Raccontare il sentimento cinese per la famiglia. Intervista esclusiva a Cui Xuefeng, regista del filmato tematico del padiglione nazionale cinese
  2015-05-06 17:46:19  cri

Il primo maggio, si è aperta a Milano la 42esima edizione di Expo. Ispirandosi al tema "Agricoltura e cibo" di questa esposizione, Padiglione cinese del'Expo di Milano ha mostrato un video tematico, intitolato "Tuanyuan" (La Riunione). Il filmato, della durata di 8 minuti, presenta l'immagine nazionale cinese ed è stato girato dal regista del China Film Group Corporation Cui Xuefeng, sotto la direzione del CEO del gruppo La Peikang e del direttore Lei Zhenyu e prodotto dall'Accademia di Belle Arti dell'Università di Chengdu. La squadra artistica, riunisce quasi tutti i disegnatori cinesi con decenni di esperienza, che, partendo dall'estetica tradizionale cinese e attraverso la tecnica dell'animazione, hanno dato forma alla storia di una riunione familiare che combina gli elementi del territorio e della nostalgia di casa.

Il filmato racconta la storia di tre fratelli e sorelle che, da vari luoghi della Cina, tornano a casa per la Festa di Primavera. Nel filmato i tre, che lavorano rispettivamente nel settore agricolo, alimentare e artistico, ritornano a casa per riunirsi con i loro genitori. Tutta la famiglia si raduna per assaggiare deliziose pietanze, ringraziare la natura e trasmettere speranza.

Poiché questo video avrebbe avuto grande peso nel contesto del padiglione nazionale cinese dell'Expo, trovare un modo per trasmettere in 8 minuti l'immagine nazionale in maniera concisa, accurata e sintetica è stato il primo problema che la squadra artistica ha dovuto affrontare. Ispirandosi al tema del padiglione nazionale cinese "Terra di speranza, Fonte della vita", Cui Xuefeng ha immediatamente pensato al sentimento per la famiglia e lo Stato. Secondo l'artista, il concetto di famiglia riveste un ruolo fondamentale nella formazione della tenacia e della dinamicità della civilizzazione cinese e tale tema è in grado di trasmettere perfettamente la quintessenza della cultura del Paese.

"Il concetto di famiglia e Stato del popolo cinese ha costituito la cultura del loess, la civiltà agricola e quella dell'armonia tra uomo e natura. La particolare attenzione che i cinesi prestano alla pietà filiale e alla tradizione fanno parte del suddetto concetto di famiglia e Stato, che costituisce una delle principali ragioni per cui la civiltà cinese si è diffusa e sviluppata, perpetuandosi per millenni."

Il regista Cui, volendo presentare e spiegare al mondo intero il "sentimento di amore per la patria" insito nella cultura orientale, si è trovato a dover scegliere tra la forma del filmato o del cartone animato. Dal momento che la forma di espressione visuale e quella del racconto hanno avuto origine in Occidente, egli ritiene che se è stato possibile trasportare su tela la forma del racconto dell'occidente, sarebbe altrettanto possibile produrre dei racconti in stile caratteristico cinese partendo dai dipinti della Cina. Partendo da questo ragionamento, Cui Xuefeng, avendo illustrato per 25 anni cartoni animati, non ha avuto dubbi nello scegliere la forma del cartone animato, che ha deciso di illustrare combinando la pittura tradizionale cinese e il colore pesante. Per realizzare questo progetto a livello nazionale ha convocato un gruppo di illustratori sopra i 45 anni e con decenni di anni di lavoro d'illustrazione alle spalle, omaggiando in tal modo collettivamente i cartoni animati della Cina.

"L'obiettivo del cartone animato occidentale è dare espressione al proprio cuore. Ciascun illustratore del gruppo, avendo un'esperienza decennale alle spalle, ha la propria concezione e visione del cartone animato occidentale, e ciò che desideriamo è svolgere insieme quest'opera unendo i nostri talenti. Le cose che facciamo sono in realtà elementari, poiché ci stiamo mettendo all'opera con tecniche che avevamo smesso di usare da ormai più di dieci anni, tuttavia questo tipo di opera elementare e lo stile dell'intero cartone animato è uno stile orientale, e si differenzia dai canoni estetici dell'occidente."

