Beijing ospita la mostra "Il Rinascimento a Firenze: capolavori e protagonisti"
  2012-11-02 13:15:12  cri

Sandro Botticelli, Leonardo da Vinci, Raffaello Sanzio, Michelangelo Buonarroti, sono questi i nomi degli artisti più rappresentativi del Rinascimento, ben noti anche dal pubblico cinese che, da quest'estate, ha avuto il piacere di assaporare da vicino le opere di questi talenti italiani.

In occasione del centenario dalla fondazione del Museo Nazionale della Cina, il 6 luglio si è aperta la mostra "Il Rinascimento a Firenze: capolavori e protagonisti" patrocinata dal Museo Nazionale stesso e dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale del Ministero per i Beni e le Attività culturali italiano.

Sono 67, tra pitture e sculture, i capolavori del XV e XVI secolo esposti di cui vengono illustrate appieno le peculiarità artistiche e il contesto urbano in cui esse si collocavano nella Firenze rinascimentale.

Tra queste vi sono opere che per la prima volta hanno valicato i confini italiani, il valore in termini assicurativi dell'intera esposizione ammonta a 300 milioni di euro, una cifra senza precedenti per il Museo Nazionale della Cina.

Questa iniziativa è una vera e propria pietra miliare nell'ambito della collaborazione e degli scambi culturali sino-italiani. Al riguardo facciamo un passo indietro; nell'ottobre del 2010 i ministri della cultura dei due Paesi hanno firmato a Roma il "Memorandum d'Intesa per la Promozione del Patrimonio Culturale" il quale, in uno dei suoi principali capitoli, prevede che nell'arco di cinque anni vengano istituiti uno spazio espositivo dedicato all'Italia presso il Museo Nazionale della Cina e, viceversa, uno spazio espositivo dedicato alla Cina a Roma presso Palazzo Venezia; garantendo in tal modo una mutua conoscenza nell'ambito dello sviluppo delle civiltà e delle creazioni artistiche dei due Paesi. La mostra sul Rinascimento ha aperto il sipario a questo che può essere definito un "quinquennio culturale" tra Italia e Cina.

A partire dal 2010, dalla sottoscrizione del memorandum fino ai turni di negoziati tra i due Paesi, dalla pianificazione alla scelta del luogo dell'esposizione, dal trasporto alle varie operazioni di una durata superiore ai 18 mesi, le due parti hanno incontrato non poche sfide ed imprevisti. Secondo quanto affermato da Chen Lüsheng, vice direttore del Museo Nazionale della Cina, la cooperazione tra i musei statali è più o meno simile a quella che si stabilisce tra i vari Paesi, di conseguenza è abbastanza difficile organizzare una mostra che sia in grado di raccogliere i capolavori conservati in oltre trenta musei e organismi museali, tuttavia, grazie agli sforzi comuni, al sostegno del governo e al ruolo ricoperto dal Museo Nazionale della Cina, tutto ciò è stato reso possibile. Da questo punto di vista, questo accordo quinquennale è l'ennesimo frutto maturato dalla cooperazione culturale promossa dal governo, testimoniata dall'interesse e dalle potenzialità nell'ambito delle relazioni di stampo culturale sviluppate negli ultimi anni con l'Italia, le quali hanno offerto l'esperienza e il sostegno necessari alle prossime iniziative future avanzate dalle due parti.

Chen Lüsheng ha aggiunto che al fine di garantire un'esperienza completa e sistematica dell'arte italiana al pubblico cinese, il Museo Nazionale della Cina ospiterà per i prossimi cinque anni le mostre de il Rinascimento a Firenze, il Barocco a Roma, Pompei ed Ercolano, gli splendori della Repubblica di Venezia e la Storia del Design italiano. In concomitanza, sulla base del piano previsto dalla Compagnia d'Esposizione all'Estero, subordinata al Ministero della Cultura cinese, sotto la guida dell'Amministrazione statale dei Beni Culturali cinese, verrà allestita la mostra sulla Cina presso Palazzo Venezia a Roma.

