Tema del padiglione:Unione di cuore e tecnologia
Giornata ufficiale: il 12 giugno
Superficie espositiva: 6000 metri quadrati
Posizione : Zona A
Tipologia: costruzione autonoma
Illustrazione:
Si tratta di un padiglione in grado di "respirare", con le sue scanalature e le sue "antenne" che richiamano la bocca, le orecchie, le narici e le dita del corpo umano. La cupola semicircolare è di colore viola chiaro, come un enorme bozzolo, ed è per questo che il padiglione è stato soprannominato "Isola del Bozzolo Viola". Il padiglione giapponese è uno dei più estesi, ed è anche il più grande della storia della partecipazione del Giappone all'EXPO. E' alto 24 metri, esternamente è bianco e argentato, ed è ricoperto da una "struttura a membrana" super leggera, che contiene l'impianto fotovoltaico, formando una cupola semicircolare, come una "fortezza nello spazio".
Caratteristiche:
Risparmio energetico e tutela ambientale
Nella progettazione del padiglione giapponese è stata utilizzata la tecnologia di controllo ambientale, che ha sfruttato al massimo le risorse naturali, tra cui luce, acqua e aria. All'interno della doppia membrana esterna del padiglione, in grado di filtrare molta luce, sono stati inseriti i pannelli solari, per utilizzare appieno l'energia solare e realizzare efficacemente la conduzione della luce e la produzione di elettricità. All'interno del padiglione saranno utilizzate le più nuove tecnologie, tra cui un condotto di areazione circolare.
Presentazione di oltre 6400 melodrammi
Nel padiglione giapponese è stato costruito appositamente un teatro tradizionale in legno, che può ospitare un pubblico di 500 persone. Durante l'Expo, dal 1° maggio al 31 ottobre 2010, verranno presentati ogni giorno circa 35 melodrammi, che raccontano l'amicizia sino-giapponese e l'iniziativa congiunta di soccorso dell'ibis crestato. Ogni melodramma ha una durata di circa 20 minuti, è interpretato a turno da 3 gruppi di attori, e conta oltre 6400 rappresentazioni in sei mesi.
Vista dalle delegazioni della dinastia Tang
Visitando il padiglione giapponese, si può assistere innanzitutto ad una serie di mostre, che raccontano la lunghissima storia tra il Giappone e la Cina, come le delegazioni inviate durante la dinastia Tang, e il viaggio verso Oriente del Monaco Ganjin. Queste leggende millenarie furono scritte da un pioniere, con il suo cuore e la sua fiducia, e possiedono ancora la forza dell'emozione, creando tra il Giappone e la Cina un'eco di "unione" e di "fiducia".
L'arte della lavorazione della seta a livello nazionale ritorna a casa
Il ricamo Nishijin viene definito come l'arte della seta a livello nazionale del Giappone, con una storia di 1200 anni. Questi lavori di intreccio sono fatti di fili di seta e di oro. Cucite così, queste trame sono diventate famose in tutto il mondo per il loro eccellente valore artistico. Questa tipologia di arte deriva proprio dalle tecniche di cucitura della corte cinese. Tra il XV e il XVI secolo, le eleganti tecniche cinesi, come quelle delle trame con i fili d'oro e d'argento, furono introdotte in Giappone. Ad oggi, il ricamo Nishijin è ancora un simbolo di ricchezza e identità. Nel 2010, attraverso il padiglione giapponese dell'Expo di Shanghai, il ricamo Nishijin tornerà a "casa".
"Musicista" Robot suona il violino
I visitatori potranno fare esperienza delle varie tecnologie del futuro, come ad esempio la "macchina fotografica universale", ad altissima visibilità e ultratelescopica, presentata per la prima volta al mondo. Se riconosce un sorriso, questa macchina fotografica scatta automaticamente. E' addirittura in grado di soddisfare le esigenze della società che sta invecchiando, fornendo robot-partner che possono dare "assistenza e cure mediche", "assistenza agli affari famigliari, e addirittura robot che sanno suonare il violino con tecniche raffinate.