Xiamen: ieri e oggi al centro dello sviluppo cinese
  2015-06-10 09:19:30  cri
Gli aerei che giungono a Xiamen atterrano su un'isola che porta lo stesso nome della città. Essa è collegata alla terraferma da 4 ponti, una diga e un canale sottomarino lungo 9 km. La città è stata una delle prime zone economiche speciali aperte dalla Cina nel 1980 e, a partire da quest'anno, è diventata una zona di libero scambio commerciale. Essa sorge sulla costa sud-orientale della Cina a poca distanza dall'isola di Taiwan, con la quale condivide il dialetto Hakka, parlato dalla popolazione locale.

Gulangyu

L'isola di Gulangyu è raggiungibile in 20 minuti con traghetti che salpano ogni mezz'ora dalla terraferma. Essa è una tappa ineludibile per tutti i turisti che, scesi a terra, possono percorrere le sue stradine e inerpicarsi sui rilievi coperti di mangrovie. L'isoletta è costellata da edifici costruiti in stile occidentale che risalgono alla seconda metà del XIX secolo quando, all'indomani della Prima Guerra dell'Oppio 13 nazioni straniere vi stabilirono degli insediamenti. Gran Bretagna, Francia, Giappone, Germania e, per un breve periodo anche Italia e Spagna fondarono rappresentanze che, dapprima dallo status incerto, si configurarono in seguito come veri e propri consolati. Di questi solo pochi, fra cui quelli inglese e tedesco sono sopravvissuti fino ai giorni nostri. Oltre alle rappresentanze diplomatiche, gli Stati stranieri edificarono chiese e altre strutture.

Ma gli edifici dalle storie più interessanti sono quelli degli emigranti originari di Xiamen che, essendosi arricchiti nei Paesi in cui andarono a cercar fortuna, tornarono a costruire sull'isoletta abitazioni che fondono strutture prevalentemente occidentali con elementi architettonici di chiara matrice cinese.

A questa diaspora si devono anche due siti imperdibili dell'isola. Il primo è il Museo del Pianoforte costruito da Hu Youyi, un dell'isola, che raccoglie decine di strumenti di produzione prevalentemente tedesca o statunitense, risalenti alla seconda metà del XIX sec. o agli inizi del XX. La collezione include un piano con otto pedali, uno laccato in oro, un raro piano cosiddetto "giraffa" riccamente decorato e un clavicembalo di pregevole fattura. Per raggiungere il museo bisogna scalare una ripida collina, la cui vista si allarga sul mare: una collocazione quasi eremitica che sembra pensata apposta per coniugare le note del pianoforte al fragore delle onde.

Il secondo luogo che incuriosisce per la sua storia è un semplice stadio. Esso fu costruito da un abitante dell'isola che si faceva chiamare John e realizzò l'impianto sportivo per soddisfare la sua grande passione agonistica.

Tanto alle automobili che alle biciclette è vietata la circolazione sull'isola e gli unici veicoli autorizzati sono pulmini elettrici a servizio dei turisti. Questa misura rende ancor più forte il contrasto con la terraferma e il ritmo frenetico della città.

Ciononostante, anche in città la vita scorre lentamente. La presenza del mare rende questa città un luogo sostanzialmente diverso dalle grandi metropoli cui è abituato chi risiede a Pechino o a Shanghai. Il grande campus dell'Università di Xiamen costeggia una strada litoranea che ogni sera è attraversata dagli studenti che si radunano sulla spiaggia per passeggiate o per karaoke estemporanei.

 

Focus
Social Media

Riviste
Eventi
© China Radio International.CRI. All Rights Reserved.
16A Shijingshan Road, Beijing, China. 100040