Questa fornirà un quadro generale dell'arte cinese dall'antichità fino all'epoca moderna, coprendo un periodo storico di 5000 anni, facendo in modo che il pubblico italiano venga a contatto con la storia e i risultati artistici della civiltà cinese.

Sulla tendenza generale riguardo lo sviluppo di un museo moderno, c'è da dire che la mostra "Il Rinascimento a Firenze: capolavori e protagonisti" non rappresenta un'esposizione isolata in quanto essa, come anche Chen Lüsheng ci dice, si propone di "portare la storia, la civiltà e ogni singolo aspetto della vita italiana in Cina e di condividerlo con il pubblico cinese". E' a tal proposito che l'esposizione integrerà anche una serie di seminari accademici circa il Rinascimento e uno spazio dedicato all'Italia, ancora in fase di progettazione, nel quale saranno presenti i principali e ben noti prodotti tipici della cucina italiana, libri e souvenir.

Il Rinascimento oltre ad essere uno dei più gloriosi periodi nella lunga storia dell'Italia, è anche una delle fasi storiche più note al pubblico cinese. Dal 1997 ad oggi questa è la terza mostra sul tema, la più grande e la più completa per numero di capolavori presenti e diversa dalle precedenti per il fatto che collega questo periodo storico alla sua principale città di appartenenza, Firenze, appunto.

In merito, l'ambasciatore d'Italia in Cina, Massimo Iannunci ha spiegato nel suo discorso sulla specialità di questa mostra, "Questa è la terza mostra sul Rinascimento che l'Italia ha promesso in Cina dal 1997, ma questa, la più grande per il numero cospicuo di capolavori presenti, è diversa dalle due precedenti per due motivi. Primo, il Rinascimento viene collocato in un contesto territoriale ed oggi, e nello specifico Firenze e i dintorni. Infatti, la perspicacia dei regnanti, in particolare i Medici, la richezza industriale e finanziaria d'allora e soprattutto la loro preferenza per una politica culturale lungimirante hanno concorso a creare un'epoca che, oggi più che mai, possiede una propria attualità istruttiva. Secondo, il Rinascimento viene contestualizzato in un quadro molto più ampio, quello di un 'museo nel museo' che, sancito da un accordo di partenariato tra i due Governi, prevede un susseguirsi di altre eccelenze artistiche e culturali italiane nei prossimi cinque anni presso il prestigioso Museo Nazionale di Cina".

Chen Lüsheng ritiene che l'esposizione superi di gran lunga l'idea astratta dell'arte, questa rappresenta piuttosto un processo di crescita e di arricchimento culturale che prenderà forma nel corso della serie di mostre previste per il prossimo quinquennio. Egli si è così spiegato: "questo ciclo di mostre accompagnerà il processo storico di un individuo per la durata di 5 anni; se per esempio il visitatore frequenta la scuola media, a fine ciclo si ritroverà a frequentare la scuola superiore mentre, se questo già frequenta la scuola superiore, la mostra lo accompagnerà fino all'università e così via. Nel grande flusso della storia, cinque anni sono nulla, nella vita di un individuo rappresentano invece un periodo di tempo prezioso.".

Dalla sua inaugurazione la mostra accoglie ogni giorno più di 1000 visitatori, numero che raddoppia nei giorni di festa e nei weekend. Quanto alla comprensione e alla conoscenza dei capolavori rinascimentali da parte del pubblico cinese, Chen Lüsheng si dice ottimista: "devo dire che la percezione dei cinesi nei confronti della cultura italiana è diversa rispetto a quella che si ha nei confronti degli altri paesi. Il nome di Firenze era una volta tradotto come "Feilengcui", località dell'immaginario poetico del letterato cinese Xu Zhimo, pertanto il pubblico cinese, sulla base della propria tradizione, sviluppa un interesse pari a quello mostrato nei confronti della cultura classica cinese; ciò dimostra, senza alcun dubbio, la forza del classico. "

 

 

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