Fissata la versione finale del copione alla fine dello scorso anno, il gruppo di creazione cinematografica è entrato nel vivo della produzione. Il cartone animato è stato disegnato interamente a mano ed è caratterizzato interamente da elementi cinesi, cosa che lo rende un'opera al giorno d'oggi rara anche in Cina. Affrontando tematiche spirituali, molti elementi del cartone non inseguono la logica occidentale di spazio e di colore, il che ha posto un alto requisito sulla visione del mondo e la dimensione spirituale dei creatori.

Al contempo, per spiegare al meglio la profonda sensazione di "casa" dei cinesi, il gruppo di creazione cinematografica è anche ricorso alla strategia di combinare nel cartone animato filmati di persone vere con scene di canti e danze. Per i filmati sulla danza, il gruppo di creazione cinematografica si è recato presso la Terrazza di Hani nello Yunnan per filmare gli Hani locali, agli occhi del regista Cui l'unità delle minoranze e la loro forte concezione di famiglia mantiene viva la più profonda concezione di civiltà della Cina, e i filmati proposti contribuiscono efficacemente grazie alla loro forza persuasiva e impatto visivo a evocare la sensazione di terra natia.

"La parte di canto e danza è suddivisa in tre parti: la prima parte è la danza della felicità dell'etnia Hani, che riflette la piena gioia di vivere. La seconda parte è il canto epico, in cui gli eredi della cultura Hani cantano la loro storia, la loro migrazione nei luoghi ricchi di acqua e vegetazione e il loro insediamento nel loro attuale paradiso terrestre: quest'etnia non conosce i caratteri e si affida totalmente alla forma del canto epico per tramandare la propria storia. La terza parte è quella della danza con i ventagli di palma, molto simile a quella dell'etnia Han. "

Anche il China Film Group Corporation si è impegnato considerevolmente per la presentazione del cartone animato al padiglione cinese. Secondo quanto appreso, il filmato verrà presentato su uno schermo LED di 8K utilizzando le tecniche più avanzate del Paese, e verrà proiettato in combinazione a spettacoli sul palco e in concomitanza alla proiezione su più schermi. Inoltre, il sistema di proiezione di traccia sonora multidimensionale 13.1 sarà un punto di rilievo nella sala cinematografica del padiglione cinese, immergendo i visitatori in una scena rasentante la realtà.

A pochi giorni dall'apertura dell'Expo di Milano, nello studio del palazzo n.2 del China Film Group, situato nel distretto di Huairou, si sono svolti gli ultimi ritocchi di mixaggio e modifica sonora della pellicola. Il regista Cui ha indicato che sono state fatte innumerevoli modifiche minori e oltre venti-trenta modifiche più importanti, inclusa la riscrittura per due volte del copione. Negli oltre tre mesi di lavoro incessante portato avanti giorno e notte, tutti i membri del gruppo artistico inclusi quelli del China Film Group Corporation e dell'Università di Chengdu hanno perso in media una decina di kili ciascuno .

"Ogni giorno ci troviamo innanzi a delle sfide, quali ad esempio l'ampliamento dei particolari di animazione dipinti a mano o il LED interno troppo luminoso. Per favorire la visione è necessario diminuire la luminosità, anche se poi ci troviamo innanzi al problema opposto di saturazione, quindi ogni giorno ci troviamo a dover affrontare problematiche di ogni tipo. Abbiamo scelto la tecnica del microcontrollo LED inventata completamente in patria, tecnica che ritengo favorisca la presentazione della nostra cultura, ed essendo una tecnica nuova per la quale mancano strade vecchie da poter seguire dobbiamo sempre fare i conti con la comparsa di problematiche impreviste."

Il regista Cui ha svolto un lavoro appassionato per trasmettere la logica dell'estetica cinese e raccontare le storie di amore per la patria, la terra natia e la natura: dall'opera finale traspare la bellezza dell'esperienza pluridecennale dei vari illustratori e ancora di più la fierezza delle minoranze etniche della Cina e la speranza di dar voce all'antica civiltà cinese di oltre cinquemila anni. Nel taoismo si dice che la musica più alta non ha suono e le immagini più belle non hanno forma, Cui Xuefeng e il suo gruppo artistico sono profondi conoscitori dell'essenza estetica cinese e attraverso una modalità di racconto velata e profonda raccontano il rispetto, il timore e l'attaccamento dei cinesi della madrepatria alla terra natia e alla natura, e proprio questa è la migliore spiegazione e comprensione della Cina del tema dell'Expo " Nutrire il pianeta, energia per la vita".

 

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