Inutile inasprire gli attriti commerciali per risolvere i problemi
  2019-09-02 13:58:19  cri


Recentemente, alcune personalità statunitensi hanno dichiarato di imporre in diverse fasi dazi doganali sulla merce importata dalla Cina, il che ha inasprito ulteriormente il rischio di attriti commerciali. Va detto che tale comportamento si discosta dalla traccia razionale, non favorirà la risoluzione della questione, porterà conseguenze sfavorevoli alla Cina e agli Stati Uniti e comprometterà gli interessi dei popoli di tutto il mondo.

Innanzi alle continue e crescenti provocazioni degli Stati Uniti nell'ultimo anno, la Cina non ha potuto che entrare in scena con tre turni di contromisure, l'atteggiamento del Paese è sempre stato risoluto e l'adozione delle contromisure sempre razionale. Attualmente, la guerra commerciale si trova ad affrontare un ulteriore inasprimento che porterebbe a maggiori conseguenze sfavorevoli alla Cina, agli Stati Uniti e agli altri paesi del mondo. Secondo l'opinione della parte cinese, la priorità del momento è annullare l'imposizione dei dazi doganali del valore di 550 miliardi di dollari sulla merce cinese per prevenire l'ulteriore inasprimento della guerra commerciale.

Secondo quanto mostrano i dati, nel secondo semestre di questo anno, la velocità di crescita del Pil degli Stati Uniti è scesa al 2,1%, di molto minore al 3,1% del primo semestre, a dimostrazione dell'evidente rallentamento subito dall'economia americana apportato dalla guerra commerciale. L'imposizione dei dazi doganali ha portato a conseguenze negative per gli agricoltori americani, che stanno perdendo oppure hanno perso il più grande mercato di esportazione, la Cina. Secondo quanto appreso, quest'anno vi sono state quasi mille fattorie che hanno dichiarato la bancarotta. Un aspetto importante di cui tenere conto è che le alte tariffe sulla merce cinese dovranno finalmente essere pagate dagli acquirenti e dai consumatori statunitensi, il che aumenterà i costi economici del Paese. Lawrence Summers, ex segretario del Dipartimento al Tesoro degli Stati Uniti ha affermato in modo esplicito che la guerra tariffaria degli Usa verso la Cina "è destinata a fallire", e che le imprese americane subiranno perdite pari a mille miliardi di dollari. Giorni fa, il Washington Post ha pubblicato un articolo, in cui si legge che quasi tre su quattro degli economisti intervistati hanno giudicato che l'economia del Paese precipiterà in una recessione nei prossimi due anni.

Allo stesso tempo, la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale hanno ripetutamente messo in guardia sul fatto che se gli attriti commerciali dovessero continuare a intensificarsi, l'economia globale verrà trascinata in un'ulteriore recessione. Negli ultimi giorni, la comunità internazionale ha lanciato un appello comune affiché gli Stati Uniti possano porre fine al protezionismo commerciale, e abbracciare invece la globalizzazione commerciale.

In qualità delle due maggiori economie al mondo, USA e Cina sono fortemente intrecciate e la cooperazione è sempre la scelta migliore per entrambe le parti: la consultazione è il modo corretto di risolvere i problemi. La parte cinese si oppone risolutamente all'escalation della guerra commerciale ed è sempre disposta a risolvere i problemi con calma e razionalità attraverso consultazioni e cooperazione. Beijing auspica che alcune persone negli Stati Uniti si calmino e ritornino lungo la strada della razionale risoluzione dei problemi, e che sulla base di uguaglianza e rispetto reciproco, Washington possa compiere sforzi insieme alla Cina per trovare una soluzione al problema.

Non vi è vincitore in una guerra commerciale. La Cina e gli Stati Uniti beneficiano della cooperazione, edhanno solo da perdere dal confronto. La risoluzione delle dispute tramite la consultazione e la cooperazione, non solo è favorevole alla Cina, ma anche agli Stati Uniti, nonché a tutto il mondo.

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