La cultura del tè cinese  (2)
  2013-04-17 10:12:47  cri

La cultura del tè cinese ha una storia millenaria, da come emerso dalla serie di brevi lezioni a cui abbiamo assistito in giornata all'Istituto di ricerche sulla cultura del tè dell'Università di agricoltura e silvicoltura del Zhejiang, a Lin'an, presso Hangzhou. I temi trattati sono stati: classificazione generale del tè cinese, il tè e l'arte, il tè e la letteratura, i costumi legati al tè (preparazione presso gli Han e le altre etnie), il tè e il turismo, gli incontri del tè, e finalmente... la cerimonia del tè, il clou della giornata. I relatori sono stati i docenti dell'istituto, guidati dal rettore, prof.ssa Wang Xufeng, studiosa e scrittrice sul tema del tè, la cui "Trilogia sul tè e sulla sua gente" si è aggiudicata il massimo premio cinese per la letteratura, il premio Maodun. Attivissima, Wang Xufeng l'anno scorso è stata in Italia, con cui la città di Hangzhou mantiene degli stretti contatti.

In materia di tè, Hangzhou è famosa per il tè Longjin, coltivato in una zona ristretta sui vicini monti, accanto al villaggio dallo stesso nome, un tè verde molto profumato che viene raccolto proprio in questo periodo, all'inizio-metà di aprile, dopo la festa del Qingming. E noi domani ci trasferiremo presso una famiglia di coltivatori di tè per partecipare alla raccolta, un grande onore per noi. Stamattina, intanto, come inizio, abbiamo piantato degli arbusti di tè, di due anni di età, sul pendio del monte di fronte alla sede dell'Istituto di ricerche sulla cultura del tè.

Infatti il tè è uno dei simboli della Cina, insieme alla seta, alla porcellana e alla Grande Muraglia, vero? Non tutti però sanno che i cinesi in passato bevevano un tè del tutto diverso dall'attuale.

Anticamente, il tè cinese era una zuppa dell'erba tè, con l'aggiunta di sale e di pepe, che si faceva bollire ed aveva una funzione ricostituente. Secondo la tradizione, le proprietà del tè vennero scoperte dal Divino Agricoltore, Shennong, dopo aver ingerito migliaia di erbe, benefiche e tossiche: disintossica, aiuta a dimagrire, rinvigorisce lo spirito e la mente, e, bevuto in compagnia, permette di farsi tanti amici! Fino al 15° secolo il tè cinese era pressato in mattonelle, ed era un bene costoso per la complessa preparazione, per cui ne fruivano solo la corte, i nobili e i monaci dei monasteri. Solo in epoca Ming si passò al consumo sfuso, mettendo direttamente le foglioline nell'acqua, il che rese il tè accessibile al pubblico comune. Il collegamento del tè al mondo religioso si deve al suo valore eccitante, che aiutava i monaci a mantenersi svegli durante le lunghe ore di meditazione. Storicamente, anche i letterati cinesi sono stati dei grandi amanti del tè, che hanno celebrato in prose e poesie, mentre i pittori l'hanno immortalato in una serie infinita di dipinti. Bere il tè in un boschetto di bambù in compagnia di amici letterati, declamando versi al suono del "guqin", la cetra cinese a sette corde, è la dimensione ideale dell'uomo di cultura cinese del passato.

Quanto al presente, i cinesi, sottoposti allo stress della società dei consumi, stanno sempre più rivalutando la dimensione della lentezza e della contemplazione del bello, e quindi anche del consumo del tè nella pace della natura o nella casa da tè, come simbolo di una vita slow, a dimensione umana.

Da questo punto di vista, Chengdu, capoluogo del Sichuan, è la culla delle case da tè cinesi, e anche la città dal ritmo di vita più piacevole della Cina. Nelle case da tè locali, accanto ai canali, all'ombra degli alberi, si può gustare il tè, insieme a spuntini vari, e assistere nel frattempo a spettacoli dell'opera e di cambio delle maschere (bianlian), approfittando magari dell'occasione per farsi ripulire le orecchie dal cerusico, lì per prestare i suoi servizi, e farsi massaggiare le spalle dal massaggiatore. Un ottimo esempio di saper vivere, direi... Ma anche Hangzhou, con le sue case da tè e i suoi giardini lungo il Lago dell'Ovest, è un paradiso in terra: per fare un esempio, il campus dell'università dove ci troviamo è tutto un giardino di camelie e rododendri in fiore e di boschetti di palme e di bambù, alle falde di verdi monti boscosi, per cui gli studenti di scienze agricole e forestali che vi vivono sono davvvero fortunati. Ritornando al tè, l'Istituto di ricerche sulla cultura del tè dell'università collabora con molte aziende locali per sviluppare qualità di tè ancora più fragranti: nel corso della nostra visita alla sala di esposizione e degustazione, abbiamo degustato dei tè rari e profumati come il tè al narciso e all'osmanto, che sognavo da tempo.

Cosa dire della cerimonia del tè? E' un rito di grande bellezza che richiede grazia e delicatezza, due qualità che non mancano alle donne cinesi (anche se oggi anche gli uomini si cimentano nell'arte), che sublima le qualità del tè, e crea un'atmosfera di quieta contemplazione, di cui la società attuale è così assetata. Occorrono dei costumi particolari, ma la cosa più importante è la postura fisica e la quiete mentale della conduttrice. La maestra della cerimonia, Zhong Fei, un'ex modella, ci ha dato una superba dimostrazione, insieme alla collega Bao Xiaohui, che non dimenticheremo mai.

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