I due volti di Beijing: la tutela e lo sviluppo di una capitale millenaria
  2015-07-09 10:26:23  cri
Beijing, la capitale della Cina, è una magnifica città con una storia di più di 3000 anni, ed è capitale da oltre 860 anni, nel frattempo è anche una grande metropoli internazionale in fase di rapido sviluppo. Come integrare ingegnosamente i due aspetti della storia e della modernità, esprimendo il suo fascino di antica capitale, pur lasciando spazio allo sviluppo di una moderna metropoli, è una questione su cui la città riflette da tempo con impegno.

La ricchezza della città: il patrimonio storico e la cultura tipica locale

I suoi 3000 anni di storia hanno dotato Beijing di innumerevoli patrimoni storici e culturali: il palazzo imperiale più grande del mondo, la Città Proibita, il cortile quadrangolare maggiore, la Residenza del Principe Gong, il Tempio del Cielo, i giardini imperiali di Beihai e del Palazzo d'Estate, il tratto di Badaling della Grande Muraglia e i cortili quadrangolari e i vicoli, impregnati del sapore della vita locale. Il 22 giugno 2014, nel corso della 38esima assemblea generale della Commissione del Patrimonio Mondiale dell'Unesco, è stato annunciato l'inserimento nella lista del Patrimonio Mondiale del Grande Canale imperiale della Cina. In questo modo, Beijing possiede 7 patrimoni storici e culturali, la Città Proibita, la Grande Muraglia, il Palazzo d'Estate, il Tempio del Cielo, le Tombe della dinastia Ming, il Sito dell'uomo di Pechino di Zhoukoudian e il Grande Canale imperiale, il che la rende una delle città del mondo con la più alta concentrazione di patrimoni mondiali.

La Città Proibita è il complesso di palazzi con struttura in legno di maggiore dimensione e meglio conservato del mondo, mentre il Palazzo d'Estate, chiamato "museo dei giardini imperiali", è il giardino esterno meglio conservato della città. Il tratto di Badaling della Grande Muraglia, il primo tratto della dinastia Ming aperto ai turisti, è famoso nel mondo per l'aspetto maestoso, la lunga storia e l'ottima conservazione. Dal canto loro, il Tempio del Cielo, le tredici Tombe della dinastia Ming, la culla dell'uomo di Pechino, il sito di Zhoukoudian, e il Grande Canale imperiale Beijing-Hangzhou, che attraversa la Cina da nord a sud ed ha una storia di oltre 2500 anni, forse sono meno conosciuti dagli stranieri, tuttavia simboleggiano la storia e la cultura imperiale, oppure hanno svolto un ruolo significativo per il passato sviluppo economico e sociale della città, per cui hanno un valore storico insostituibile.

In realtà, anche le strade di Beijing nascondono molti siti culturali. Passeggiando lungo i vicoli di Shichahai, la vista dell'ombra tremolante degli alberi, dei ponti in pietra, degli antichi cortili quadrangolari, e degli anziani che giocano a scacchi sui gradini di pietra, introduce l'abitante della metropoli nel fluire della storia della città, lasciandosi alle spalle il frastuono e l'ansia della vita moderna.

I visitatori di tutto il mondo vengono a Beijing ad esplorare i misteri di questa capitale millenaria. Nel XIII secolo, l'italiano Marco Polo vide a Beijing un ponte in pietra ad undici archi, il ponte Lugouqiao. Stupito per la forma diversa dei leoni di pietra della balaustrata, scrisse nel suo "Milione": "Vi dico che al mondo non à un così fatto... Egli è fitto dal capo del ponte una colonna di marmore, e sotto la colonna è un leone di marmore, e di sopra un altro, molto belli e grandi e ben fatti. E lungi a questa colonna un passo, n'à un'altra né più né meno fatta, con due leoni; e dall'una colonna a l'altra è chiuso di tavole di marmore, perciò che neuno potesse cadere nell'acqua. E così va di lungo in lungo per tutto il ponte, sicch'è la più bella cosa a vedere del mondo". Per cui il ponte Lugouqiao è anche chiamato dagli occidentali "ponte Marco Polo".

Al seguito del processo di globalizzazione, Beijing attira un numero sempre maggiore di turisti stranieri. Secondo i dati, nel 2014 la capitale ha accolto circa 260 milioni di turisti, fra cui 4,275 milioni dall'estero, con entrate in valuta estera pari a 4,61 miliardi di USD. Il suo patrimonio storico e culturale, un'enorme ricchezza per la città, attira folle di turisti interni ed esteri, che la conoscono e la amano, al punto di voler offrire del tempo e dell'impegno per la sua futura costruzione.

