Le meraviglie della natura sul Tetto del Mondo
  2014-11-28 15:50:06  cri

Qinghai è la quarta provincia più grande della Cina per estensione, ma vista la difficoltà del suo territorio è anche una delle province meno popolose. La provincia di Qinghai è situata nel nord-ovest del paese, e gran parte del territorio è occupato dall'altopiano del Tibet, a cui spesso ci si riferisce come il "tetto del mondo", vista la presenza dei monti più alti del mondo e l'altitudine media che si aggira intorno ai 4000 metri sul livello del mare. Tra le sue caratteristiche fondamentali figurano il lago di Qinghai, da cui prende il nome, che è il lago salato più grande della Cina continentale, situato a un'altitudine media di 3'200 mt, e il melting pot di etnie, di cui i gruppi più numerosi sono gli han, i tibetani, gli hui, i mongoli e i tu.

Se si pensa alla Cina, soprattutto in quest'epoca di rapido sviluppo, le prime immagini che ci vengono in mente sono i grattacieli delle grandi città come Pechino, Shanghai, Hong Kong, ma la Cina è ancora molto altro e si riescono a trovare degli angoli di paradiso in cui la natura è ancora una presenza predominante. Arrivata a Qinghai non ho potuto far altro che rimanere incantata dai colori e dal paesaggio: nonostante il capoluogo, Xining, sia una metropoli con più di 800'000 abitanti, bastano pochi chilometri in auto e si è completamente immersi nella natura, una natura dai colori sgargianti che stupiscono gli occhi, ormai abituati al grigiore e i colori sfumati delle grandi città. Il cielo di Qinghai è di un azzurro intenso e con nuvole di un bianco candido dai contorni ben definiti; le montagne si stagliano verso il cielo e il loro colore varia dalle tonalità del verde delle praterie, dei beige del deserto e il bianco della neve; e il lago, azzurro, e limpido (di qui viene infatti il nome cinese che vuol dire appunto "mare limpido"), circondato da prati fioriti, montagne innevate e dune di sabbia.

Visto il momento di sviluppo e l'economizzazione della vita, in cui ogni tutto è finalizzato allo sviluppo economico, e dal momento che Qinghai è tra le province economicamente meno sviluppate della Cina, il governo ha messo in atto molti piani di sviluppo e bonifica del territorio e accogliere sempre più turisti. Quello che le autorità intendono sviluppare è un turismo naturale, che salvaguardi le caratteristiche del paesaggio che viene tutelato grazie all'istituzione di diverse riserve naturali.

Il lago di Qinghai, oltre a essere uno dei laghi salati più grandi del mondo, e uno spettacolo naturale, è anche il "cuore ecologico dell'Altopiano Qinghai-Tibet". Vista la particolarità del territorio, molte specie animali sono presenti solo qui, ed è per questo che necessitano di protezione. Tra le specie più presenti figurano lo yak, l'antilope tibetana, la carpa gialla, e diverse specie di uccelli, che migrano dalle montagne e dal deserto verso il lago, per le sue estati fresche.

La popolazione del lago è composta prevalentemente da pastori di etnia tibetana, che si spostano dalle cime delle montagne alle rive del lago con l'alternarsi delle stagioni con i loro greggi, e basano la propria esistenza sull'interazione con la natura. Alcuni pastori hanno deciso di stabilizzarsi, come il signor Jian Mucuo, che ha costruito la propria abitazione su un terreno assegnatogli dal governo. Jian Mucuo è un pastore tibetano che ha deciso di dedicare la sua vita al volontariato per la protezione dell'antilope tibetana svolgendo importanti opere di sensibilizzazione nei confronti dei suoi conterranei. Sua moglie si occupa del pascolo di pecore e yak su cui si basa l'economia famigliare, mentre lui rimane vicino casa per svolgere il suo lavoro a beneficio di tutta la comunità.

