Il Parco Yuanmingyuan si trova a Pechino lungo la strada Qinghua Xi Jie del distretto di Haidian. E' stato il luogo prediletto da otto imperatori della dinastia Qing, e dopo un centinaio di anni regalati dal cielo di prosperità, è diventato il re dei parchi. Tuttavia, oggi risulta essere solo un cumulo di rovine, lasciando ai visitatori una sensazione di amarezza.
Il Parco Yuanmingyuan è costituito da tre parchi, ossia, in ordine secondo il periodo di costruzione, Yuanmingyuan, Changchunyuan (parco della lunga primavera) e Wanchunyuan (parco dei dieci mila paesaggi primaverili).
La costruzione dello Yuanmingyuan fu avviata nel 1709, 48° anno del regno dell'imperatore Kangxi. Suo figlio, l'imperatore Yongzheng, lo ingrandì verso oriente, occidente e settentrione, trasformandolo in un parco in cui si concentrano abitazioni ed udienze. Nel 1737, secondo anno del regno dell'Imperatore Qianlong, questo sovrano accedette a questo parco e lo allargo di 12 scenari, i quali raggiunsero il numero di 40, uniti alle costruzioni dell'epoca di Yongzheng.
Il parco Changchun fu iniziato a costruire dall'anno 1738, ed i lavori sono proseguiti nei 14 anni successivi, soprattutto dopo la sua prima visita nella parte meridionale del Paese nel 16° anno del suo regno, l'Imperatore Qianlong ha ordinato di creare alcuni scenari riproducendo i luoghi caratteristici dei parchi della parte meridionale del Fiume Azzurro come lo Studio di Siyi, il Piccolo Paradiso, il parco Ru e le Foreste dei Leoni.
Il parco Wanchun, il cui nome originario era Qichun, ossia parco dell'incantevole primavera, fu costituito nel 1769, durante il 34° anno dell'Imperatore Qianlong, da molti giardini privati. Durante il regno di Jiaqing, successore di Qianlong, il parco fu ingrandito e restaurato, raddoppiandone quasi la superficie dall'epoca di Qianlong, e nel 10° anno di Jiaqing divenne un parco costituito da 30 scenari.
Il periodo più fiorente del parco cade durante i regni di Qianlong e Jiaqing, nei quali l'area copriva una superficie di 350 ettari, ed era composta da più di 300 isolette e dighe, un centinaio di ponti di legno o di pietra, 123 scenari e costruzioni, 19 porte e 5 chiuse.
Nei 30 anni del regno dell'imperatore Daoguang, al parco non fu aggiunto neanche un albero, mentre all'epoca di Xianfeng, durante la guerra dell'oppio del 1860, nel momento in cui il destino nazionale si deteriorò, lo Yuanmingyuan fu devastato, evento che costituì un'umiliazione per il popolo cinese.
Sebbene gli imperatori successivi tentarono di restaurare il parco, si sono preservati solo gli scenari delle colline e dei laghi e corsi d'acqua, le costruzioni erano state devastate, sono sopravvisute solo le strutture in pietra e mattoni.
Il 10 giugno 1999, il municipio di Pechino convocò una speciale conferenza sul restauro del parco e approvò il "Piano per il Parco dei resti storici dello Yuanmingyuan", per cui, secondo l'orientamento di salvaguardare la sua integrità, restaurarlo scientificamente e utilizzarlo ragionevolmente, non si sono adottate nuove concezioni, non sono stati aggiunti nuovi scenari, si è proceduto al restaurare l'originale aspetto delle costruzioni al fine di mantenere il suo significato educativo, turistico, di scambio culturale e ricerca storica.
Attualmente questo parco è ancora in corso di ristrutturazione, quindi non ci sono tante cose da vedere; esiste solo un itinerario di visita, che prevede l'entrata dal parco Yichun a sud e l'uscita da Changchun a nord. Alla porta meridionale, sono in mostra fiori in tutte le stagioni. L'estate è un'ottima stagione per la visita, davanti alla porta si trovano innumerevoli fiori di loto e cesti di fiori.
Nel parco Yuanmingyuan si trova il primo giardino cinese che si ispira allo stile europeo, composto da oltre dieci scenari e aree panoramiche, coprendo una superficie di circa 8 ettari lungo l'asse est-ovest, progettato dal missionario italiano Giuseppe Castiglione e dal francese Benoist Michael e costruito da artigiani cinesi. Poichè le costruzioni occidentali sono edificate in pietra, durante le depredazioni operate dalle potenze alleate inglesi e francesi del 1860, non è stato possibile rimuoverle, quindi sono rimaste molte rovine di questi edifici e questa è una delle aree meglio conservate del parco. Dal 1977 al 1982, i dipartimenti competenti hanno ripulito le zone che sono state in seguito aperte ai visitatori.
Le colonne, i gradini e le travi in pietra di Dashuifa sono crollati a terra, fracassandosi, con grande rammarico della gente. Dashuifa è una fontana, composta da dodici figure di corpo umano in pietra e dalle teste dei 12 segni zodiacali dell'oroscopo cinese. Nell' antichità, gli antenati suddividevano il giorno in 12 Shichen, ognuno dei quali era costituito da due ore; ogni statua rappresenta uno Shichen, e nel momento opportuno, dal segno corrispondente esce uno zampillo d'acqua, mentre a mezzogiorno l'acqua viene spruzzata da tutti i segni.
In generale, il parco Yuanmingyuan è caratterizzato da tre peculiarità, tra cui: le dimensioni gigantesche, la composizione di più giardini e mini-scenari. Le sue dimensioni giganteste si esplicitano in sei punti: in primo luogo la composizione in tre parti; secondo, la il sistema dei giardini all'interno del parco; terzo, la vastissima superficie; quarto, l'ampio lago; quinto, la costruzione simmetrica; sesto, gli innumerevoli scenari.
Inoltre, il cosiddetto parco dei parchi ha la caratteristica di essere chiamato Yuanmingyuan, Parco dei diecimila giardini. Un parco composto da tre parti, ognuna ha diverse zone paesagistiche, costituite da diverse aree, ciascuna con diverse costruzioni; questa è una struttura impossibile da ricreare nei parchi di piccole dimensioni. Il meraviglioso parco, dopo ripetute devastazioni, e ora appaiono sono rovine, amareggiando i visitatori. Possiamo solo cercare l'ispirazione culturale degli antenati.
Inoltre, i mini-scenari costituiscono un'altra caratteristica del parco. L'Imperatore Qianlong ha compiuto due visite nella parte meridionale del Paese durante il 16° e il 22° anno del suo regno. Entrambe le volte, dopo il ritorno, ordinò agli artigiani di costruire alcuni scenari dei parchi che aveva apprezzato della zona meridionale del Fiume Azzurro.