La ricetta della tutela e dell' eredità: più moderno, più popolare

La premessa della conservazione e della trasmissione della storia è un'adeguata tutela dei beni culturali, del che Beijing è conscia, ed agisce di conseguenza. Facendo l'esempio delle Tombe della dinastia Ming, a partire dal 2012 il comune ha investito oltre 30 milioni di yuan per costruire un deposito sottoterraneo di beni culturali ampio 2.435 metri quadrati, dotato dei più avanzati impianti antincendio, di sicurezza e di aria condizionata, che soddisfano al meglio le richieste di umidità e di temperatura. Per garantire la sicurezza di tutti i beni culturali, sono stati stanziati altri 4 milioni di yuan per dotarli di contenitori su misura. Dai test risulta che in questo modo non subiscono il minimo danno anche con cadute da un'altezza di 30 metri.

Oltre ai metodi tradizionali, negli ultimi anni Beijing è anche ricorsa a degli esperimenti di nuovo tipo di tutela del suo patrimonio culturale. Il Palazzo d'Estate, un famoso giardino imperiale, ha abbracciato la moderna scienza e tecnologia: nel 2014, 3000 antichi alberi sono stati dotati del codice QR, per cui, grazie alla scansione su smartphone, i turisti possono conoscere l'età, la specie e il rapporto con il parco di ogni albero. Nel 2015 il Palazzo d'Estate ha anche lanciato il primo APP che offre informazioni e presentazioni grafiche di 112 siti, la guida audio dei 16 siti principali, l'illustrazione di 9 itinerari mirati e il posizionamento GPS. Quando il visitatore raggiunge un sito, l'APP attiva automaticamente l'audio, al pari di una guida privata. Grazie all'APP, i visitatori cinesi e stranieri possono evitare il ricorso alla guida vera e propria, senza perdersi nel frattempo un'accurata illustrazione dei beni culturali.

Nel 2014, anche il Museo della Città Proibita si è dato un "tocco giovanile", avanzando una serie di prodotti di innovazione culturale, come cover per cellulari, tag per bagagli e cuffie. Di nobile aspetto e di uso concreto, questi prodotti personalizzati hanno subito fatto breccia presso i giovani, che così si possono portare a casa la cultura della Città Proibita.

Anche la strada commerciale meglio conservata di Beijing, Dashilar ("della grande palizzata"), con una storia di più di 600 anni, si è impegnata a fondo per integrarsi nella società moderna. Nel 2013 il comune ha invitato una cinquantina di designer delle varie parti del mondo, che hanno iniziato una sperimentazione innovativa, cercando di risolvere i problemi delle toilettes e del parcheggio dei residenti e dei visitatori con la premessa di nessuna demolizione e costruzione su vasta scala, e di nessuna distruzione dello stile tradizionale della zona. Per affrontare lo stretto spazio del vicolo, lo studio italiano Archea ha disegnato un "Hutong Interactive Wall", composto da una varietà di mattoni di ceramica scomponibili, in grado di trasformarsi in sgabuzzini, contenitori per piante, o addirittura in panche o sgabelli dove il pubblico può sedersi a riposare. Nel 2014 il progetto "Dashilar" ha partecipato su invito alla Biennale di Architettura di Venezia, considerata il Premio Oscar dell'architettura. Il vice sindaco di Venezia, in visita a Beijing, ha detto che la partecipazione del progetto "Dashilar" alla Biennale di Venezia nella veste di primo progetto cinese di tutela e sviluppo di un centro storico, significa che l'esperienza di riqualificazione della città ha ottenuto la conferma degli esperti internazionali.

Se i siti del passato di per sé sono un dono della storia e della natura, i posteri devono impegnarsi per la loro conservazione. Beijing vanta degli straordinari siti imperiali e un'atmosfera culturale unica, sulla cui base può sviluppare il turismo e l'economia, ricavandone dei profitti. Tuttavia la premessa dello sviluppo è la tutela. Per lo sviluppo attuale, non si può ignorare l'eredità storica, ma prendendo la storia come pietra angolare, l'essenza storica e culturale va integrata, con strumenti moderni, nell'età contemporanea e nella vita della popolazione. Solo così Beijing può massimizzare l'utilizzo del suo valore storico e culturale, trasformandosi in una città di livello internazionale, ma ricca di connotazioni uniche.

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