La nostra camera con vista sul futuro
  2015-05-13 15:40:40  cri

Di Cina si è parlato tanto come mercato dalle enormi potenzialità, sia per dimensione che per demografia. Non bisogna, tuttavia, fare l'errore di sminuire i rischi associati all'ingresso sul mercato cinese. Sono finiti gli anni d'oro per le imprese straniere, oggi per sfruttare le opportunità del mercato cinese occorre armarsi di un'adeguata preparazione.

Se questo è il contesto, l'ente storicamente più qualificato per assistere le aziende italiane e cinesi nell'identificazione di opportunità commerciali e nella preparazione all'accesso al mercato è la Camera di Commercio Italo Cinese. Costituita nel 1970 in concomitanza con il ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, la Camera assiste le imprese italiane e cinesi nel loro processo di internazionalizzazione continuativamente da 45 anni.

Certamente, in relazione al cambiamento dello scenario cinese, anche l'attività della Camera è mutata. Data la valenza economica dell'Europa nell'interscambio con la Cina, abbiamo assistito negli ultimi anni ad un crescente interessamento delle imprese cinesi per il mercato italiano. Per questo la Camera ha allargato la propria base associativa e di servizi alle aziende cinesi interessate a fare business con l'Italia; particolare attenzione viene oggi riservata dalla nostra Camera alle realtà cinesi già presenti in Italia e alle società cinesi che vengono in Italia per attività di import/export o per investire nel nostro Paese.

Gli interessi degli imprenditori cinesi in Italia, poi, sono molteplici. Certamente l'Italia è apprezzata in Cina per la cultura e l'arte e la conoscenza reciproca ha avvicinato i nostri Paesi, favorendo l'aumento degli scambi economici e commerciali.

Si pensi che nel 2014 sono stati approvati 41 progetti d'investimento in Italia da parte del MOFCOM (Ministero del Commercio Cinese) e sono stati investiti un totale di 3,5 miliardi di dollari, una cifra superiore all'anno precedente. Il trend di crescita sembra essere confermato dai 12 progetti approvati nel solo mese di gennaio 2015. Infatti, l'Italia è la seconda meta preferita dagli investitori cinesi dopo la Gran Bretagna e prima di Olanda, Portogallo e Germania.

L'Italia è riconosciuta in tutto il mondo per creatività e innovazione. L'identità del nostro Paese traspare in settori come il food e la moda; ampi spazi di crescita possono essere identificati anche in ambito di ricerca e sviluppo. Inoltre, proprio recentemente è stato introdotto da Xi Jinping l'insegnamento del calcio nelle scuole dell'obbligo ed essendo questa disciplina associata all'immagine dell'Italia, nasceranno nuove opportunità di avvicinamento tra i nostri due Paesi.

Complice l'Expo, il nostro Paese avrà modo di farsi conoscere sfruttando la scia di visibilità internazionale legata alla manifestazione.

Expo Milano 2015 rappresenta una grande opportunità in termini di visibilità e di contatti commerciali tra l'estero e l'Italia. La manifestazione avvicinerà sicuramente i turisti e gli imprenditori in visita alla realtà culturale e artistica italiana. La speranza è che tramite la conoscenza reciproca si aprano nuove possibilità di business per gli operatori di entrambi i paesi. E proprio per rispondere alle esigenze di incontri di business manifestate dai visitatori cinesi, la Camera di Commercio Italo Cinese ha intensificato le proprie attività di supporto alle delegazioni cinesi e al match-making con le realtà italiane.

Quest'iniziativa presuppone una rete capace di raggiungere capillarmente le aziende del territorio e la Camera ha infatti una forte legame con il territorio, operando con le aziende italiane in modo diretto. Particolare successo stanno riscontrando le iniziative in collaborazione con le Camere di Commercio territoriali e le Associazioni di categoria, alle quali forniamo assistenza settoriale e specifica per l'internazionalizzazione verso la Cina.

La Cina ha segnato anche il mio mandato di presidenza di Ucimu (Ucimu-sistemi per produrre è l'associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e prodotti ausiliari, ndr).

Un momento particolarmente positivo di quella esperienza è legato alla creazione del centro professionale di Miyun, ad ottanta chilometri da Beijing, un ente nato 30 anni fa in una Repubblica popolare cinese ben diversa dall'attuale. Il centro era gestito congiuntamente da Ucimu e dal governo locale. Dotato di macchinari donati dal governo Italiano, il polo ha formato oltre 70 giovani ingegneri cinesi e grazie ad un viaggio in Italia le risorse umane cinesi si sono avvicinate alla nostra realtà produttiva. In anni più recenti la mia vicinanza alla Cina è continuata sia per ragioni legate alla mia appartenenza ad Ucimu sia alla carica che ho ricoperto nel biennio 1994 - 1995 quale presidente della medesima associazione dei costruttori Europei. Ho avuto modo così di assistere allo sviluppo delle attività fieristiche a Beijing e a Shanghai.

Infine, non minore è ovviamente l'attenzione che anche la Streparava holding ha verso il mercato cinese, dove stiamo programmando un'attività produttiva nel settore automotive.

(l'autore è Presidente della Camera di Commercio Italo Cinese, Pier Luigi Streparava)

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