Jian Mucuo racconta che all'inizio il lavoro di sensibilizzazione non è stato semplice, poiché non tutti erano consapevoli dell'importanza della protezione di questa specie unica di antilope, e che diverse volte ha dovuto affrontare le minacce di altri pastori che gli hanno puntato il fucile contro. Attualmente, racconta, non è più l'unico a portare avanti questo compito, e ha dovuto costruire altre stanze per ospitare i suoi aiutanti. Un' altra grande difficoltà dei tibetani sono le condizioni atmosferiche: se le estati di Qinghai sono fresche e piacevoli, gli inverni sono lunghi e molto rigidi. Il compito del signor Jian è quello di tagliare il filo spinato che è presente su tutte le recinzioni e posizionarlo a un'altezza inferiore che non metta a repentaglio la vita delle antilopi, compito che richiede un impegno giornaliero che lo porta a esser fuori casa dall'alba fino al tramonto. Solitamente i terreni sono divisi con recinzioni in base alla proprietà per impedire al bestiame di mangiare l'erba dei vicini, ma spesso su di esse viene posizionato anche del filo spinato, molto pericoloso per le antilopi che, per questo motivo, in passato hanno rischiato l'estinzione. Spesso il filo spinato delle recinzioni viene posizionato a 1,50 m, e il compito del signor Jian è di ispezionarle e riposizionare il filo spinato a un'altezza di 1,20 m dal terreno, in modo che il bestiame venga ugualmente bloccato durante il pascolo, e che le antilopi riescano a oltrepassarlo indenni saltando.

Jian Mucuo è consapevole dell'importanza del proprio ruolo e ha molte storie da raccontare. Con il sorriso sul volto ha raccontato della gioia di possedere finalmente un'automobile, perché in passato si spostava sempre in moto, e nonostante il gelo invernale, non ha mai interrotto il suo lavoro. Racconta con orgoglio di aver trasmesso questa passione a suo figlio, che frequenta una scuola a diversi chilometri da casa con l'intenzione di frequentare l'università e poter continuare il lavoro di suo papà dopo aver acquisito maggiori conoscenze.

Spostandosi dalla riserva del lago, e dalla zona di protezione delle antilopi tibetane di Jian Mucuo, che si trova nella parte settentrionale del lago, un'altra riserva naturale nazionale molto importante è quella di Kekexili, situata a circa 600 km dal confine del Tibet e circondato da un lato dalle montagne Kunlun, in cui vengono protette specie animali e vegetali selvatici unici di questo habitat. L'area ricopre 4'500'000 ettari e ha un'altitudine media di 4'600 m sul livello del mare. La strada che attraversa la riserva è anche l'unica strada che porta a Lasha, ed è indispensabile essere a bordo di un'auto adatta per i terreni dissestati, poiché l'autostrada non è stata completata e diversi tratti sono ancora sterrati per via dei lavori. Per quanto mi concerne non è un punto a svantaggio, ma rende la zona ancora più speciale. Il paesaggio che scorre dai finestrini è disabitato per centinaia di chilometri, passando attraverso le dune del deserto di sabbia, per poi diventare un deserto roccioso, essere circondati da montagne innevate e infine ritornare alla steppa. All'alternarsi del paesaggio si alternano anche la vista degli animali protetti in questa zona tra cui sono presenti antilopi tibetane, lupi, aquile, cervi, asini selvatici, yak selvatici, lupi e addirittura cammelli.

Quello che il visitatore si trova davanti viaggiando attraverso Qinghai è un paesaggio molto vario, che passa dalle vallate alle dolci colline accarezzate dal sole dell'altopiano del Qinhai-Tibet, dal lago alle scoscese montagne innevate dei ghiacciai. È proprio per l'unicità del territorio e delle sue specie che è necessario sensibilizzare alla protezione ed evitare lo sviluppo industriale fine a se stesso o il turismo abusivo. Spero che sempre più persone possano visitare le meraviglie di questo paesaggio in maniera responsabile e rispettosa della fauna e degli abitanti autoctoni.

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