Il giardino imperiale a Chengde
  2010-07-08 18:46:17  cri

Chengde, una cittadina non lontana da Pechino, era una località montana per sfuggire alla calura estiva per gli imperatori della dinastia Qing. Circa 200 km a nord di Pechino si raggiunge il confine tra la capitale e la provincia dello Hebei. Tempo fa sono stato presso la muraglia Simatai a Pechino, ed ho percorso il tratto antico e originale di fortificazione fino a raggiungere i confini della provincia di Chengde. I due tratti sono collegati ma appartengono a due diverse regioni. La parte di grande muraglia in provincia di Pechino si chiama Simatai, mentre quella di Chengde ha il nome di Jinshanling. A passo medio, per raggiungere Jinshanling, ho impiegato cinque ore.

Se volete andare a Chengde da Pechino, dovete assolutamente recarvi in visita al tratto di grande muraglia della zona. Bisogna partire da Pechino di prima mattina; dopo quattro ore di viaggio si giunge alla meta, e si può subito cominciare a scalare la muraglia. L'escursione si conclude alle due del pomeriggio. All'uscita del sito turistico ci si può riposare andando in un ristorante per pranzo, poi si va in macchina a Chengde. Ci vuole ancora un'ora da Jinshanling per raggiungere il centro città.

La Muraglia Jinshanling, situata a nord di Pechino ed a sud di Chengde, serpeggia tra le montagne. Illuminata dal sole, assume sfumature dorate. Il tratto è conservato molto bene, per questo, il visitatore Ma Zhandong ha utilizzato solo superlativi per descrivere il paesaggio in cui si trovava.

"La muraglia è stupenda, un capolavoro. In cima, si scorgono le montagne che, come il mare increspato, salgono e scendono, e la muraglia le cavalca, maestosa".

La grande muraglia era una costruzione difensiva per prevenire le invasioni dei nomadi nel nord della Cina. Nel 17° secolo, l'etnia nomade dei Manciù riuscì a penetrare nell'entroterra cinese ed assunse il controllo del Paese, dando inizio alla dinastia Qing. Questa invasione sancì la perdita della funzione difensiva della muraglia. Gli imperatori della dinastia Qing amavano andare nelle praterie a nord della muraglia per cacciare. Chengde si trovava proprio al centro tra Pechino e le praterie, ed è una località dotata di acque e di monti, con un clima temperato d'inverno e fresco d'estate. Gli imperatori di epoca Qing costruirono palazzi e giardini, rendendo la città un centro politico e culturale d'importanza inferiore solo a Pechino.

Il complesso, occupante una superficie di 5.600.000 mq, costituiva la residenza estiva imperiale. Dall'esterno si vedono le mura che circondano il complesso, e si ha l'impressione di trovarsi di fronte ad un castello. All'interno crescono ovunque alberi, tra cui si nascondano i palazzi; è un luogo estremamente quieto.

La costruzione della residenza è stata in mano a tre generazioni d'imperatori, e si è protratta per circa 87 anni, durante i quali sono state erette più di 120 costruzioni tra cui padiglioni, templi, pagode, corridoi e ponti. Il complesso è costituito da palazzi, colline, laghi e pianure. I palazzi sono una riproduzione in mininatura della città proibita di Pechino, costituiscono solo il 3% della villa, e si trovano nella parte meridionale della residenza; sono il luogo dove l'imperatore trattava gli affari politici, teneva le celebrazioni e incontrava gli inviati stranieri, ed erano anche una località di soggiorno imperiale.

A nord dei palazzi si trova l'area del lago, le cui acque, che ricoprono una superficie di 30 ettari, sono frammentate da dighe e isolotti in tanti laghetti. La località assomiglia al sud del Paese, con edifici sparpagliati sulle sponde del lago, ed il pasaggio è incantevole e variegato. Più a nord ci sono la pianura e le montagne. L'area pianeggiante è una distesa di prati ed alti alberi secolari; i monti sono ricoperti da boschi sconfinati. Il parco concentra diversi paesaggi della Cina; passeggiare nella villa è quindi come viaggiare in tutto il Paese. Più di dieci anni fa il complesso è stato iscritto nella lista dei patrimoni culturali mondiali dell'UNESCO.

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