Il villaggio di Longjin
  2013-04-25 15:35:09  cri

Il villaggio di Longjin (del pozzo del drago), presso Hangzhou, è la culla del tè omonimo. Pochi però sanno che a Longjin non esiste alcun pozzo: secondo l'illustrazione di Qi Bangyou, residente locale dalla nascita, il termine si riferisce in realtà al bacino del fondovalle dove si trova il villaggio, anche se nell'area dei 18 arbusti di tè dell'imperatore Qianlong si trova effettivamente una fontana con un pozzo sottostante.

Il posto vale davvero una visita, visto che la fama del tè Longjin si deve proprio alla visita dell'imperatore alla fine del Settecento. Qi Bangyou, 65 anni, ci ha accompagnato nella visita del sito dell'antico monastero di Longjin, di cui ora è rimasto solo un portale di epoca Song, dei suoi magnifici giardini, fitti di alberi di canfora, di Luohan, di litchi e di azalee, e naturalmente delle piantagioni di tè, che un tempo fornivano ai monaci le preziose foglioline che li mantenevano svegli durante le lunghe ore di preghiere e di meditazione. Il clou del sito sono i 18 cespugli di tè dell'epoca di Qianlong, raccolti in circolo all'ingresso. L'imperatore apprezzò talmente il tè ricavato che ordinò che le loro foglioline fossero inviate a corte ogni anno come tributo.

L'imperatore, tuttavia, non fu l'unico eminente personaggio a visitare il monastero: per esempio, in epoca Song, il famoso poeta Su Dongpo, al tempo governatore di Hangzhou, lo raggiunse per far visita all'abate, e lasciò una scritta sulla parete del monte, sopra la fontana.

La nostra guida, Qi Bangyou ha vissuto di persona tutta la storia del ripristino del sito del monastero e naturalmente del sempre maggiore successo del tè Longjin, di cui conosce tutti i segreti. Un suo amico d'infanzia, Qi Guowei, è il presidente della Compagnia del tè Longjin, che raccoglie la maggior parte del tè della zona, di per sé meravigliosa. Monti sui mille metri con le pareti ricoperte di piantagioni di tè, fra cui si inerpicano dei sentieri serpeggianti, percorsi dalle raccoglitrici. Il fondovalle è boscoso, la strada a curve riserva infinite sorprese, quindi una camminata a piedi è davvero piacevole.

Chi ha tempo e vuole capire tutte le procedure di lavorazione del tè Longjin può pernottare in una delle molte locande aperte dai locali, tutti piantatori di tè, delle belle case tradizionali, ma dotate di tutte le comodità, con le pareti bianche e le tegole nere, in mezzo a giardini e boschetti lussureggianti.

La Compagnia del tè Longjin qui possiede il suo centro di lavorazione del tutto manuale del tè, che abbiamo visitato, assistendo alla dimostrazione di un anziano maestro, erede di quest'arte, che in Cina è ormai un patrimonio culturale immateriale di livello statale. Il maestro, di una settantina d'anni, procede all'essiccazione delle foglioline in una pentola di ferro ad alimentazione elettrica, che manipola a mani nude nonostante il forte calore, ne prende una manciata e la passa sulle pareti roventi della pentola, per decine di volte di seguito, per circa cinque minuti. Il processo viene ripetuto più volte, fino a che le foglioline acquistano la forma, la compattezza e la fragranza adatta. Un tempo si utilizzavano pentole alimentate da fuoco a legna, e visto che la temperatura richiesta per la lavorazione è molto alta, sui 280 gradi, il lavoro era molto lungo e faticoso. Per esempio, per lavorare il tè raccolto al mattino, si lavorava l'intero pomeriggio, fino a tarda notte. Ora invece tutto è più facile. Nel centro di dimostrazione si trova una serie di queste antiche pentole, alimentate da una stufa posteriore controllata da un fuochista, che doveva coordinare perfettamente la temperatura del fuoco ad ogni fase della lavorazione. Un lavoro davvero ammirevole!

4月20日

Pioggia per il giorno del "guyu" (della pioggia dei cereali)

La nostra ultima giornata a Cimuqiao è iniziata sotto una pioggia battente ed un forte vento, che ha ridotto drasticamente la temperatura a dieci gradi. In ogni caso, oggi, 20 aprile, secondo il calendario lunare è il giorno del "guyu", ossia della pioggia dei cereali, quindi una bella pioggia fitta è il migliore auspicio di un buon raccolto, così ci dicono i Chen, la famiglia di coltivatori di tè che ci ha ospitato in questi giorni.

Il villaggio di Cimuqiao, anche sotto la pioggia, si è risvegliato come sempre al canto del gallo, e verso le sei sulla strada rombavano i trattori e i camioncini, e la gente andava e veniva imperterrita. Il lavoro nelle piantagioni è prioritario, il tempo stringe...

Ieri sera il signor Chen ha lavorato fino a tardi alle macchine per la stabilizzazione col calore delle foglioline di tè, raccolte dalla moglie durante il giorno, e stamattina aveva l'aria insonnolita. Ci ha comunque accompagnati ad Hangzhou per la celebrazione della Giornata del consumo di massa del tè 2013- Seconda Assemblea della degustazione di massa del tè, tenuta presso l'antica via Hefangjie, organizzata dall'Associazione per la promozione del marchio di capitale del tè cinese di Hangzhou e dall'Istituto di ricerca sul tè dell'Università di Agricoltura e Silvicoltura di Lin'an. Per l'occasione, il rettore dell'Istituto, prof.ssa Wang Xufeng, ha premiato delle personalità emerite nel settore, di seguito c'è stata una sfilata di moda legata al tè, con modelli disegnati da studenti e laureati dell'università di Lin'an: tonache lunghe di stile antico, costumi dalle larghe maniche, qipao, e giacche tradizionali maschili, molti di un color verde tenero, come il tè, trasformati in modo innovativo dalla fantasia delle giovani stiliste. Per finire, gli stranieri partecipanti agli stage presso le famiglie di coltivatori hanno espresso sul palco le loro impressioni, che per me naturalmente sono ottime: ricorderò per sempre l'arduo lavoro di raccolta nelle piantagioni, dalle sei del mattino al tramonto, della signora Chen, 60 anni, e del marito, che la sera fino a tardi lavorava le foglioline con le sue macchine... offrendoci il tè profumato che gustiamo in città, senza renderci conto dell'arduo lavoro alle spalle.

Hangzhou, con il suo Lago dell'Ovest, le sue camelie, i suoi fiori di osmanto e il suo tè, offre uno dei suoi momenti migliori nelle numerose case da tè lungo il lago, oggi avvolto in una nebbiolina misteriosa, che lo rendeva ancora più spettacolare. Dalla casa da tè Qingteng, abbiamo ammirato l'appuntita pagoda in cima ad uno dei verdi colli all'intorno, assaporando del fragrante tè all'osmanto, insieme a dolci, nespole, pesche, uva e ciliegie, con accanto un'antica copia del "Classico del tè" di Lu Yu, la compagnia migliore per momenti del genere. Compilato in epoca Tang, il "Classico del tè" è il primo testo monografico cinese sul tè, ed anche se breve, è ricchissimo di informazioni sulla sua classificazione, lavorazione e consumo.

Tè e poesia, tè e musica, tè e silenzio, tè e amicizia: il tè si accompagna ad ogni momento della vita, impregnandola della sua dolce fragranza.

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