Il tè Longjin, il tè verde più famoso della Cina, è coltivato in una zona ristretta a sud-ovest di Hangzhou, che comprende le aree di Longjin, Longwu, Yukang, ecc. Il villaggio di Cimuqiao (dell'amore per la madre, a ricordo di un figlio pietoso che nell'antichità si portava la madre in spalle per attraversare un torrente, finché non venne eretto un ponticello), si trova a Longwu, a una decina di km dal Lago dell'Ovest, in una zona collinosa di grande bellezza. Le piantagioni di tè coprono i pendii e il fondovalle, e in questi giorni di raccolta, molte donne sono al lavoro dal mattino alla sera.
La signora Chen, di 60 anni, ha lasciato casa stamattina alle 6, alle 10,30 è tornata con una cesta colma di foglioline di tè, è ripartita all'una del pomeriggio e tornerà a casa solo al tramonto. Infatti i tempi stringono: la raccolta primaverile del tè inizia prima della Festa del Qingming (della pulizia delle tombe), all'inizio di aprile, e continua fino al "guyu" (della pioggia dei cereali), un periodo del calendario lunare, che quest'anno ricorre il 20 aprile. Di seguito i cespugli vengono potati e lasciati a riposo per una decina di giorni, a cui segue un altro raccolto, ma meno pregiato.
A luglio si concima il terreno. Si fanno ancora delle raccolte fino a ottobre, ma questa volta le foglioline vanno all'industria delle bevande alimentari. Dopo le piantagioni riposano per tutto l'inverno, fino ad inizio aprile, per il nuovo raccolto. L'intero lavoro è portato avanti dalle donne, gli uomini potano i cespugli con le seghe elettriche e si occupano della stabilizzazione a caldo delle foglie, per impedire l'ossidazione, da cui il bel colore verde del tè Longjin. Come nel resto della Cina, anche qui i giovani vanno nelle città a lavorare, visto che il solo lavoro nelle piantagioni non permette di mantenere le famiglie.
La famiglia Chen, di cui siamo ospiti, è composta da padre e madre, sui sessant'anni, da un figlio di 38, Cheng Bing, sposato e che vive con loro, e da una figlia, Chen Fang, sposata in un villaggio vicino. Padre e madre si occupano del tè, e nella stagione invernale lui fa dei lavori saltuari altrove, più per non rimanere inattivo che per un bisogno vero e proprio. Il figlio ha un camioncino con cui si occupa di trasporto.
La famiglia si è costruita una villetta di tre piani una decina di anni fa, come pure la maggior parte dei vicini del villaggio. Alcune ville sono addirittura lussuose, visto che molti locali, oltre a coltivare il tè, si sono dati al commercio, guadagnando delle fortune. Le vecchie case in legno e argilla rimaste sono quindi pochissime.
E' un vero piacere passeggiare per le stradine, fiancheggiate da canali e alberi frondosi, che portano alle piantagioni di tè: la vista spazia lontano fra le file di arbusti di tè, ondeggianti sui pendii delle colline, fra i boschi di bambù, sotto i quali in questo periodo crescono rapidissimi, quasi a vista d'occhio, i germogli. Le donne, a gruppi o sole, che spiccano con i loro cappelli di paglia, parlano e ridono fra loro. Qui tutti si conoscono, un piccolo mondo antico che dona alla Cina uno dei suoi simboli più conosciuti e deliziosi, il tè verde Longjin.