Nie accumulò esperienza e fiducia di fronte ai giocatori giapponesi. Tuttavia, gli avversari giapponesi che aveva incontrato non erano i migliori: l'ambiente giapponese del weiqi non riconosceva la competitività dei giocatori cinesi, ivi compreso Nie. Infatti, i giapponesi desideravano dare una lezione a Nie e ad altri giocatori cinesi in occasione del torneo del 1976, facendogli provare la forza di una vera potenza del go.

All'epoca Nie Weiping aveva 24 anni. Erano trascorsi una decina d'anni da quando aveva cominciato la sua carriera in adolescenza, vincendo due volte il campionato nazionale. Si rese conto che, durante questo torneo, avrebbe incontrato di certo giocatori giapponesi più forti e capì ben presto che le partite non sarebbero state facili. Come previsto da Nie Weiping, per sconfiggere completamente la squadra avversaria e mantenere la superiorità assoluta contro i giocatori cinesi, il Giappone inviò una squadra composta da 5 giocatori professionisti di nono grado, un ottavo grado e un giocatore amatoriale di settimo grado: tra questi figuravano anche Fujisawa Hideyuki e Ishida Yoshio, due campioni giapponesi professionisti di nono grado che si trovavano nel periodo migliore della loro carriera. Inoltre, secondo il calendario, la prima partita sarebbe stata giocata da Fujisawa Hideyuki, perché l'ambiente giapponese del weiqi riteneva che ciò potesse assicurare una facile vittoria all'inizio del girone. Prima della partita, il giocatore giapponese di nono grado Otake Hideo disse con orgoglio al capo della delegazione cinese:

"Benché il dottor Nie sia un campione cinese di alto livello, è ancora di molto inferiore al nostro signor Hideyuki. Facciamo un esempio, Hideyuki è un combattente di sumo di grande stazza, mentre Nie è un combattente leggero. Qualora il combattente più pesante usasse un po' di forza, quello più piccolo perderebbe immediatamente la partita".

Di fronte a una tale umiliazione, Nie non si sentì offeso, ma pensò che fosse naturale. Sapeva che Fujisawa era il migliore, sia per tecnica sia per esperienze di gara. In altre parole, non si sentiva per nulla sotto stress di fronte all'avversario giapponese. Ciò gli permise di preparare la partita con una grande fiducia di vincere.

La partita fu disputata nella sala al primo piano del palazzo del giornale "Yomiuri Shimbun". Nie Weiping scelse le pietre nere, dando inizio a una partita ardua. Essendo un tipo prudente, Nie non lasciò nessuna opportunità a Fujisawa, mantenendo la superiorità fino alla fine, vincendo la partita. In seguito, Fujisawa espresse parole di apprezzamento per il suo avversario cinese: "Nie ha confermato la sua fama, il suo stile di gioco è ottimo. Ha giocato un'eccellente partita".

Durante la seconda partita, di fronte al giocatore di settimo grado Murakami Bunsho, Nie commise un errore e si ritrovò in una situazione molto difficile. Non aveva quasi alcuna speranza di vittoria, ma gli venne in mente che, in qualità di capitano, se avesse abbandonato la partita, avrebbe influenzato negativamente la fiducia di tutti i suoi compagni di squadra. Allora cercò con tutti gli sforzi di riportarsi in vantaggio e vinse la partita con un lieve scarto. In seguito, vinse consecutivamente contro un giocatore di nono grado e con un altro di ottavo grado. Perse solo una partita, quella con Hashimoto Syoji, un nono grado, per un lieve scarto, ottenendo 5 vittorie e una sconfitta.

Arrivò l'ultima partita, l'avversario di Nie era Ishida Yoshio, che a soli trent'anni era il campione in carica dei due tornei principali del Giappone. Prima dell'inizio della partita, il punteggio fra Cina e Giappone era di 21 a 22, quasi in perfetta parità. L'ultimo turno avrebbe deciso il risultato finale. La vittoria finale, dipendeva tutta da questa partita. Dopo aver studiato bene lo stile dell'avversario, Nie scelse per primo le pietre nere. Questa volta fu lui a guidare l'offensiva sulla scacchiera, mentre Ishida rimase in attesa fedele alla sua solita strategia, senza rispondere direttamente agli attacchi di Nie, che gradualmente conquistò un certo margine di vantaggio. Tuttavia, Ishida lanciò dei contrattacchi, creando non poche difficoltà a Nie. Alla fine, fu Nie ad avere la meglio, vincendo la partita con 7 pietre di vantaggio. Il risultato della partita sconvolse l'intero ambiente del weiqi in Giappone, al punto che i media giapponesi descrissero la vittoria di Nie come il "tifone Nie".

Il torneo tra Cina e Giappone del 1976 terminò con la vittoria della squadra cinese per 27 a 24. La Cina sconfisse il Giappone per la prima volta nella sua storia. Da allora in poi, l'epoca degli scambi di Weiqi fra i due paesi caratterizzata dall'aiuto giapponese ebbe fine e si passò alla nuova epoca di sfide alla pari. Nei dieci anni successivi, il livello del weiqi in Cina vide un rapido sviluppo. Nie Weiping, chiamato dai giapponesi il "tifone Nie", vinse più volte il titolo di campione nazionale. In particolare, nelle tre edizioni del Torneo d'arena tra Cina e Giappone, segnò il record di 11 vittorie consecutive contro gli avversari giapponesi. Per onorare i suoi meriti per lo sviluppo del Weiqi in Cina, nel 1989 l'Associazione cinese di Weiqi gli ha conferito il titolo di "saggio del weiqi", l'onorificenza massima nella disciplina.

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