I risultati finali delle elezioni alla Camera Bassa mostrano che il Partito Liberal Democratico ha ottenuto 294 seggi, divenendo così il vincitore principale. Il Nuovo Partito Komei - pronto a costituire una coalizione con il Partito Liberal Democratico - ha ottenuto 31 seggi, portando così a 325 il numero totale dei seggi vinti dai due partiti, i due terzi della Camera Bassa. Il Partito Democratico Giapponese - ossia il partito al potere - ha subito una sconfitta pesante con una riduzione dei suoi seggi dai precedenti 230 a 57, e con l'uscita di otto ministri dal governo. Il Partito della Restaurazione del Giappone ha visto aumentare i suoi seggi dai precedenti 11 a 54, divenendo così il terzo preminente attore politico nella Camera Bassa.
Shinzo Abe fu già eletto premier nel settembre 2006, ma rassegnò le dimissioni un anno dopo per motivi di salute. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, una seconda nomina al premierato è stata un evento molto raro in Giappone, l'unico che riuscì a farsi eleggere due volte è Yoshida Shigeru, che fu premier negli anni '40 e negli anni '50. Abe ha annunciato il suo ritorno in politica nel settembre di quest'anno, e dopo essere stato eletto nuovo presidente del Partito Liberal Democratico, ha avanzato una serie di proposte audaci negli affari interni e in diplomazia: In ambito interno, egli ritiene necessario un maxi-emendamento alla politica economica del governo del Partito Democratico Giapponese, sostenendo l'attuazione di un alleggerimento monetario coraggioso e di una politica vigorosa in ambito di opere pubbliche, in modo da trainare il paese fuori dalla deflazione. In politica estera, a seguito della nomina di presidente del Partito Liberal Democratico, ha fatto visite al Santuario Yasukuni, pronunciando parole dure circa le controversia con la Cina sulle Isole Diaoyu, proponendo inoltre di trasformare l'esercito di auto-difesa in un "esercito di difesa nazionale", insieme alla presenza a lungo termine, sulle isole contese, di funzionari giapponesi.
Secondo gli analisti, il nuovo insediamento di Shinzo Abe come Primo Ministro getterebbe l'ombra dei falchi di destra nell'ambiente politico giapponese, e questo per tre motivi. In primo luogo a causa degli scontri interni al Partito Liberal Democratico. Nelle elezioni presidenziali dello scorso settembre, Abe non è riuscito a ottenere la vittoria al primo turno con il voto diretto dei membri; i voti da lui ottenuti erano meno del concorrente Shigeru Ishiba, e solo al ballottaggio è riuscito a vincere grazie ai suoi rapporti con le diverse anime del partito. Sotto pressione, Abe ha nominato di seguito Ishiba Shigeru il suo numero 2, ovvero il direttore generale del partito.
Un punto a sfavore di Abe, risiede nel fatto che lui è meno popolare rispetto a Ishiba, che si presenta come un falco nazionalista. Per tutelare il suo potere e la sua posizione nel partito, sarà molto difficile per Abe smarcarsi da una posizione dura "di destra"; in secondo luogo, le tendenze pacifiste sono ormai escluse dalla principale linea politica giapponese, e così, la destra si sentirebbe libera di agire senza freni.
