Lijiang si trova al confine sudorientale dell'Altopiano del Qinghai-Tibet, nella parte centro-settentrionale di Dianxi. La città vecchia di Lijiang è chiamata anche Dayan, a 2400 metri sul livello del mare. Considerato che è situata in un importante snodo di transito tra la provincia dello Yunnan, la provincia del Sichuan e il Tibet, le frequenti attività commerciali dell'antichità hanno promosso la crescita della popolazione, permettendo a Lijiang di diventare un mercato importante e famoso. È anche l'unica città nella storia cinese a non possedere le mura.
La città fu fondata all'inizio della dinastia Yuan ed ha una storia di 800-900 anni. Essendo circondata da verdi montagne, come un calamaio verde, la città è chiamata anche Dayan, poiché "Yan" in cinese significa proprio "calamaio". La città ha conservato l'essenza culturale dell'etnia Naxi e l'aspetto storico della dinastia Yuan, pertanto è stata inserita dal Consiglio di Stato Cinese nella lista nazionale delle antiche città storiche e culturali.
Lijiang è suddivisa in due parti, un centro storico e una zona nuova, molto diverse tra di loro. Il confine è segnato grosso modo dalla Shizishan, Collina del Leone, un'altura verde che si erge al centro della città. La città vecchia è un labirinto di viuzze che si intersecano, quindi non accanitevi troppo nell'orientamento, vi basterà ricordare che procedendo verso l'alto vi ritroverete nella piazza principale.
"Lijiang ha 100 volti diversi negli occhi di 100 persone diverse". Questo proverbio compare spesso nelle varie guide turistiche. Si dice sempre che tante sono le persone a Lijiang, altrettanti sono i ponti: ci sono infatti 76 ponti distribuiti su una superficie di 2 chilometri quadrati, tra cui il più grande è il ponte Dashi, proprio sotto i miei piedi adesso. che ha visto gli scambi commerciali dell'antica città negli ultimi 100 anni.
I vecchi locali mi hanno detto che il suo nome originale è "ponte Yingxue", che significa l'immagine riflessa del paesaggio nevoso, perché nell'acqua che scorre sotto il ponte si riflette l'immagine della montagna del Drago di Giada.
Il labirinto di vicoli acciottolati, gli edifici in legno vecchi e scricchiolanti e i canali gorgoglianti di Lijiang sono solo alcune delle caratteristiche per le quali questa località che parte immobile nel tempo richiama circa il 12% dei turismo dello Yunnanm circa quattro milioni l'anno. Certo, gli stessi autobus che scaricano orde di turismi a Dali fermano anche qui, motivo per cui gli stretti vicoli della città di ritrovano spesso intasati di fiumane di gente.
Nel 1996 un terremoto di magnitudo pari a oltre sette gradi della scala Richter ha colpito la zona di Lijiang. Il governo cinese ha investito milioni di yuan nella ricostruzione di grande parte del distretto secondo l'architettura tradizionale Naxi, rimpiazzando il cemento con legno e ciottoli. Nel 1999, l'UNESCO ha inserito il distretto di Lijiang nella lista dei siti considerati patrimonio mondiale dell'Umanità.
Le guide locali dicono sempre ai visitatori che non c'è bisogno di preoccuparsi se perdono la strada, perché a condizione che camminino lungo il fiume riusciranno sicuramente ad uscire dal labirinto. L'acqua è la base della città vecchia, gli abitanti locali la sfruttano sia per cucinare che per fare il bucato. L'utilizzo energetico delle risorse acquatiche è una grande innovazione della città antica: il ponte Yulong ha separato il Fiume Yuquan in tre parti, così che il fiume passi per ogni casa della città, costituendo uno speciale sistema idraulico urbano.