Lo scontro fra le scintille della saggezza
  2015-04-23 19:08:46  cri

Sia il governo cinese che l'italiano assegnano grande importanza alla cooperazione tecnico-scientifica. La partecipazione del premier del Consiglio di Stato Cinese Li Keqiang alla Settimana dell'innovazione Cina Italia - organizzata dal Politecnico di Milano il 16 ottobre 2014, a cui ha presenziato il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi - ne è stata una concreta dimostrazione. Negli ultimi anni infatti, con lo stabilimento di piattaforme di cooperazione come il Centro di trasferimento tecnologico sino-italiano e la Settimana dell'innovazione Cina Italia, i canali di collaborazione in questo settore fra i due Paesi si sono ampliati, con risultati sempre maggiori. Cinitalia ne ha discusso con il consigliere scientifico dell'ambasciata cinese in Italia Yin Jun.

Non basta saper fare, bisogna anche saper pensare

Durante la Settimana dell'innovazione Cina-Italia, per rimarcare i risultati raggiunti dall'Italia nell'innovazione tecnico-scientifica il premier Li Keqiang ha affermato che "senza il Rinascimento italiano, forse non ci sarebbe stata la prima rivoluzione industriale". Lei che giudizio ha dell'eccellenza raggiunta dall'Italia in questo settore?

Il Rinascimento iniziò in Italia nel XIV secolo e dette enormi contribuiti all'intera civiltà umana, non solo a quella europea. Dopo aver aperto una nuova epoca sia per il pensiero sociale che per la scienza e la tecnologia, nel XVI secolo esso si estese agli altri Paesi europei, stimolando le grandi scoperte geografiche. Con l'apertura di nuove rotte di navigazione, i centri commerciali si sono trasferiti dall'Europa alle coste dell'Oceano Atlantico, agevolando la prima rivoluzione industriale in Gran Bretagna, rappresentata dal motore a vapore. Il Rinascimento e la prima rivoluzione industriale sono quindi indissolubilmente legati, ecco perchè il premier ha ragione a dire che senza il Rinascimento italiano forse non avremmo avuto la prima rivoluzione industriale. Ereditando lo spirito scientifico di quell'epoca l'Italia ha sviluppato un sistema completo di ricerca scientifica, con eccellenze nelle scienze di base, in agricoltura, industria alimentare, architettura, biomedicina, progettazione e manifattura di macchinari, robotica, aviazione, astronautica e tutela ambientale. Nel frattempo l'Italia incoraggia anche l'innovazione, le sue Pmi partecipano attivamente alla ricerca e allo sviluppo e il Paese attua nella ricerca scientifica un'ampia cooperazione internazionale, con un alto livello di applicazione dei prodotti sviluppati e una rapida conversione dei risultati. Sono tutti positivi fattori del brillante sviluppo della ricerca scientifica italiana, sono eccellenze che possiamo prendere in prestito.

Il premier Li ha inoltre ricordato che "i due Paesi sono entrambi entrati in un'epoca trainata dell'innovazione, dove è necessaria non solo l'innovazione tecnico-scientifica, ma anche lo spirito umanistico".

Lo spirito umanistico include il rispetto della dignità umana, l'attenzione per valori della vita e la loro realizzazione. Quanto alla cooperazione nell'innovazione tecnico-scientifica, essa fa perno sull'uomo. Lo spirito umanistico ha un ruolo preminente nel formare una libera atmosfera accademica e l'abitudine al pensiero indipendente, incoraggiare l'innovazione, servire la società, cambiare il mondo con la forza di scienza e tecnologia e realizzare il valore dell'individuo. Lo spirito umanistico esprime una profonda attenzione per i risultati spirituali e culturali dell'umanità. Quanto alla cooperazione nell'innovazione tecnico-scientifica, l'importanza assegnata alla proprietà intellettuale e l'investimento intelligente nel rispetto per il partner sono le condizioni fondamentali del suo successo.

Quali sono i principali ambiti di cooperazione bilaterale?

I progetti interessano la tecnologia ambientale, il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni, la sanità, la smart city e il design industriale, con un focus sulla smart city, che comprende smart community, medicina a distanza e trasporto intelligente. Le finalità e l'ampiezza della cooperazione sono sempre più evidenti e sulla smart city le due parti si apprestano ad iniziare delle sperimentazioni. Per ottenere ottimi risultati occorre non solo saper fare ma anche saper pensare. L'integrazione della sempre maggiore capacità cinese nella ricerca, nello sviluppo scientifico e nella produzione con la tradizionale eccellenza italiana nel design creativo è la caratteristica saliente di questa cooperazione bilaterale. Come ha detto il premier Li nel suo intervento al Politecnico di Milano, lo scontro fra le scintille della saggezza cinese e italiana porterà sicuramente ad una maggiore innovazione.

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