Yukio Hatoyama, ex premier ed ex leader del Partito Democratico, che ha sostenuto la costituzione della Comunità dell'Asia Orientale, e che ha prestato grande attenzione allo sviluppo delle relazioni con la Cina e con la Corea del Sud, ha perduto la sua posizione negli ambienti politici in seguito all'opposizione all'interno del suo e di altri partiti, ed è stato costretto ad annunciare il ritiro dalle elezioni. Altri attacchi sono stati subiti anche da Ichiro Kozawa, anche lui ex leader del Partito Democratico, e sostenitore dello sviluppo dei rapporti con la Cina e la Corea del Sud. Egli si era rivolto al Partito del Futuro, ma che ha subito una decisiva sconfitta in queste ultime elezioni. A fronte di questo, non potrà svolgere un ruolo dominante anche perché, al momento, non c'è una forza politica in Giappone in grado di controbilanciare la destra
Il terzo fattore risiede nella continua recessione e nella grave carenza di fiducia da parte della popolazione. La società giapponese si sta sviluppando delle evidenti tendenze conservatrici e di destra. Sia negli ambienti politici che nell'opinione pubblica, come anche nei pensieri e nella coscienza sociale, le forze del destra stanno ottenendo un appoggio sempre più generalizzato. Sotto la guida del Partito Democratico, con Yoshihiko Noda, il Giappone ha avanzato minacce, impegnandosi con decisione per potenziare l'esercito e per prepararsi alla guerra. Nella dispoute territoriali, la leadership ha sostituito la razionalità e il dialogo con un atteggiamento duro e antagonistico, in realtà, queste azioni miravano, in Giappone, unicamente a ottenere le preferenze di alcune forze di destra. Nonostante la caduta di Noda, l'opinione pubblica e questo tipo di atmosfera sociale stanno ancora influenzando gli ambienti politici giapponesi.
Secondo gli analisti, il nuovo insediamento di Shinzo Abe come Primo Ministro getterebbe l'ombra dei falchi di destra nell'ambiente politico giapponese, e questo per tre motivi. In primo luogo a causa degli scontri interni al Partito Liberal Democratico. Nelle elezioni per la presidenza del partito dello scorso settembre, Abe non è riuscito a ottenere la vittoria al primo turno con il voto diretto dei membri; i voti da lui ottenuti erano meno del concorrente Shigeru Ishiba, e solo al ballottaggio è riuscito a vincere grazie ai suoi rapporti con le diverse anime del partito. Sotto pressione, Abe ha in seguito nominato Ishiba Shigeru il suo numero 2, ovvero il direttore generale del partito.
Un punto a sfavore di Abe, risiede nel fatto che lui è meno popolare di Ishiba, che si presenta come un falco nazionalista. Per tutelare il suo potere e la sua posizione nel partito, sarà molto difficile per Abe smarcarsi da una posizione dura "di destra".
In secondo luogo, le tendenze pacifiste sono ormai escluse dalla principale linea politica giapponese, e così, la destra si sentirebbe libera di agire senza freni. Yukio Hatoyama, ex premier ed ex leader del Partito Democratico, che ha sostenuto la costituzione della Comunità dell'Asia Orientale, e che ha prestato grande attenzione allo sviluppo delle relazioni con la Cina e con la Corea del Sud, ha perduto la sua posizione negli ambienti politici in seguito all'opposizione all'interno del suo e di altri partiti, ed è stato costretto ad annunciare il ritiro dalle elezioni. Altri attacchi sono stati subiti anche da Ichiro Kozawa, anche lui ex leader del Partito Democratico, e sostenitore dello sviluppo dei rapporti con la Cina e la Corea del Sud. Egli si era rivolto al Partito del Futuro, ma che ha subito una decisiva sconfitta in queste ultime elezioni. A fronte di questo, non potrà svolgere un ruolo dominante anche perché, al momento, non c'è una forza politica in Giappone in grado di controbilanciare la destra.
Il terzo fattore risiede nella continua recessione e nella grave carenza di fiducia da parte della popolazione. La società giapponese sta sviluppando delle evidenti tendenze conservatrici e di destra. Sia negli ambienti politici che nell'opinione pubblica, come anche nei pensieri e nella coscienza sociale, le forze del destra stanno ottenendo un appoggio sempre più generalizzato. Sotto la guida del Partito Democratico, con Yoshihiko Noda, il Giappone ha esagerato enormente le minacce esterne, impegnandosi con decisione a potenziare l'esercito e a prepararsi allo scontro armato. Nella dispute territoriali, la leadership ha sostituito la razionalità e il dialogo con un atteggiamento duro e antagonistico, ma in realtà, queste azioni miravano unicamente a ottenere le preferenze di alcune forze di destra. Nonostante la caduta di Noda, l'opinione pubblica e questo tipo di atmosfera sociale stanno ancora influenzando l'ambiente politico giapponese.