I 184 giorni che cambieranno la storia
  2015-05-21 11:05:42  cri

Con l'esposizione di Shanghai 2010 l'Expo è entrato definitivamente nell'immaginario del popolo cinese. Così, anche dopo il passaggio di testimone da Shanghai a Milano, la Cina presta ancora grande attenzione a questo appuntamento internazionale.

Dall'ottobre 2014 al marzo 2015, ha avuto luogo una serie di iniziative nell'ambito del Roadshow di Expo Milano in otto città cinesi, tra cui Beijing, Chongqing, Changsha, Guangzhou e Fuzhou. La prima tappa del Roadshow è stata Pechino dove, nella zona di Wangfujing, sono stati allestiti l'enorme schermo sferico "Stella dell'Expo", simpatiche mascotte, pannelli e simboli dell'Esposizione lungo tutto il percorso pedonale, presentazioni degli usi e costumi italiani, esposizioni di prodotti alimentari ed esibizioni teatrali. Tutto ciò ha attirato una gran folla che si accalcava per assistere allo spettacolo dell'Expo e ha contribuito ad accrescerne la popolarità. Ogni città toccata in seguito dal Roadshow di Expo Milano ha organizzato una serie di spettacoli basati sulle proprie caratteristiche che, in forme sempre nuove, hanno dato un'ampia rappresentazione del ricco e variegato carattere culturale dell'Italia e del suo sapiente sviluppo urbano, aumentando ulteriormente l'interesse e l'entusiasmo di imprese e cittadini cinesi per l'Expo di Milano 2015.

Durante il Roadshow, il commissario unico per l'Expo di Milano Giuseppe Sala, in rappresentanza del Comitato organizzatore dell'Expo di Milano, ha affermato a più riprese che, fin dall'inizio, il Comitato considera la Cina il suo partner più importante e che lo stadio della cooperazione con il Paese ha completamente dimostrato la correttezza di tale scelta. L'enorme successo dell'Expo di Shanghai ha permesso ai cinesi di conoscere molto bene questo grande evento ed ha altresì fornito i migliori presupposti per la collaborazione tra Expo Milano e la Cina.

Attraverso i suoi 158 anni di storia, l'Expo ha sperimentato un'evoluzione dal culto della tecnologia all'introspezione culturale. Dapprima, l'Esposizione dava risalto all'esibizione di nuovi prodotti e servizi e tecnologie all'avanguardia; ma con lo spostamento del centro di interesse, l'attenzione si è concentrata su aspetti umanistici e socioculturali. Durante i 184 giorni di apertura di Expo Milano, ogni Paese partecipante mira a mostrare in modo esaustivo i risultati ottenuti nella civiltà urbana, scambiare esperienze sullo sviluppo cittadino, diffondere concezioni urbanistiche innovative, risolvere le attuali problematiche legate all'urbanizzazione, e disegnare il paesaggio della città del futuro. Il tema dell'Expo di Milano è "Nutrire il pianeta, Energia per la vita" e si concentra sull'agroalimentare, per discutere su come migliorare la qualità della vita urbana a partire da questioni come nutrizione e salute. La Cina, seconda economia mondiale e Paese dall'importante produzione agricola e dalla grande popolazione, darà dimensioni considerevoli e intenso significato alla propria partecipazione, essendo inoltre il maggiore investitore di Expo Milano ed uno dei primi Paesi a confermare la propria partecipazione. La superficie del padiglione nazionale cinese copre 4590 metri quadrati e sarà il secondo per dimensioni, dietro quello della Germania. Se si considera inoltre che il padiglione indipendente Wanke e quello congiunto delle imprese cinesi saranno integrati organicamente con il padiglione nazionale cinese, la Cina sarà dunque il Paese che occuperà l'area complessiva più vasta fra i partecipanti all'Expo di Milano. Ciò dimostra la grande attenzione del governo e della comunità imprenditoriale cinese nei confronti dell'esposizione milanese.

Sono molte le ragioni per le quali la Cina ha deciso di dare proporzioni tanto ragguardevoli alla propria partecipazione all'Expo 2015. Innanzitutto, l'Expo di Milano è la prima edizione dell'Esposizione Universale dopo quella di Shanghai 2010. L'Italia ha fornito grande sostegno all'Expo di Shanghai e la Cina deve dare il proprio apporto all'edizione di Milano con altrettanto entusiasmo. In secondo luogo, l'Expo di Milano vuole richiamare l'attenzione su come intensificare gli scambi e la cooperazione nella gestione del cambiamento climatico globale, promuovere il progresso tecnologico, assicurare l'approvvigionamento alimentare, e favorire uno sviluppo armonioso tra uomo e natura, con particolare attenzione all'agricoltura sostenibile. In un Paese con una popolazione di 1,3 miliardi di persone come la Cina, l'agricoltura e il cibo hanno da sempre costituito una base fondamentale per il benessere dello Stato e del popolo, nonché per la sicurezza nazionale. Dopo la fondazione della nuova Cina, e in particolare negli ultimi 30 anni in seguito all'applicazione delle politiche di riforma e di apertura, l'agricoltura e lo sviluppo agricolo e dell'economia rurale in Cina hanno ottenuto risultati sorprendenti. Contando soltanto sulle proprie forze e disponendo di meno del 9% della superficie coltivabile mondiale, il Paese è riuscito a far fronte al fabbisogno alimentare di quasi il 20% della popolazione del pianeta. Per queste ragioni, la partecipazione in grande stile della Cina all'Expo di Milano e la presentazione dei successi ottenuti dal Paese in ambito agricolo, nonché la direzione nella quale dirige i propri sforzi per il futuro acquistano considerevole importanza per favorire l'integrazione fra nuove tecnologie e nuove idee e promuovere ulteriormente la cooperazione economica e commerciale.

Infine, la comunità internazionale nutre grandi aspettative rispetto alla partecipazione del Paese organizzatore dell'Expo di Shanghai, di cui tutti conservano ancora un vivido ricordo. La Cina non può dunque deludere queste attese e deve presentarsi con un padiglione di dimensioni adeguate.

Nell'anno dell'Expo di Milano ricorre anche il 45° anniversario dell'avvio delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia. I leader dei due Paesi danno grande importanza a tale preziosa opportunità e auspicano che possa servire ad ampliare gli scambi, aumentare la conoscenza reciproca, approfondire la cooperazione strategica, favorire uno sviluppo sano e costante delle relazioni bilaterali e costruire così nuovi ponti tra Cina e Italia. Durante il Vertice Asem conclusosi lo scorso novembre, i governi dei due Paesi hanno raggiunto una serie di accordi e hanno sottolineato in una dichiarazione congiunta il ruolo positivo che svolgerà l'Expo di Milano per l'ampliamento della collaborazione economica e commerciale, la promozione degli scambi fra amministrazioni locali e fra imprese e il rafforzamento della cooperazione sino-italiana in diversi settori. Il Comitato organizzatore del Padiglione della Cina all'Expo di Milano, che collaborerà con gli Istituti Confucio in Italia per le operazioni di reclutamento dei volontari, ha inoltre firmato un accordo con Radio Cina Internazionale, con il quale Rci è diventato uno dei media ufficiali del padiglione cinese e assicurerà una completa copertura mediatica dell'esposizione e la sua presentazione al pubblico cinese.

Ci sono dunque sufficienti elementi per ritenere che l'Expo di Milano sarà un'ottima piattaforma per la promozione dell'amicizia e della comprensione tra il popolo cinese e quello italiano e promuovere allo stesso tempo il continuo e profondo sviluppo delle relazioni bilaterali.

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